Il 22 settembre 2015 abbiamo effettuato un sopralluogo nell’ormai “famigerato” cantiere della piscina per toccare con mano e verificare “dal vivo” le sue attuali condizioni.
Come tutti sappiamo, giorni fa il Comune di Cesano è giunto ad un accordo con Montepaschi per chiudere il contenzioso relativo all’escussione della fideiussione di circa 4.000.000 di Euro. L’accordo è stato raggiunto per l’importo di 1.650.000 Euro. Il Comune verserà tale somma nelle casse della Banca in varie tranches, la prima delle quali, già pagata, ammonta a 1.000.000 di Euro e il resto verrà dilazionato nel tempo. Nei mesi scorsi abbiamo seguito diligentemente tutti gli incontri pubblici della Commissione congiunta Territorio ed Economia [n.b. entrambe a guida PD, lo stesso partito che ha promosso questo progetto…] e abbiamo ascoltato la ricostruzione dei fatti così come gli atti pubblici e formali la raccontano. Durante i lavori di questa commissione avevamo chiesto alcuni documenti riguardanti gli Stati di Avanzamento Lavori (SAL) e altri ancora sui capitolati di appalto. Ci è stato risposto che, la pubblicazione di questi dati avrebbe, in quel momento, potuto compromettere le trattative che il Comune aveva in essere con la Banca. Abbiamo quindi aspettato pazientemente che la trattativa terminasse per chiedere informazioni aggiuntive su quanto emerso nella commissione e quindi, un paio di giorni fa a, abbiamo fatto formale richiesta di accesso alla seguente documentazione: Elaborati grafici :
Giorni fa abbiamo ricevuto parte della documentazione richiesta, ma che ancora mancante di materiale importante per poter verificare e confutare quanto accaduto. Abbiamo quindi richesto l’integrazione di questo materiale documentale e siamo ora in attesa di una risposta riguardante alcuni allegati della Consulenza Tecnica di Ufficio del TAR Lombardia e di alcuni documenti relativi al 2°, 3° e 4° Stato di Avanzamento dei Lavori. Non è nostro costume anticipare conclusioni senza aver consultato tutti i documenti e, nello specifico, tutta la corposa documentazione tecnico-progettuale e quella di cantiere. Per noi infatti questa vicenda non è affatto terminata (per intenderci non “voltiamo pagina” come richiesto a gran voce da un esponente del Partito Democratico cesanese) e l’individuazione delle responsabilità resta ancora un punto fondamentale del nostro agire. Fatta questa doverosa e corposa premessa, possiamo così passare al secondo nodo della questione e vale a dire: che fine far fare a quest’opera incompiuta? Ciò che abbiamo visto in cantiere, per usare un eufemismo, non è incoraggiante (avete visto voi stessi le foto qui sopra). Pur non avendo a disposizione il capitolato e la descrizione delle opere, è evidente che moltissime voci (sia di edilizia che di impiantistica) sono ampiamente carenti, e in molti casi inesistenti. Non c’è bisogno di essere un tecnico per capirlo. La domanda infatti è: se la cifra inizialmente preventivata è stata quasi interamente liquidata, che cos'è che abbiamo realmente pagato? Una volta in possesso della documentazione tecnica torneremo quindi sull’argomento e potremo essere più precisi nel merito. Oltre a ciò abbiamo rilevato grosse carenze riguardanti la custodia del cantiere, la prevenzione/dissuasione di atti vandalici, la protezione del patrimonio edilizio stesso. Anche su questo punto, molto importante in quanto potrebbe riscontrarsi un danno dovuto a inerzie e ritardi nella protezione e messa in sicurezza dell’intera proprietà, ci ripromettiamo di tornare sopra non appena esaminati i documenti ufficiali e quindi eventualmente agire di conseguenza per tutelare noi cittadini. Tutto ciò riguarda il passato (neanche troppo remoto), sempre che non si persista con la totale mancanza di custodia del sito! Infatti ad oggi, praticamente chiunque può entrare facilmente e senza rischi nel cantiere e continuare a danneggiare quel che resta dei manufatti esistenti. Ora però guardiamo al presente e possibilmente al futuro. E’ del tutto evidente che questa vicenda non si conclude con l’esultanza del capogruppo PD per aver contenuto le perdite a “soli” 1.650.000 - esultanza che parla addirittura di risparmio per i cittadini ... Comprendiamo, ma non condividiamo, la sua esultanza per lo scampato pericolo. La stessa esultanza di un pilota di formula uno che si schianta sul muretto a 300 km/ora e dice “mamma mia che fortuna! potevo morire sfracellato e invece mi hanno solamente amputato le due gambe!” Questa vicenda non si conclude così. Anzi: inizia adesso. Per quella cifra abbiamo ottenuto uno scheletro di piscina coperta, un aborto di piscina scoperta (prima aperta e poi chiusa e letteralmente cannibalizzata da vandali e affini) e una gran matassa burocratica e legale molto ingarbugliata da sbrogliare. Abbiamo infatti un progetto naufragato, una società fallita, una inutile fideiussione pagata dal Comune, un modello di business non più attuale e riproponibile tal quale, una cittadinanza sempre più sospettosa e diffidente sulle capacità manageriali di questo gruppo dirigente (alcuni dei quali già presenti nelle passate amministrazioni) che attualmente governa il nostro comune. Che fare quindi? Per poter prendere delle decisioni ponderate è necessario avere molte più informazioni di quanto ora ne possediamo. E’ necessario, ad esempio, sapere:
Un concetto importante però ci preme sottolineare: Questo errore è frutto di scelte politiche del partito che a Cesano ha governato da sempre. Se una buona volta questo partito avesse l’onestà intellettuale e la modestia di ammettere ufficialmente e pubblicamente questi errori, sarebbe già un buon primo passo. Dato che l’attuale Sindaco ha sempre affermato che questa “tegola” della piscina non è frutto del suo operato, bensì dell’Amministrazione precedente, vogliamo dargli questa opportunità di dimostrare con i fatti, e non solo con le parole, la sua reale intenzione di cambiare registro e modus operandi, rompendo con le vecchie logiche partitocratiche e investendo sul bene comune, la partecipazione vera e la condivisione. Invitiamo perciò il Sindaco e la sua Giunta ad aprirsi finalmente e veramente ai cittadini, a farli partecipare e a condividere un percorso progettuale, chiaro, lineare e trasparente. Si attivi subito per formare e rendere operativo un Tavolo Pubblico aperto veramente a tutti i gruppi consiliari e a tutti i cittadini in grado di portare la loro competenza ed esperienza tecnica utile in questo progetto. Sono necessarie ed indispensabili moltissime competenze per risolvere questo rebus, competenze che vanno da quelle squisitamente tecnico-progettuali (architettoniche, ingegneristiche, impiantistiche) a quelle gestionali (energy management, building management, sicurezza/salute) a quelle economiche (gestione del budget, accesso a finanziamenti e/o cofinanziamenti statali e/o fondi UE) a quelle di business promotion (modelli di business sostenibili, analisi costi/benefici, rapporti con investitori e istituzioni potenzialmente interessate al progetto) a quelle amministrative comunali (rispetto delle normative vigenti, patto di stabilità, ecc.). C’è bisogno insomma del lavoro e del supporto di tutti i cittadini competenti e attivi. Sarebbe bello se, almeno una volta, il PD accettasse il concetto che anche gli altri gruppi consiliari hanno a cuore i destini di Cesano Boscone e che sono in grado di portare il loro contributo attivo e propositivo per la risoluzione di questo problema che coinvolge tutti i cittadini cesanesi. Qui non si tratta di “piantare bandierine” politiche su questo o quel progetto, questa o quella idea. Si tratta bensì di lavorare tutti assieme per mettere una toppa ad un guaio che oramai c’è e che dovremo trovare un modo brillante di risolvere. Sarebbe bello se poi, alla fine di questo Tavolo di Lavoro, nel caso emergessero più proposte e ipotesi tutte valide, attuabili e sostenibili, facessimo decidere ai cittadini quale strada prendere. Sarebbe bello se, almeno in questo caso, il PD smettesse di fare le barricate sparando a raffica dei “no” a prescindere sempre e comunque alle proposte degli altri cittadini che non facciano parte del loro entourage e dei loro amici sodali. Eh già, sarebbe bello se per una volta governassero e non comandassero … Comprendiamo l’impaccio del PD (dovuto alla scarsa esperienza in queste cose) nell’organizzare questo percorso e perciò diamo loro fin d’ora la nostra disponibilità per aiutarli ad attivarlo.
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Sempre più spesso in Italia sentiamo in tv o leggiamo sui giornali pareri preoccupati di politici, sociologi, giornalisti, opinion makers, sulla scarsa partecipazione e coinvolgimento dei cittadini alla vita pubblica. Scarsa partecipazione alle elezioni, ai referendum, alle assemblee pubbliche, agli incontri pubblici, ecc. ecc. La domanda nasce spontanea: come mai, dato che viviamo in un regime formalmente democratico, i cittadini non approfittano del loro diritto/dovere di partecipare? Come mai tanta gente rinuncia al proprio diritto/dovere di cittadino attivo, informato e responsabile? Come mai la “libertà è partecipazione” di Gaber resta solo nelle strofe della sua canzone e non riesce a materializzarsi nella realtà quotidiana? La classica risposta qualunquista a questi interrogativi è questa: “ma se il voto contasse veramente, pensi che ci farebbero votare?” Questa è la classica risposta dello struzzo che ha la testa nella sabbia, ma che, purtroppo per lui, rimane con il sedere scoperto…... Al di là di tutte le teorie complottiste e di supremazia della finanza sulla politica, quello che oggi ci interessa mettere in evidenza è il “format” governativo che viene utilizzato sia a grande scala (Europa) che a quella più piccola di una realtà comunale (Cesano). Il “format” è quello che, nel nome di una non ben identificata efficienza, competenza e urgenza d’intervento, un gruppo ristrettissimo di persone (elette?... ma anche no) decide e legifera in totale e completo isolamento rispetto alla realtà che lo circonda e poi “vende” queste decisioni come un percorso democraticamente condiviso e partecipato da tutti i cittadini. Di esempi l’Italia e il nostro governo attuale ce ne offre a bizzeffe. Vogliamo parlare del jobs act? Oppure preferiamo trattare “la buona scuola”? E se parlassimo della legge elettorale? O forse no, meglio ricordarsi della riforma costituzionale del senato….. Insomma, tanto per capirci, questo è il “renzie-style”, ovvero il metodo della legiferazione tramite fiducia, espropriando il parlamento del suo ruolo costituzionale. Il governo che scippa al parlamento il potere legislativo assommandolo a quello esecutivo che gli è proprio. A breve termine questo approccio delle promesse e dei proclami funziona. A medio e lungo termine le cose però sono un po’ diverse. A medio termine il consenso inizia a diminuire, sia perché quanto promesso non viene mantenuto, sia perché le decisioni prese con un po’ troppa faciloneria e, magari, con un occhio alle lobby di riferimento, cominciano a mostrare limiti ed errori. A lungo termine, il gioco di prestigio svanisce inesorabilmente mettendo in evidenza il vuoto pneumatico che stava dietro le invenzioni di marketinng presentate con tanta enfasi ai cittadini e la realtà delle cose si appalesa in tutta la sua crudezza. E poi ci si meraviglia dello scarso interesse dei cittadini alle cose della politica? Ma questo disinteresse, dirai tu caro lettore, è solo a livello nazionale. A livello locale invece le cose sono diverse. Ne sei davvero sicuro? Vuoi un esempio tipico in salsa Cesanese di applicazione del “renzie-style”? Prendiamo il caso della scelta del nuovo sistema comunale di smaltimento rifiuti con redazione del relativo capitolato di appalto. Apriamo una piccolissima parentesi e andiamo a leggere cosa dice il programma-pinocchio del Sindaco Simone Negri al capitolo 11.Legalità, Trasparenza e Partecipazione - del quale pubblichiamo uno stralcio significativo: Partecipazione …… Si intende perseguire un’amministrazione che rendiconti quanto fa regolarmente e che apra degli spazi di partecipazione ai cesanesi, ad esempio attraverso periodiche assemblee pubbliche su singoli aspetti della vita civile. Questo avverrà in particolare nel caso delle grandi scelte su cui ci sarà un aperto confronto con la gente. Caro lettore, ricorda bene quanto hai appena letto. Chiusa la parentesi e ritorniamo allo smaltimento rifiuti: Ora, caro lettore, tieni presente che:
Ora, caro lettore, prova a metterti nei panni di un cittadino cesanese e cerca di darti una motivazione per andare a “partecipare” e “condividere” il percorso progettuale proposto dalla giunta in cui già tutto è stato deciso. Cerca di trovare una motivazione per uscire di casa, andare a sederti in un posto, ascoltare il relatore, annuire con la testa e alla fine, magari, anche applaudire e farti un “selfie” con l’assessore o con il sindaco. L’hai trovata la motivazione? No? Non preoccuparti, non sei l’unico. All’ultimo dei due incontri programmati non c’era nessuno. Nemmeno gli amici. Nemmeno i parenti stretti. Probabilmente, ripetiamo PROBABILMENTE, se fosse stato attivato un Tavolo Pubblico nel quale effettivamente partecipare e dare il proprio contributo alla redazione della proposta e poi, assistere ad un dibattito aperto a varie idee e posizioni, ascoltando il contributo di esperti, studiosi e imprenditori del settore e quindi farsi un’idea più completa del problema, e poi magari avere anche la possibilità di votarlo alla fine del percorso, probabilmente, dicevamo, qualche persona avrebbe trovato la motivazione per partecipare e dare il suo contributo attivo e propositivo. Ora, qualsiasi ulteriore commento su questo “flop” di partecipazione suonerebbe per i nostri amministratori un po’ come sparare sulla croce rossa, ma soprattutto non avrebbe alcun valore di proposta positiva sul tema. Qualche domanda però, a nostro parere, dovrebbero farsela…... Il punto sul quale ci vorremmo soffermare, prendendo spunto da questa imbarazzante esperienza è invece un altro: chiunque abbia partecipato almeno una volta ad un Consiglio Comunale si sarà reso conto che in realtà, durante il suo svolgimento, a parte le dichiarazioni ufficiali dei vari gruppi consiliari, spazio al dibattito costruttivo e al confronto delle diverse opinioni non ce n’è. Ed in effetti il Consiglio Comunale è il momento in cui il dibattito, avvenuto “altrove”, si ufficializza con una presa di posizione palese (mediante il voto) dei Consiglieri. Allora andiamo alla ricerca di questo “altrove” dove dovrebbe svilupparsi il dibattito: saranno forse le Commissioni? In teoria questo potrebbe essere il luogo giusto dove sviluppare un dibattito e un confronto di idee, un dibattito aperto e pubblico dove il cittadino, anche se non può intervenire, può farsi una idea delle idee e delle proposte in campo, ma soprattutto un luogo dove “tesi” e “antitesi” dovrebbero trovare una “sintesi”. Peccato però che, come nell’esempio di cui sopra, in Commissione si arriva con un testo preconfezionato-blindato-inemendabile, in perfetto “renzie-style”. Manca quindi il momento di apertura al cittadino, alle sue istanze, alle sue proposte, manca quel gradino intermedio fondamentale per dare qualità e autorevolezza alla decisione finale: manca il coinvolgimento e la partecipazione del cittadino alle decisioni importanti che lo riguardano. In definitiva mancano i Tavoli di Lavoro. Soprattutto in situazioni in cui dovranno essere prese soluzioni “difficili e dolorose” rendere partecipe ed informata la cittadinanza sulle scelte da fare (e magari anche coinvolgerla mediante referendum consultivi, perché no) darebbe forza ed autorevolezza alle decisioni prese. E’ un percorso lungo e difficile, ma è l’unico in grado di assicurare la coesione sociale, il rafforzamento della democrazia e della consapevolezza di ogni singolo cittadino. Questa visione di una nuova politica era a noi perfettamente chiara già ai tempi delle elezioni, tant’è che avevamo inserito tra i nostri punti programmatici una serie di strumenti atti a favorire la partecipazione (quella vera) dei cittadini e a esplicitare i processi decisionali. Qualche esempio?
Mentre gli altri si affannavano a confezionare sogni e promesse da propinare ai cittadini in cambio del voto, noi studiavamo come costruire le fondamenta della vera partecipazione e della vera democrazia diretta. Alla fine, in fondo, è questo che manca alla vecchia politica: la volontà di effettuare il vero cambiamento democratico. I cittadini conoscono benissimo la differenza tra un'assemblea e una farsa. Accà nisciun è fess.... Ormai è passato più di un anno dall’insediamento della “nuova” Giunta e quelli che dovevano essere punti di forza nel programma del Sindaco e del suo rapporto con i cittadini [TRASPARENZA, PARTECIPAZIONE, DIALOGO/CONDIVISIONE - n.d.a.], si stanno rivelando ogni giorno che passa un percorso ad ostacoli che obbliga l’Amministrazione comunale a compiere sempre più frequenti e spericolati slalom tra quello che viene raccontato e la realtà dei fatti. Partiamo dal DIALOGO/CONDIVISIONE: prima dell'ultimo Consiglio comunale, l’assenza totale di dialogo ha portato le maestre degli asili nido a dover esporre “striscioni” per attirare l’attenzione del Primo Cittadino e per avere semplicemente la possibilità di esporre i loro problemi e la loro situazione lavorativa. Dopo gli striscioni la “risposta” del Sindaco è finalmente arrivata, con un’apertura al dialogo di questo tenore: “io con voi non parlo fino a quando avrete questa rappresentanza sindacale” … No comment. Non vogliamo entrare nell’argomento (almeno per adesso dato che stiamo studiando approfonditamente la questione), ma anche dal punto di vista squisitamente formale e di bon ton istituzionale, da un Sindaco (che, ricordiamolo sempre, è il Sindaco di tutti i cittadini) ci si attenderebbe un comportamento più rispettoso verso una categoria di lavoratori e lavoratrici (per inciso sono per di più anche suoi diretti dipendenti) che giornalmente lavorano per tanti bambini e soprattutto nei confronti di una sindacalista che richiedeva una cosa molto semplice: sedersi ad un tavolo per dialogare e magari trovare una soluzione a questa intricata vicenda. Forse il Sindaco dimentica che i sindacati sono per legge deputati a fare i mediatori tra azienda e lavoratori (a volte con buoni risultati, altre un po' meno...) e che di norma snobbare i sindacati equivale a snobbare i lavoratori. Probabilmente il Sindaco stesso deve essersi accorto della sua gaffe, dato che ha pensato bene di mandare fuori dagli asili alcuni Consiglieri, parenti e affini di quest’ultimi a volantinare. Ora, vedere volantinaggio di operai e dipendenti al di fuori del posto di lavoro è normale, ma assistere al datore di lavoro che fa fare volantinaggio contro i propri dipendenti, non si era mai visto. Ebbene a Cesano non ci facciamo mancare proprio niente e abbiamo visto anche questo. Passiamo ora alla PARTECIPAZIONE. Bellissima parola, in pratica tutti la nominano … in campagna elettorale viene distribuita a piene mani e senza parsimonia in tutti i programmi elettorali… e poi? Poi, appena conquistate le poltrone, questo concetto comincia a dissolversi lentamente, ma inesorabilmente tra le nebbie della quotidianità delle azioni di governo. E più le questioni risultano “spinose” e più questa nebbia cresce fino a diventare una cortina impenetrabile. Per questioni spinose intendiamo ad esempio la “tragicomica” situazione della piscina (ricordiamo che in ballo ci sono c.a 3.700.000 di euro da rimborsare alle banche) per risolvere la quale l’Amministrazione ha pensato bene di istituire, controvoglia e sotto il “pressing” delle opposizioni e di ben due petizioni popolari, una Commissione consiliare rinunciando, per carità che non si crei un pericoloso precedente, alla partecipazione di competenti professionalità cittadine che avrebbero potuto fornire il loro contributo di esperienza e di idee. Una Commissione con dei vincoli strettissimi di mandato e con obiettivi limitati: insomma il classico contentino a rischio zero in perfetto stile Renziano. Altro esempio? Vogliamo parlare della rinegoziazione dei mutui per mezzo della cassa depositi e prestiti che porterà ad un maggior esborso da parte dell'ente comunale di circa 600.000 euro nei prossimi anni, il tutto all’”insaputa” di Assessori e Consiglieri di maggioranza? … eh già, loro non avevano fatto i compiti … il conto infatti l’hanno dovuto fare i cittadini a cose ormai fatte! Queste cifre i cittadini le hanno ricavate utilizzando un simulatore messo gratuitamente a disposizione della Cassa depositi e Prestiti, dato che il competente assessore Ursino - durante la seduta del Consiglio Comunale - non era stato in grado di fornire delle cifre esatte. Nonostante ciò, la maggioranza, granitica e compatta, non ha ritenuto necessario approfondire la cosa. D’altronde 600.000 Euro in più o in meno che dovranno pagare i nostri figli cosa volete che siano? una maggioranza che ancora una volta si è dimostrata al servizio del “padrone” senza se e senza ma! Facciamo un altro esempio? L’occasione (oramai) persa per un Tavolo di Lavoro veramente partecipato e condiviso sul nuovo sistema per lo smaltimento dei rifiuti di Cesano. In data 12/2/2015 il Movimento 5 Stelle ha protocollato una mozione che voleva impegnare Sindaco e Giunta a istituire un Tavolo di Lavoro pubblico esteso a tutta la cittadinanza per decidere quale strada prendere e quali obiettivi porsi per una gestione più efficiente e virtuosa dei rifiuti urbani. Una meravigliosa occasione per costruire un percorso di idee e proposte condivise con tutti i cittadini. Ad oggi la mozione non è stata ancora discussa in Consiglio Comunale. In compenso, però, la Giunta, con un tempismo strepitoso, nella Commissione Territorio del 7/7/2015, ha presentato (in qualche modo) il progetto-modello elaborato autonomamente. Alla fine della presentazione, come chicca finale, viene comunicato che il consiglio comunale non si occuperà più della discussione di quanto appena presentato, ma sarà compito degli uffici tecnici comunali portare avanti il progetto. Nessuno spazio quindi alla discussione, a proposte, a emendamenti, a migliorie… Complimentoni!!! In compenso, però, verranno promossi ed organizzati degli incontri pubblici, a questo punto esclusivamente propagandistici, per poter portare avanti un discorso "condiviso" con la comunità e sempre con l'intento di sensibilizzare la cittadinanza all'argomento. Ah beh, ora siamo davvero più sereni…. (si fa per dire). Permetteteci solo una considerazione sul concetto di partecipazione che ha questa giunta, Sindaco in testa, che si evince da questo episodio: se partecipazione del cittadino vuol dire invitarlo a fare da comparsa plaudente agli incontri dove è stato già tutto deciso, beh cari signori, siamo proprio fuori strada. Questa non è né partecipazione, né condivisione: questa è una perdita di tempo e una vergognosa presa in giro. Potremmo ancora deliziarvi con altri episodi di questo tipo come ad esempio, parlando di TRASPARENZA, il fatto che a novembre 2014 e' stato chiesto al Sindaco, in Consiglio comunale, a che punto era la situazione del completamento della struttura di Via Vespucci angolo Magellano. Detto per inciso, un’altra impresa che fallisce, dopo quella della piscina e di piazza Monsignor Luigi Moneta: che sia Cesano a portare sfortuna alle imprese? ad oggi, dopo oltre sei mesi, non sappiamo ancora se la richiesta di escussione sia andata a buon fine e che destinazione/finalità sociale avrà la struttura una volta completata. Concludiamo con un auspicio: ci auguriamo che le imminenti ferie verranno utilizzate dal Sindaco e dalla Sua Giunta per riflettere su come stanno operando e cosa stanno facendo in barba a tutte le belle parole spese in campagna elettorale, nella speranza di “avvistare” o almeno di “intravedere” durante il secondo anno di mandato qualche tenue barlume di TRASPARENZA, PARTECIPAZIONE e DIALOGO. Ce lo auguriamo davvero per il bene della nostra comunità. Alla luce di quanto emerso nelle prime due riunioni delle Commissioni congiunta Territorio ed Economica sulla vicenda relativa alla Piscina di Cesano Boscone, emergono già alcuni dati che a nostro avviso comprendono delle responsabilità politiche ben definite. Prima però di entrare nel dettaglio è meglio dare una definizione a due termini che qui di seguito leggeremo spesso: Fidejussione - In diritto, la fideiussione è un negozio giuridico con il quale un soggetto, chiamato fidejussore, garantisce un'obbligazione altrui (es. in luogo del debitore), obbligandosi personalmente nei confronti del creditore del rapporto obbligatorio. In pratica, nel nostro caso specifico, è una garanzia che il comune dà alla banca che concede il prestito al costruttore della piscina. Quindi se il costruttore non paga la banca, allora come garante del prestito accordato, paga il comune. Project Financing - La finanza di progetto (in inglese project financing) è una operazione di tecnica di finanziamento a lungo termine in cui il ristoro del finanziamento stesso è garantito dai flussi di cassa previsti dalla attività di gestione dell'opera prevista nel progetto. Il coinvolgimento dei soggetti privati nella realizzazione, nella gestione e soprattutto nell'accollo totale o parziale dei costi di opere pubbliche, o opere di pubblica utilità, in vista di entrate economiche future rappresenta la caratteristica principale del project financing. Procediamo con ordine. Il 19 febbraio 2002 il Comune di Cesano pubblica un Avviso di Sollecitazione alla formulazione di una proposta da parte di un promotore per la realizzazione della piscina a Cesano. In parole povere si chiede pubblicamente se c’è qualche promotore privato interessato a realizzare questo progetto utilizzando il modello del project financing. In questo Avviso viene chiaramente indicato il fatto che: “...Il promotore interessato alla realizzazione e gestione della struttura potrà presentare una proposta per la realizzazione di quanto indicato tenuto conto che le opere dovranno essere realizzate senza alcun contributo a carico dell'Amministrazione.” A tal fine il Comune elabora una Convenzione che regoli i rapporti con il Promotore, i contributi comunali al progetto, la durata temporale della concessione e l’acquisizione del Comune della piscina al suo scadere. Ora, il project financing viene utilizzato per fare in modo che un soggetto privato realizzi un’opera pubblica o di pubblica utilità, liberando il comune (e quindi i cittadini) dai rischi d’impresa della sua realizzazione. In cambio il soggetto promotore ha la possibilità di rientrare dell’investimento realizzato attraverso la gestione ventennale dell’attività della piscina. In questo modo il rischio dell’operazione grava esclusivamente sull’impresa promotrice, mentre il comune rimane spettatore neutrale. Questa è l’operazione che è stata presentata ai cittadini da parte della giunta allora in carica: zero rischi, zero investimenti e una piscina nuova di zecca per i cittadini. In realtà, però, le cose sono andate diversamente. Se infatti andiamo a leggere la Convenzione possiamo notare che il Comune di Cesano finanzia parzialmente l’opera. Leggiamo infatti che, a differenza di quanto indicato dell’Avviso di Sollecitazione, nella Convenzione è previsto che a carico del comune ci sono le seguenti voci: Contributo Comunale alla realizzazione di parcheggi. €200.000 Contributo Comunale in favore di strutture per disabili €120.000 Contributo Comunale in favore di altre fasce deboli €160.000 Per un totale di €480.000 Vogliamo però puntualizzare, ad onor del vero, che questi contributi non sono mai stati erogati. Ciò non toglie che facessero parte integrante della Convenzione e che se i lavori fossero andati a buon fine, il Comune avrebbe dovuto versarli. Rileviamo ora, sempre come parte integrante della Convenzione, il fatto più grave ovvero la fidejussione bancaria del Comune (circa €3.500.000) a favore dell’impresa promotrice per un importo pari all’intero valore del progetto (al netto dei 480.000 Euro stanziati già di “tasca propria” che abbiamo appena visto). Questo fatto rappresenta a nostro avviso il nodo principale di tutta la vicenda, ed è un fatto che politicamente rende responsabile tutta la giunta - sindaco in testa. E lo è per due motivi:
A ciò va aggiunto che, dato che il promotore altro non era che una società temporanea costituita dalle imprese appaltate, con un capitale sociale dapprima di 10.000 Euro passati poi a 200.000 (comunque insufficienti rispetto all’ammontare dei lavori di oltre 3.500.000 Euro), la richiesta del Comune di una garanzia finanziaria sulla loro solvibilità e operatività, sarebbe stata ampiamente giustificata. Il Comune di Cesano, per mezzo del sindaco, della giunta e del consiglio comunale che ha votato a favore, si è accollato quindi un rischio d’impresa senza averlo debitamente comunicato ai cittadini e non si è comportato con quella attitudine non diciamo del buon padre di famiglia, ma nemmeno del buon amministratore di condominio. Qualcuno può obiettare “...ma a quei tempi i cittadini chiedevano a gran voce la piscina e il comune si è attivato per realizzarla in qualche modo”. Questa obiezione non regge, perché un amministratore responsabile, una volta verificata l’impossibilità di realizzare una piscina anche utilizzando lo strumento del project financing (quello vero e non quello presentato come tale), come un buon padre di famiglia, avrebbe dovuto spiegare ai cittadini, magari in una pubblica assemblea, i motivi economico-finanziari che ne impedivano la realizzazione. In alternativa, sempre in quella famosa assemblea pubblica, dopo aver spiegato ai cittadini i rischi finanziari di una operazione così come fu poi strutturata, il sindaco avrebbe potuto indire un referendum consultivo per decidere se comunque farla o no questa benedetta piscina e, in caso di vittoria dei si, procedere come da esito referendario. Del resto i nostri vicini di Corsico non hanno forse fatto così per decidere sulla costruzione del loro nuovo Comune? (costruzione che poi è stata bocciata dai cittadini). Non regge nemmeno la versione “... ma in quel periodo tutti facevano così, sia contribuendo finanziariamente all’opera sia concedendo fidejussioni…” Non regge e francamente speriamo non sia vero: vuol dire che abbiamo avuto un’amministrazione che faceva le cose “perché le facevano tutti gli altri?”. Ci dobbiamo allora aspettare altre sorprese, visto quello che hanno fatto gli altri comuni italiani in quegli anni? E non regge nemmeno la versione “...oramai la procedura era iniziata e non era più possibile arrestarla se non pagando le spese del progetto che ammontavano a circa 250.000 Euro”. Bel risparmio che abbiamo fatto: abbiamo risparmiato 250.000 Euro e adesso potremmo dover tirare fuori dalle casse comunali “soltanto” 3.700.000. Al di là di tutti i dettagli amministrativi e i tecnicismi contabili, che pensiamo siano corretti, dato che la Corte dei Conti si è già espressa sulla correttezza formale di tutto il procedimento amministrativo, resta la responsabilità politica di avere portato avanti una operazione ad alto rischio finanziario senza avere informato adeguatamente i cittadini. Una responsabilità politica che evidentemente ha nomi e cognomi, a partire dall’allora sindaco (che ricordiamolo aveva anche la delega al bilancio), passando per le giunte o per essere corretti ai membri delle giunte che hanno votato a favore e per finire ai consiglieri comunali che hanno approvato la concessione della fidejussione. Queste persone sono politicamente responsabili di questo pasticcio che ai cittadini cesanesi costerà molto caro e, se sono ancora presenti a vario titolo nelle istituzioni politiche comunali, dovrebbero avere l’onestà intellettuale di ammettere le loro colpe e la dignità di fare un passo indietro uscendo dalla scena politica comunale. Lungi da noi l’intento di aprire una caccia alle streghe, ma sarebbe bello introdurre a Cesano il concetto che chi sbaglia cominci a subire le conseguenze dei suoi errori, un gesto che sarebbe scontato e inevitabile in altri Paesi più civili del nostro. Un gesto che costa per loro molto poco, rispetto ai 3.700.000 che dovranno tirare fuori dalle loro tasche i cittadini cesanesi. Ricordiamo infine che il carico economico di questa operazione naufragata non si ferma “soltanto” alla eventuale escussione della fideiussione a favore del MPS - e questo lo stabilirà il giudice - ma resta anche il problema del “dopo”, il problema di cosa fare di un’opera incompiuta che abbandonata a se stessa si è già irreversibilmente deteriorata. Una struttura incompiuta, degradata, senza un futuro e senza nemmeno una destinazione o un progetto alternativo economicamente sostenibile. Un’ultima considerazione. Questi ed altri fatti sono emersi e meglio definiti nel loro contesto generale durante i primi due incontri della Commissione Consiliare congiunta Territorio ed Economia che ha il compito di redigere la cronologia degli eventi riguardanti la questione piscina. Ci piace ricordare che questa Commissione è stata attivata per dare una risposta alla mozione del Movimento 5 Stelle di Cesano Boscone di fare chiarezza su tutta la storia con una Commissione d’Inchiesta specifica e anche a seguito di una petizione (circa 400 firme di cittadini cesanesi) che di fatto chiedevano la stessa cosa. Come vedete la partecipazione dei cittadini unita al controllo continuo, preciso e puntuale del nostro gruppo consiliare, comincia a dare i suoi frutti, frutti di trasparenza e di informazione che vanno a vantaggio di tutti. Siamo sicuri che troveremo altre sorprese nel prosieguo degli incontri. Vi terremo informati. Il comune di Cesano Boscone è significativamente indebitato, parliamo di più di 20 milioni di euro che corrispondono a poco meno di mille euro per ogni abitante – uomo o donna, adulto o lattante, purché residente. Come si sia formato il debito è difficile dirlo perché è frutto di una stratificazione avvenuta nel corso degli anni e, probabilmente, operazioni di accorpamento e ristrutturazione di cui non siamo a conoscenza. La finanza locale è sempre stata piuttosto “allegra” e solo dopo l’ingresso nell’euro lo Stato si è visto costretto a stringere i cordoni della borsa. Il principale veicolo di indebitamento sono state le società partecipate attraverso le quali spesso sono passati finanziamenti ed interessi di parte. Possiamo ipotizzare che a Cesano Boscone i debiti siano stati accesi al servizio delle opere pubbliche, tra cui ricordiamo le più recenti: la Sala della Trasparenza, il rifacimento del centro storico, la Casa della Musica, il Cimitero nuovo, per non escludere manutenzioni straordinarie su immobili e strade che potrebbero essere transitate attraverso la società “cosiddetta” patrimoniale ora liquidata. I mutui sono debiti pluriennali che mirerebbero – nell’ottica finanziaria – ad allineare pagamenti differiti su più anni con acquisto di beni anch’essi di durata pluriennale, esempio ne sia la casa di proprietà in cui si risiede sulla quale generalmente viene richiesto un mutuo per poterla acquistare. E’ facile capire che al costo degli interessi del mutuo corrisponde il beneficio di non dover pagare un affitto e quindi, semplificando, costo e beneficio si compensano nel nostro bilancio familiare. Possiamo dire la stessa cosa per gli investimenti locali sopra citati? Al costo, non lontano da un milione di euro, che la nostra cittadinanza sostiene annualmente e che è ben evidenziato nel bilancio preventivo 2015, corrispondono benefici tali da rendere gli investimenti quanto meno accettabili?, la Casa della Musica è sfruttata adeguatamente?, il rifacimento del centro storico ha comportato un miglioramento della vita comune? Sono domande retoriche, ma è meglio tenerle presenti per farsi un giudizio su come i nostri soldi vengono spesi. Perché costruire conviene sempre, a chi costruisce, ma non sempre a chi subisce la cementificazione. Tornando ai mutui di Cesano Boscone e utilizzando ancora l’esempio della propria abitazione, chi di voi ha rinegoziato il proprio mutuo-casa l’ha fatto senz’altro con lo scopo di pagare meno. Da pochi anni hanno reso possibile chiudere un mutuo con una banca ed aprirlo con una diversa per poter beneficiare di un tasso d’interesse inferiore. Meno interessi con lo stesso capitale e durata significa che alla fine il totale da pagare sarà più basso. Purtroppo non sarà questo il risultato che otterrà la Giunta rinegoziando parte dei debiti del Comune. Degli oltre 20 milioni circa 2,8 sono stati deliberati come soggetti ad una rinegoziazione che consisterà nel posticipare di ben 9 anni il rimborso totale portandoli al 2035. Questo cambia lo scenario, perché più a lungo si tengono i debiti e più interessi si devono pagare, anche se con un tasso di qualche decimo più basso. Abbiamo utilizzato il software messo a disposizione dalla Cassa Depositi e Prestiti per confrontare i piani di ammortamento precedenti e successivi alla rinegoziazione e la stima che possiamo fare è di quasi 600 mila euro in più di interessi. Lo scopo dichiarato è di avere una rata annua più bassa, quindi lo scopo della rinegoziazione non è pagare di meno (come nell’esempio del buon padre di famiglia che approfitta di un tasso più basso) ma bensì per correggere gli squilibri di bilancio e consentire l’attuale livello di spese correnti o forse anche qualche aumento di spesa. In buona sostanza, più debiti per finanziare più spese correnti. Come spesso succede nella finanza pubblica si spostano nel futuro i debiti, tanto li pagherà qualcun altro, pur di non porsi il problema di una spesa odierna più efficiente e a vantaggio di tutti. Le giunte M5S di Parma, Livorno e altri comuni insegnano che un’altra strada è possibile. Proprio in questi giorni il sindaco di Parma ha comunicato che la riduzione del debito del comune ammonta al 40% del totale, direi che non è male e che sarebbe bello poterlo fare anche nel nostro comune. Noi a Cesano Boscone continuiamo invece sulla strada della “miopia” contabile, cambiano le giunte ma la gestione rimane sempre la stessa e i cittadini continuano a pagare gli “errori” evidenti dei nostri Amministratori. Vorremmo potervi raccontare che va tutto bene, come fanno quasi tutti, purtroppo non è nostro costume raccontare falsità … non possiamo fare altro che aggiungere anche questi c.a. 600.000,00 Euro al conto degli sprechi che verranno pagati con le tasse dei cittadini … e il conto sale! Con riferimento a quanto indicato nel nostro programma elettorale, abbiamo sviluppato questa proposta di piccola modifica al Regolamento per le Associazioni presenti e operanti nel nostro territorio comunale. Questo documento rappresenta la nostra proposta che a breve presenteremo in Commissione Istituzionale. Invitiamo tutti i cittadini a leggerla per informarsi e soprattutto invitiamo TUTTI i gruppi consiliari a prenderne visione in vista della futura discussione in Commissione. Ognuno ovviamente è libero di avere differenti visioni e di proporre differenti documenti. Questo vuole essere il nostro contributo allo sviluppo di una discussione seria e propositiva su questo tema. Obiettivi
La nostra Proposta Titolo I - FINALITÀ E DIFFUSIONE Art. 1 - Oggetto La concessione di contributi, sovvenzioni, sussidi e benefici economici di qualunque natura ad enti ed associazioni pubbliche e private viene effettuata dal Comune, nell'esercizio della propria autonomia, secondo le modalità, le procedure ed i criteri stabiliti dal presente regolamento per dare attuazione all’art.12 della legge 7 agosto 1990, n. 241 ed all'art.22 della legge 30 dicembre 1991, n. 412 e successive modificazioni, assicurando equità, imparzialità e trasparenza all'azione amministrativa e realizzando il miglior impiego delle risorse destinate al conseguimento di utilità sociali per la comunità amministrata ed alla promozione del suo sviluppo. Il Regolamento disciplina altresì i requisiti e le modalità per l’iscrizione all’Albo delle Associazioni, in conformità a quanto previsto dallo Statuto Comunale I sussidi ed ausili finanziari diretti alle associazioni per scopi socio assistenziali e quelli di supporto alla qualificazione delle attività scolastiche sono disciplinati da altri specifici atti dell'Ente. Art. 2 – Osservanza L'osservanza delle procedure, dei criteri e delle modalità stabiliti dal presente regolamento è condizione necessaria per la legittimità degli atti con i quali vengono disposte le concessioni di cui al precedente articolo. Art. 3 - Pubblica diffusione L'Amministrazione dispone le iniziative più idonee ad assicurare la più ampia e diffusa conoscenza del presente regolamento agli Enti, alle Istituzioni pubbliche e private ed all'intera comunità. Questo Albo delle Associazioni dovrà essere pubblicato e aggiornato annualmente a cura dell’Amministrazione Comunale sulle pagine del sito del Comune di Cesano Boscone e su qualsiasi altro mezzo ritenuto idoneo per assicurarne la massima pubblicità. Le Associazioni sono tenute a comunicare tempestivamente all’Amministrazione comunale qualsiasi variazione avvenuta nei dati e documenti pubblicati sul Registro. Titolo II - ALBO DELLE ASSOCIAZIONI, DEGLI ENTI E DELLE ISTITUZIONI Art. 4 - Finalità generali
L’Albo delle Associazioni è suddiviso nelle seguenti sezioni: A. Associazioni di impegno civile, tutela e promozione dei diritti umani; B. Associazioni socio assistenziali; C. Associazioni formative ed educative; D. Associazioni culturali; E. Associazioni di valorizzazione e tutela dell’ambiente; F. Associazioni sportive; G. Associazioni ricreative; Art. 6 - Iscrizione all’Albo Le Associazioni di cui al precedente articolo 5 indirizzano al Sindaco domanda di iscrizione all’Albo indicando il tipo di attività svolta, la sezione cui vogliono essere iscritte e allegando i seguenti documenti :
Il diniego di iscrizione può essere disposto qualora : a) vengano prodotti documenti falsi o incongruenti; b) la Giunta comunale, con motivato provvedimento, non ravvisi nella richiedente le caratteristiche di cui al comma 2 dell’art. 4 . Il diniego all'iscizione o la cancellazione dall’Albo avviene con motivato provvedimento della Giunta Comunale quando vengano a mancare, per qualsivoglia ragione, gli elementi essenziali necessari per l’iscrizione o quando si verifichi il caso di manifesta indegnità. L’aggiornamento dell’Albo delle Associazioni, degli Enti e delle Istituzioni viene disposto annualmente dalla Giunta Comunale. Gli iscritti all’Albo sono tenuti ogni anno alla presentazione del Bilancio consuntivo e preventivo e alla relazione sull’attività sociale. Ogni eventuale modifica od integrazione dei documenti di cui all’Art.6 dovrà essere tempestivamente comunicata. La mancanza di tale aggiornamento è ragione sufficiente per l’eventuale deliberazione di cancellazione dall’Albo e in ogni caso impedisce le facilitazioni di cui al comma 3 dell’art.4. Art.6 bis Status delle Associazioni richiedenti l’iscrizione all’Albo Viene istituito un database che fotografa e definisce lo status delle Associazioni richiedenti l’iscrizione all’Albo delle Associazioni. Il database dovrà contenere tutte le informazini utili a comprendere lo status della pratica e le eventuali criticità riscontrate: la data di presentazione della domanda, i documenti prodotti e quelli eventualmente mancanti, il responsabile del procedimento. Il database sarà pubblicato su una apposita pagina del sito del Comune e sarà pubblico. Titolo III - CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI Art.7 Consulta delle Associazioni Viene creata una Consulta Permanente delle Associazioni il cui compito è quello di:
La Consulta delle Associazioni è così costituita:
Viene poi data la possibilità a tutte le Associazioni di proporre progetti che, nel rispetto delle proprie competenze, attitudini e vincoli statutari, siano funzionali al raggiungimento degli Obiettivi Generali prescelti. Ai fini dell’erogazione dei contributi, la valutazione della qualità dei progetti presentati avverrà tramite una griglia di valutazione che sarà definita dalla Consulta volta per volta in relazione agli Obiettivi Generali determinati. A titolo puramente indicativo elenchiamo alcuni criteri di valutazione che potrebbero essere inseriti nella griglia di valutazione:
Tutti i progetti presentati saranno pubblicati integralmente sul sito web del Comune. Sulla base del Budget a disposizione, della qualità dei progetti proposti, e dei risultati della griglia di valutazione, il rappresentante dell’Amministrazione Comunale nella Consulta provvederà a proclamare i progetti aventi diritto al finanziamento. Tutti I finanziamenti, sotto qualsiasi forma (contributi, sovvenzioni, sussidi e benefici economici), verranno comunque erogati dal Comune rispettando le direttive e indicazioni della Consulta delle Associazioni. Art.7bis Statuto e Regolamento della Consulta delle Associazioni Lo statuto e il regolamento della Consulta delle Associazioni verrà redatto dalla Commissione Istituzionale entro 90 giorni dalla data di approvazione del presente Regolamento. Titolo III CONCESSIONE DI BENEFICI FINANZIARI E VANTAGGI ECONOMICI AD ENTI ED ASSOCIAZIONI CAPO I - Principi, criteri, destinatari Art. 8 - Finalità degli interventi Il Comune, per mezzo della Consulta delle Associazioni, può intervenire con la concessione di contributi, sovvenzioni, sussidi e benefici economici, nei limiti delle risorse previste in bilancio, a favore di Enti ed Associazioni pubbliche e private che operano per le seguenti finalità, elencate in ordine alfabetico: 1. assistenza e sicurezza sociale; 2. iniziative di solidarietà, di impegno civile, tutela e promozione dei diritti umani; 3. istruzione, formazione e cultura; 4. promozione della pratica dello sport e di attività ricreative del tempo libero; 5. sviluppo dell'economia e dell'occupazione; 6. tutela dell'ambiente e del paesaggio 7. valorizzazione e conservazione dei beni artistici e storici; La definizione delle finalità di cui al precedente comma non preclude al Comune la possibilità d’interventi di carattere straordinario, quando gli stessi siano motivati da fatti eccezionali o da esigenze di particolare interesse per la comunità o che costituiscano, da parte della stessa, testimonianza di solidarietà verso popolazioni colpite da gravi eventi. Art. 9 - Destinatari La concessione di contributi, sovvenzioni, sussidi e benefici economici viene disposta per le Associazioni iscritte all’Albo delle Associazioni da almeno un anno. Art. 10 - Interventi straordinari e cooperazione internazionale Nei casi particolari previsti dal secondo comma dell’art.7, l’attribuzione a carattere straordinario di contributi economici può essere effettuata dal Comune ad enti pubblici e privati, associazioni e comitati, per sostenere specifiche iniziative di aiuto e solidarietà verso comunità italiane colpite da calamità od altri eventi eccezionali. Il Comune può destinare, in conformità a quanto previsto dal comma 1 bis dell’art.19 della legge 19 marzo 1993, n. 68, un importo non superiore allo 0,80% della somma dei primi tre titoli delle entrate correnti del bilancio annuale, per sostenere programmi di cooperazione allo sviluppo ed interventi di solidarietà internazionale. CAPO II - CONDIZIONI GENERALI DI CONCESSIONE Art. 11 - Tipologia dei contributi La concessione di contributi, benefici su manifestazioni inerenti l'attività delle Associzioni è di esclusiva competenza della Consulta delle Associazioni. Art. 12 - Contributi annuali ad enti ed associazioni Non è contemplata in alcun caso la concessione di contributi annuali al sostegno della normale attività sociale delle Associazioni. I contributi comunali sono erogati esclusivamente a sostegno di progetti approvati dalla Consulta delle Associazioni. Art. 13 - Patrocini Il patrocinio di manifestazioni, iniziative, progetti consiste nell’informazione alla cittadinanza dell’apprezzamento e del pubblico riconoscimento del valore degli stessi da parte dell’Amministrazione Comunale e deve essere richiesto dal soggetto organizzatore e concesso formalmente ai sensi dell’art. 10 del presente Regolamento. Il patrocinio del Comune non può essere accompagnato dall’erogazione di contributi economici, per manifestazioni, iniziative, progetti deve essere richiesto dal soggetto organizzatore almeno 30 giorni prima dello svolgimento della manifestazione. La richiesta dovrà essere redatta su apposito modulo e sottoscritta dal legale rappresentante dell'ente o associazione richiedente, inoltrata al Sindaco attraverso il Protocollo Generale. La richiesta di patrocinio dovrà contenere la descrizione dettagliata dell'iniziativa, date, luoghi, finalità, presenza di sponsor, finanziatori o altri patrocini. La risposta scritta del Comune dovrà essere tassativamente inviata al richiedente entro 15 giorni dalla data di presentazione della domanda. Tale risposta potrà essere inviata anche via email all’indirizzo indicato nella domanda presentata dal richiedente. Il diniego motivato dovrà comunque essere comunicato per iscritto al richiedente. La concessione di patrocinio può realizzarsi anche mediante le seguenti facilitazioni:
Il patrocinio viene concesso per singole iniziative e implica l’obbligo ai soggetti organizzatori di citarlo in tutte le forme di pubblicità attraverso l'uso dello stemma municipale e la dicitura "Patrocinio del Comune di Cesano Boscone". Le modalità d’uso dello stemma andranno preventivamente concordate con i responsabili dei vari procedimenti. Il diniego motivato dovrà essere comunicato al richiedente. Art. 14 - Utilizzo di immobili, strutture e beni Laddove non sia regolato da apposite convenzioni, l'utilizzo gratuito o agevolato di immobili o strutture pubbliche da parte di Enti o Associazioni senza scopo di lucro costituisce vantaggio economico a favore dei soggetti utilizzatori e rientra quindi nelle competenze della Consulta delle Associazioni. Esso potrà essere concesso con i criteri e le modalità previsti per l'assegnazione di contributi in relazione alle reali disponibilità ed alle attività programmate dal Comune e alle linee guida determinate dalla Consulta delle Associazioni. Il Comune può consentire l'uso di beni immobili o mobili da parte di Enti o sodalizi organizzati per lo svolgimento di attività a rilevanza sociale. L'uso di tali beni è disposto su istanza dei soggetti interessati alla quale dovrà essere allegata documentata relazione sulla attività da svolgere nonché sull'uso specifico del bene richiesto, nonché la documentazione di cui al successivo art. 19, integrata da copia dello Statuto. La giunta Comunale delibera sulle richieste. L'uso può essere consentito a titolo gratuito ovvero agevolato previa sottoscrizione di apposito atto che garantisca l'integrità e la correttezza dell'uso del bene di pubblica proprietà ed indichi la durata della concessione. Nel caso di utilizzo non occasionale, riferibile ad un uso continuativo, seppure non esclusivo della struttura le spese ordinarie di gestione e manutenzione non dovranno gravare sul Bilancio Comunale, fatte salve specifiche convenzioni. In questo caso è la Consulta delle Associazioni a deliberare. Questo tipo di concessioni dovranno, di volta in volta, essere normate da specifici provvedimenti tesi a disciplinare i rapporti tra le parti. Art. 15- Condizioni generali che regolano gli interventi del Comune L'intervento del Comune non può essere concesso per eventuali maggiori spese impreviste che si verificano per le manifestazioni ed iniziative organizzate dai soggetti di cui all'art. 12, e non può essere accordato per la copertura di disavanzi di gestione delle attività ordinarie degli enti di cui all'art. 11. Il Comune rimane comunque estraneo a qualsiasi rapporto od obbligazione che si costituisca fra persone, enti pubblici o privati, associazioni, fondazioni o comitati nei confronti di soggetti terzi per forniture di beni e prestazioni di servizi, collaborazioni professionali e qualsiasi altra prestazione. Il Comune non assume responsabilità alcuna in merito all'organizzazione ed allo svolgimento di manifestazioni, iniziative e progetti ai quali ha accordato contributi finanziari, così come non assume responsabilità relative alla gestione degli enti pubblici, privati ed associazioni che ricevono dal Comune contributi annuali, anche nell'ipotesi che degli organi amministrativi del soggetto beneficiario facciano parte rappresentanti dallo stesso nominati. Nessun rapporto od obbligazione di terzi potrà esser fatto valere nei confronti del Comune il quale, verificandosi situazioni irregolari o che comunque necessitino di chiarimenti, può sospendere l'erogazione delle quote di contributi non corrisposte e, a seguito dell'esito degli accertamenti, deliberarne la revoca nei limiti predetti. La concessione dell'intervento è vincolata all'impegno del soggetto beneficiario di utilizzarlo esclusivamente per le finalità per le quali è stato accordato. Gli interventi del Comune relativi all'attività ricorrente o straordinaria dei soggetti previsti dal presente regolamento possono avvenire soltanto attraverso l'assegnazione di contributi finanziari o la concessione dell'uso agevolato di immobili, impianti, strutture od attrezzature comunali. Le spese di ospitalità, rappresentanza e simili, effettuate dagli enti predetti sono finanziate dagli stessi nell'ambito del loro bilancio o del budget delle singole manifestazioni, senza oneri per il Comune. Le spese per queste finalità possono essere sostenute dal Comune soltanto per le iniziative o manifestazioni dallo stesso direttamente organizzate o cui direttamente partecipa, nell'ambito dei fondi per le stesse stanziati, direttamente gestiti dall'amministrazione comunale. Art. 16 - Pubblicizzazione degli interventi del Comune Gli enti pubblici e privati e le associazioni che ricevono contributi annuali per l'espletamento della loro attività sociale o per realizzare manifestazioni, iniziative e progetti sono tenuti a far risultare dagli atti attraverso i quali le realizzano o le manifestano all'esterno, che esse vengono realizzate con il concorso del Comune. Art. 17 - Albo dei beneficiari di provvidenze di natura economica Il Comune, adempiendo a quanto prescritto dall’art. 22 della legge 30 dicembre 1991, n. 412 e successive modificazioni, provvede alla tenuta dell'albo dei soggetti, comprese le persone fisiche di cui ad apposito regolamento, cui siano stati erogati in ogni esercizio finanziario contributi, sovvenzioni, crediti, sussidi e benefici di natura economica a carico del proprio bilancio. Il Comune provvede anche alla pubblicazione del suddetto Albo sul sito web ufficiale del Comune. CAPO III - PROCEDURE Art. 18 - Modalità e documentazione richiesta per la presentazione delle domande di contributo riferiti ai progetti presentati alla Consulta delle Associazioni. Tutti i progetti presentati dovranno inderogabilmente contenere le seguenti informazioni:
Nelle richieste di contributo e nei rendiconti andranno altresì indicati tutti gli eventuali introiti derivanti da vendita di biglietti, sponsor, contributi da altre associazioni od enti, proventi vari. Nel caso il rendiconto evidenzi una minore spesa rispetto a quella prevista e su cui è stato calcolato l’anticipo il beneficiario è tenuto a rifondere al Comune entro 30 giorni dalla verifica del rendiconto la quota eccedente oppure a vedersi riconosciuta una quota minore di saldo. Sarà cura delle Associazioni inviare alla Consulta delle Associazioni il rendiconto a consuntivo, la quale provvederà entro 15 giorni dal ricevimento alla sua pubblicazione sul sito web del Comune. Le istanze e le proposte per contributi annuali a sostegno dei progetti devono essere presentate dalle associazioni iscritte all’Albo entro 100 giorni dalla data di approvazione degli Obiettivi Generali da parte della Consulta delle Associazioni. Entro i 30 giorni successivi la Consulta delle Associazioni è tenuta a dare formale risposta. Art. 19 - Rendiconto e liquidazione dei contributi Per la liquidazione dei contributi erogati ai progetti approvati dalla Consulta delle Associazioni, in base alle caratteristiche e ai dati del progetto approvato (art.18 comma 4) il soggetto beneficiario presenterà, la seguente documentazione:
Nel caso il rendiconto regolarmente documentato sia inferiore a quanto previsto la liquidazione del contributo sarà ridotta nella proporzione “spesa prevista sta a contributo assegnato come rendiconto documentato sta a contributo effettivamente liquidato”. In caso di revoca per colpa accertata per anomalie o per mancata o irregolare presentazione dei documenti richiesti, i soggetti beneficiari sono tenuti a restituire il contributo eventualmente percepito a titolo di anticipazione. In caso di colpa accertata per anomalie o per mancata o irregolare presentazione dei documenti richiesti, l’associazione beneficiaria non potrà presentare altri progetti o richiedere qualsiasi forma di finanziamento per i successivi due anni. CAPO IV - NORME FINALI Art. 20- Esclusioni Sono esclusi dalla presente disciplina i costi sociali che il Comune assume per i servizi dallo stesso gestiti o che sono eseguiti per suo conto da altri soggetti, essendo gli stessi regolati:
Beh, di certo a Cesano Boscone non ci si annoia mai. Partiamo dallo Statuto della Festa Patronale, che prevede un "Consiglio Esecutivo" composto da 16 membri che ha come compito quello di coinvolgere e organizzare cittadini, associazioni di commercianti, le istituzioni ecclesiastiche, volontari, ecc. ecc. per creare una festa patronale decorosa. Di questo Consiglio secondo lo statuto fanno parte 3 membri la cui nomina spetta al Sindaco, 2 che fanno riferimento alla maggioranza e 1 all’opposizione con il compito di supervisionare e controllare lo svolgimento delle operazioni. Abbiamo appreso dal Blog del Sindaco che sono stati nominati i rappresentanti del Comune nel consiglio esecutivo della festa patronale. Per lo strumento potremmo anche essere contenti e tirare un sospiro di sollievo, il ns Sindaco comunica dal Blog, un po’ come fa Beppe Grillo, se non fosse che il Grillo nazionale non riveste nessuna carica istituzionale e non e’ tenuto ad un comportamento da garante anche nei confronti di chi non l’ha votato…. quisquilie. In realta’ la mancanza di una comunicazione ufficiale del Sindaco ricalca uno stile annuncio che non convince neanche chi la comunicazione la fa, figuriamoci gli altri. Ormai le cose si dicono prima a “Porta a Porta” da Vespa e poi in Parlamento e il nostro Sindaco, nel suo piccolo, non si fa mancare nulla arrangiandosi su facebook. Ma non c’e’ da preoccuparsi, il Consiglio, che gode della più’ ampia autonomia nella gestione della Festa, sta prendendo forma e invitiamo tutti a dormire sogni tranquilli, stiamo sereni, tanto il manovratore continuera’ ad agire indisturbato. Il perché' ve lo spieghiamo qui di seguito, se avrete la pazienza di continuare la lettura. Partiamo da un piccolo inciso: la festa patronale è attualmente, e come storicamente è sempre avvenuto, un evento generato dalle comunità parrocchiali, quindi religioso, cui si è aggiunto l'aspetto laico (orami ridondante) al quale si è infine unito anche il Comune con patrocinio, contributi e con tutti gli annessi e connessi del caso. Come forse sanno gli osservatori più attenti, le forze presenti all’opposizione a Cesano sono Cesano2020, CesanoCambia!, Forza Italia, Fratelli d’Italia e il Movimento 5 Stelle. Quindi in totale sono 5 gruppi consiliari. Tra questi cinque gruppi, quattro (Cesano2020, Forza Italia, Fratelli d’Italia e M5S) avevano concordato su un nominativo, mentre CesanoCambia! aveva proposto al Sindaco, motu proprio e senza nemmeno interpellare gli altri quattro gruppi dell’opposizione, un altro nominativo. Alla fine della fiera, il nostro Sindaco Simone-Matteo si è trovato quindi con due nomi tra cui dover decidere: uno espresso da quattro gruppi e un altro espresso da un solo gruppo. Mumble mumble, un bel problema e una decisione difficile…. Beh, questa volta il sindaco renzie-de-noartri ha superato se stesso. Questo è il ragionamento che, a nostro avviso, il Sindaco ha utilizzato per decidere: Siccome il nome proposto da CesanoCambia! è l’espressione di una minoranza all’interno della minoranza, essa è ancora più minoranza - una specie di super-minoranza - e quindi ha più valore di una minoranza che però all’interno di tutta la minoranza rappresenta una maggioranza… Prendetevi un attimo di tempo e rileggete il paragrafo sopra, perché alla prima lettura si fa fatica…. e poi fatevi una bella risata. eh no, dài ragazzi, questa signori non è farina del sacco di Simo. Qui c’è la mano del maestro…. qui dietro c’è proprio Renzie-the-Original che gliel’avrà twittata tra una slide, un gelato, una strizzata d’occhio e una fiducia alla camera. Si scherza e si ride (per non piangere) per carità… Scherzi a parte, complimenti comunque al Sindaco che ha installato con successo a Cesano e reso operativa la modalità Renzie-PD-Comando-io e sta già producendo i suoi frutti. Tutto ciò ci ricorda molto il modo con cui abbiamo visto il Matteo nazionale “dialogare” con la delegazione del Movimento 5 Stelle sulla legge elettorale. “Questa è la legge elettorale che ho scelto e ci farebbe piacere se lo votaste anche voi. Non sono ammesse modifiche perché la legge è già perfetta così, visto che l'ho scritta io: che ne dite?” Qui a Cesano il copione si ripete: “Care minoranze è vostro diritto esprimere un nome… ah… è questo? 4 su 5 gruppi indicano questo? …. Va beh (uffa!) allora scelgo quest’altro, perché….. perché lo dico io…..” Da oggi quindi “stiamo più sereni” e dormiamo sonni tranquilli perché il nostro Sindaco veglia sui nostri bisogni e protegge tutte le minoranze… e più piccole sono e più saranno protette. Leggiamo nel frattempo su facebook alcuni interventi del consigliere Stefano Cella [CesanoCambia!] che difende la sua scelta dicendo “...al di là del metodo la persona di Nicola Pignataro [il nome proposto dalla super-minoranza CesanoCambiese] è la più qualificata per il ruolo…..bla bla bla. E no, caro Cella, l’incipit è sbagliato. Non si può prescindere dal metodo. Specialmente in politica, la forma ha il compito di garantire il valore stesso della sostanza. Non può essere che “la legge è uguale per tutti, ma per qualcuno è ancora più uguale” (cit. di George Orwell ne “La fattoria degli animali” un libro che sta diventando sempre più attuale ahinoi...) e quindi la scelta di Nicola Pignataro è la cosa giusta da fare “a prescindere”. Le regole, anche quelle non scritte, e le procedure vanno sempre rispettate da tutti, la legge va rispettata sia quando fa comodo che quando lo fa un po’ meno e chi vuol fare il furbino paga pegno. Comprendiamo bene che in una Italia com’è quella dei nostri giorni, i concetti di legge, di rispetto, di istituzioni sono oramai superati e desueti, ma noi siamo dei rompiballe pignolini, le regole le rispettiamo TUTTE e quando qualcuno vuol fare il furbo non ce la facciamo proprio a stare zitti. Una paio di domande sorgono spontanee:
Ma perché in Italia non si possono mai fare le cose alla luce del sole e si devono sempre tendere agguati, temere trabocchetti, piantare coltelli nella schiena? Allora, tanto per non passare per quelli che protestano sempre e basta, proponiamo a CesanoCambia!, al PD-Futuro in Comune e a tutte le altre opposizioni di passare dalle parole ai fatti con un paio di azioni da discutere in Commissione Istituzionale quanto prima:
Prendetevi le vostre responsabilità e decidete di cambiare le cose una buona volta. Per quanto ci riguarda pubblicheremo a breve la nostra proposta di nuovo regolamento per le Associazioni di Cesano Boscone e daremo appuntamento in Commissione Istituzionale a tutti i gruppi consiliari per sentire le loro proposte e commenti in merito. I cittadini leggeranno e valuteranno. Nel frattempo l’unica cosa che CesanoCambia! è riuscita a fare è stata quella di deteriorare l’immagine dell’incolpevole Nicola Pignataro e di gettare su di lui una ingiustificata e immeritata ombra di sospetto, qualsiasi cosa adesso deciderà di fare all’interno del comitato. Conosciamo bene Nicola e sappiamo che spenderà tutto se stesso per far si che le cose vadano per il meglio, ma ripetiamolo qui fino alla noia, il problema non è affatto la persona, il problema è stato il metodo sia di CesanoCambia! che del Sindaco. La democrazia e la convivenza civile si basano sul rispetto delle regole. Se saltano quelle ci rimane la giungla. A meno che…… A meno che lo scoppiettante laboratorio politico cesanese non abbia partorito una nuova forma di aggregazione politico-istituzionale: fino ad oggi esistevano solamente la maggioranza e l’opposizione…. che noia! Ma da oggi finalmente è venuta alla luce un’altra figura: la quasi-maggioranza [o la quasi-opposizione]. Dovremo quindi pensare di modificare la geografia del consiglio comunale e disporre i posti seguendo il seguente schema:
P.S. detto tra noi, ma se facessimo decidere ai cittadini cosa vogliono fare di questa festa? naaa! fantascenza. Uffa ‘sti grillini che pizza! E siamo ancora a parlare della piscina di Cesano ... Ancora attacchi e difese, accuse e schiamazzi, incompetenza, dolo…… no no tranquilli, a questo oramai ci penserà la magistratura ed era l’ora! Ci piace però prendere la vicenda della nostra “bella” piscina come spunto di riflessione per affrontare un tema cruciale per il corretto funzionamento del sistema democratico. Affinché questo sistema di governo che chiamiamo “democrazia” possa esprimersi al meglio, ha bisogno di poggiarsi su alcune robuste fondamenta che ne assicurino la stabilità. Le fondamenta di cui parliamo le conoscete già perché oramai sono anni che ne parliamo … sono anni infatti che solo noi parliamo concretamente di Trasparenza, Informazione, Partecipazione … a queste vorremmo aggiungere un altro pilastro … l’Alternanza. Di questi quattro pilastri, tre sono di immediata comprensione, o almeno dovrebbero:
Se avrete la pazienza o la curisosità di leggere il seguito di questo articolo vi porteremo passo dopo passo a scoprirne il significato. Per spiegarsi meglio ecco che torna utile la nostra cara piscina: “cara” certo … 3.800.000 Euro per un rudere! Non divaghiamo: la costruzione di questa piscina ha attraversato ben tre legislature (la prima Delibera Comunale risale al dicembre 2003). Tutte queste legislature hanno visto il PD (in tutte le sue varie forme, coalizioni e declinazioni) essere la forza preponderante e di gran lunga più importante - nel bene e nel male - che ha guidato queste amministrazioni e questa comunità. Grosso modo le stesse persone, a rotazione, hanno ricoperto in questi tre lustri i vari ruoli e responsabilità di governo comunale. Una specie di gioco dei quattro cantoni che ha potuto prosperare grazie anche al disinteresse dei cittadini alla politica locale attiva e partecipativa. Tirata di orecchie a tutti i cittadini che hanno delegato il loro cervello, non solo il loro volere, a terzi. Abbiamo quindi avuto in questi quindici anni a Cesano (e tuttora abbiamo) una continuità di azioni di governo, una contiguità di interessi e un rafforzamento di posizioni di potere con l’obiettivo di generare consenso. La tipica situazione che trasforma l’amministrazione pubblica in un “sistema” di potere il cui unico fine è quello di autogenerarsi e autoconservarsi al comando. Il sistema si trasforma in un grande tritacarne dove chiunque, anche se armato delle migliori intenzioni, ne viene ingurgitato, tritato, assimilato, integrato e, se non accetta le regole del gioco, sputato. Ma ritorniamo al nostro esempio-piscina. Tutte le decisioni, gli incartamenti, i documenti, i contratti che sono stati prodotti in questi quindici anni per la realizzazione di questa piscina (e non solo!) sono sempre stati maneggiati e gestiti da mani “amiche” di questo sistema. Ora facciamo un’ipotesi e tra tutte scegliamo quella meno grave: mettiamo il caso che in uno o più passaggi dell’iter di questa piscina siano stati commessi degli errori, degli sbagli involontari. Mettiamo il caso che qualcuno interno al “sistema Cesano” si fosse accorto in tempo delle magagne e delle ricadute che questi errori avrebbero potuto avere sul buon fine di tutta l’operazione e che il rendere pubblica la cosa per poter porre rimedio e limitare i danni avrebbe significato un danno d’immagine enorme per il suo stesso partito al governo e un’accusa ai suoi stessi colleghi di partito che a vario titolo erano ancora presenti nella nuova giunta di governo. Sarebbe stata una reazione umana comprensibile (ma non giustificabile) quella di tentare di buttare la cenere sotto il tappeto e di trovare altri modi per non far scoppiare il bubbone. Insomma, un insabbiamento in piena regola. Si, ma…. l’alternanza? Che ci azzecca? Ok adesso ci arriviamo. Facciamo ora l’ipotesi che nella seconda legislatura, al posto della coalizione PD, avesse vinto un altro Partito che chiameremo Partito Gigi (così non facciamo pubblicità a nessuno). I nuovi eletti del Partito Gigi, una volta entrati nelle stanze dei bottoni, avrebbero avuto la possibilità di esaminare a fondo tutti i documenti, avere dei resoconti in prima persona da parte dei dirigenti e del personale amministrativo, avrebbero potuto ascoltare i pareri dei legali e dei consulenti che avevano seguito l’intera vicenda e, se necessario, chiedere altri pareri ad altri professionisti. Insomma nulla a che vedere con la procedura di “accesso agli atti” che viene comunemente sbandierata, da chi sta nelle stanze dei bottoni, come arma letale e definitiva della trasparenza nelle mani dei cittadini e che quasi sempre invece si trasforma in una palude dalla quale difficilmente si esce vivi. Con un ricambio al potere sarebbero quindi emersi gli errori e le magagne di cui sopra e, dato che gli eletti del Partito Gigi non avevano alcun legame e contiguità con quelli della precedente legislatura, non avrebbero esitato a rendere pubblico il problema e a trovare per tempo una soluzione che limitasse al minimo i danni. Capito adesso il valore dell’alternanza? In questo caso il valore non è solo morale, ma quantificabile e contabilizzabile in Euro sonanti! Ma, dato che questi pensieri sono solo parole al vento, facciamo invece un esempio concreto: Prendiamo un “piccolo” Comune come Parma: dopo svariate alternanze e successioni di finti partiti in finta competizione tra loro, vince a sorpresa l’outsider - il Partito Gigi - e poco dopo, ma guarda un po’, come per incanto cominciano a fioccare arresti eccellenti di ex amministratori. (v. Elvio Ubaldi, assieme agli assessori della sua giunta comunale e della successiva giunta del sindaco Pietro Vignali). Sarà un caso? Una coincidenza? Ricordatevi sempre che i politici sono come i pannolini: vanno cambiati spesso, altrimenti puzzano. Al cittadino restano questi compiti da fare a casa:
Magari non è un partito, ma un MoVimento ... Per moralità s'intende la condizione di ciò che è conforme a principi morali.
Dato di fatto … per chi ancora non lo sapesse. “in data 24 settembre 2014” è stato notificato al Comune di Cesano Boscone dal Tribunale di Mantova “un decreto ingiuntivo provvisoriamente esecutivo dell’entità di 3.714.905,32 euro per via della fidejussione sottoscritta dal Comune a favore di Monte dei Paschi di Siena” per la realizzazione della piscina. “A seguito dell’udienza del 24 febbraio scorso, è stata confermata la provvisoria esecuzione del decreto ingiuntivo ed è stato disposto l’esperimento del procedimento di mediazione con l’istituto di credito. “ Potremmo raccontare di tutto e di più sull'affaire piscina ma per permettere ai cittadini un’analisi oggettiva della situazione e quindi poter dare una risposta alle domande che porremo alla fine di questo editoriale senza alcuna influenza da parte nostra ci limiteremo ad un’esposizione asettica dei fatti accaduti nel periodo 2004-2009 (primo “Governo” D’Avanzo), fatti che a nostro avviso hanno portato il Comune a dover, quasi certamente, pagare, nel prossimo futuro, quasi 4 milioni di euro per una struttura (La Piscina) che come tutti sapete non c’è! Premettiamo che dal 2005 al 2009 la Giunta al “Governo” del Comune di Cesano Boscone era la seguente: 1) Vincenzo D’Avanzo – Sindaco 2) Di Giuseppe Lilia – Vice Sindaco 3) Mainardi Massimo – Assessore 4) Capuano Filippo - Assessore 5) Ursino Giuseppe – Assessore 6) Guastafierro Aldo – Assessore 7) Bianco Giovanni – Assessore Ricordatevi quindi che i fatti che riporteremo di seguito sono stati gestiti/autorizzati dalle 7 persone sopra elencate … senza se e senza ma … Ma cos’è successo durante il primo “Regno” D’Avanzo? Il 14 novembre 2005 viene sottoscritta la convenzione per la realizzazione della piscina con contratto n. 3589: “costo complessivo investimento 3.555.000,00 €”. Durata della concessione fino al “31/05/2026”. Articolo 14 della delibera: “… il Comune si costituirà fideiussore solidale a favore dell’istituto mutuante e nell’interesse della Società …” Il 21 febbraio 2007, con delibera Giunta Comunale n. 20, viene approvato il progetto definitivo per la realizzazione dell’impianto sportivo con annessa piscina. Il 12 dicembre 2007, con delibera Giunta Comunale n. 141, “il costo complessivo dell’investimento per realizzare l’opera, così come da calcolo sommario della spesa, è previsto in euro 4.263.954,00 €”; durata concessione fino al 31/12/2032”. … quindi il costo complessivo della piscina aumenta di 708.954,00 € in 2 anni mentre la durata della concessione alla Società che avrebbe dovuto realizzare l’opera viene aumentata di 6 anni. All’articolo 14 della delibera del 14 novembre 2005 dopo le parole “… della Società” vengono inserite le seguenti parole: “per un importo complessivo di euro 3.812.905,05 (tremilioniottocentododicimilanovecentocinque/05) pari al totale complessivo dei lavori al netto del contributo comunale (i.v.a. esclusa)” … per intenderci tale sarà l’importo della fidejussione. Il giorno 19 dicembre 2007 il Responsabile del Procedimento ha proposto al Consiglio Comunale: 1. “di concedere garanzia fideiussoria a favore dell’istituto mutuante e nell’interesse della parte mutuaria “Cesano Sport Management s.r.l.” – con sede in Vigevano (PV), iscritta al registro imprese di Pavia al n. 02110550189 di codice fiscale – per un importo massimo pari all’importo dei lavori al netto del contributo comunale e dell’i.v.a. di legge e per un totale di euro 3.812.905,05” … “ per una durata massima pari a 20 anni;” 2. … 3. “Di autorizzare la Giunta Comunale e i funzionari comunali – ciascuno per la propria competenza – a compiere gli atti necessari a dare esecuzione al presente provvedimento.” Con 11 voti favorevoli ed un astenuto (Consigliere Leonardi) viene approvata la proposta. Vorremmo elencarvi i nomi degli 11 consiglieri che votarono a favore ma il verbale del Consiglio Comunale è molto criptico in tal senso (strano eh!). Vi invitiamo però ad andarlo a leggere, scoprirete che nei banchi della maggioranza sedevano parenti stretti di attuali “membri del Governo cittadino” nonché di attuali consiglieri di maggioranza; a Cesano Boscone la “cosa pubblica” è anche questione di famiglia … ma ne parleremo approfonditamente in altro editoriale dedicato … Il 21 maggio 2009, con delibera Giunta Comunale n. 91, viene approvato il “progetto di variante” … in “soldoni” … l’importo complessivo dei lavori “è il seguente”: “5.394.456,51 €” + i.v.a. Non adiamo oltre nella disamina … riteniamo che quanto appena riportato sia già abbastanza illuminante. Rammentiamo solo che i lavori sono iniziati e che a seguito di presentazione di "stati di avanzamento lavori" la banca ha corrisposto c.a. 4 milioni di euro alla ditta esecutrice ... il risultato lo potete ammirare visitando il sito della piscina e vi preghiamo di farlo ... quello che vedrete, ricordatevi, “potrebbe” costare alla Comunità quasi 4 MILIONI DI EURO! Nel periodo analizzato nel presente editoriale, il 2004-2009, qualcuno, volendo, avrebbe potuto mettere fine a questo progetto, qualcuno avrebbe potuto porsi degli interrogativi, qualcuno avrebbe potuto anche far due passi per vedere il frutto di milioni di euro di pagamenti … infine qualcuno avrebbe potuto porsi almeno delle domande a seguito degli aumenti di costi e di tempi … nessuno però fece nulla; parliamo del Governo cittadino e del suo entourage ovviamente in quanto, ci risulta, che l’opposizione dell’epoca fece molto “rumore”. Le responsabilità civili e penali le lasciamo ovviamente alla magistratura … per quanto riguarda invece le responsabilità politiche le lasciamo al vostro giudizio nonché a chi ha più confidenza con la res politica rispetto a noi semplici cittadini ... Noi invece vorremmo portare la discussione su una questione prettamente morale che in definitiva è quella che ci interessa di più e per farlo vi faremo alcune domande per evitare di esprimere noi giudizi visto che potremmo essere considerati di parte o persecutori. Prima di porvi alcune “semplici” domande, facciamo presente che alcuni di questi Signori, che governarono nel periodo 2004-2009, ancora oggi hanno incarichi nel “Governo” cittadino: uno di questi è Assessore mentre un altro è Presidente del Consiglio Comunale, quindi sono ancora “dotati” di potere decisionale ... Ci siamo … ora tocca a voi ... DOMANDE: 1. Secondo voi cittadini le decisioni “assunte” nel periodo 2004-2009 hanno rispettato il modus operandi del "buon padre di famiglia" e sono state prese nel rispetto del principio inderogabile di un'attenta tutela degli interessi della comunità? 2. L'Assessore Ursino ed il Presidente del Consiglio Bianco, all'epoca entrambi Assessori, hanno dimostrato di essere in grado di gestire gli interessi della comunità durante il loro mandato 2004 - 2009? 3. Noi cittadini dovremmo lasciare ancora a questi Signori la governance della nostra Città? 4. La decisione di dimettersi immediatamente dai loro incarichi istituzionali la lasciamo alla loro coscienza e al loro senso civico? e per finire … 5. come valutate il fatto che quasi 4 milioni di euro di soldi dei cittadini verranno probabilmente spesi senza che venga apportato alcun contributo al benessere dei cittadini? 6. come valutate il fatto che ad oggi non è ancora possibile risalire ad alcuna responsabilità personale e politica? A voi cittadini le risposte … P.S. La nostra sintetica disamina dei fatti non finisce comunque qui ... a breve affronteremo anche il periodo 2009-2014 ... anch'esso molto interessante! Il 2014 è stato per gli attivisti del Movimento 5 Stelle un anno particolarmente intenso. Prima dei semplici cittadini hanno partecipato ad una lunga ed impegnativa (sia fisicamente che mentalmente) campagna elettorale e poi si sono cimentati con la ruvida realtà delle istituzioni cittadine (consigli comunali, “melina” politica, gossip consiliare, etc.). Immaginavamo già in cosa ci saremmo imbattuti, ma la realtà è stata peggiore delle nostre previsioni. La politica, purtroppo, è da tempo diventata un luogo sgradevole, un mondo a parte, dove conta solo la conquista del potere e dove gli interessi dei cittadini, nella migliore delle ipotesi, vengono messi in fondo alla lista. Come promesso abbiamo iniziato a vigilare sull’operato dell’Amministrazione e parallelamente ci siamo attivati per cercare, pur essendo all’opposizione, di realizzare il nostro programma, quello, per intenderci, votato da più di 1.500 cittadini di Cesano Boscone. In 7 mesi di attività consiliare (giu-dic 2014) abbiamo presentato 8 interrogazioni, 6 mozioni, 5 emendamenti e, insieme ad altre due formazioni presenti in Consiglio Comunale, 2 petizioni:
Parallelamente stiamo portando avanti quell’opera di informazione necessaria a rendere il cittadino consapevole di quanto succede di buono e meno buono nel proprio Comune e, attraverso i nostri attivisti, ci siamo mobilitati per cercare di risolvere o quanto meno portare all’attenzione dell’Amministrazione tutti i problemi che ci vengono segnalati. Come alcuni cittadini oramai sanno, noi ci siamo sempre, 24 ore su 24. Avremmo voluto fare di più questo è certo, ma la maggior parte delle nostre interrogazioni sono rimaste senza risposte concrete mentre quasi tutte le mozioni presentate sono state respinte dalla maggioranza senza giustificate motivazioni. Ma noi non ci arrendiamo, vogliamo che l’Amministrazione lavori per il cittadino e non per il politico ed i suoi amici e siamo certi che ci riusciremo, diciamo che siamo ottimisti, molto ottimisti. Basta pressappochismo, non possiamo più permettercelo vista anche la situazione generale italiana ed europea. In questo primo anno di partecipazione attiva alla vita Amministrativa del nostro Comune, abbiamo purtroppo verificato che anche questa Amministrazione (ahinoi!) deve essere attentamente controllata e costantemente monitorata. In campagna elettorale, come sempre, vi avevano promesso cambiamenti rispetto alle Amministrazioni precedenti ma, come tradizione, le loro promesse sono rimaste bloccate in campagna elettorale. Ci dispiace davvero dirlo, ma non è cambiato nulla … trasparenza poca, partecipazione nessuna … arroganza moltissima! Ricordiamo a tutti i cittadini che se avessero bisogno del nostro supporto possono contattarci alla seguente mail [email protected] o contattare direttamente uno dei nostri attivisti. Noi ci saremo. Sempre. |
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Giugno 2020
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