A Cesano Boscone, via Garibaldi, con l’abbattimento dei tigli, quasi 15 mila euro di servizi ambientali distruttiIl sollevamento della pavimentazione andava certamente sistemato. Eppure la messa in sicurezza del marciapiede era compatibile con la conservazione dei tigli caratterizzati da un valore ambientale più che apprezzabile. Il filare alberato costituito da 7 tigli radicati nei pressi dell’ufficio postale di via Garibaldi (fino all’angolo con via Silvio Pellico) di Cesano Boscone non c’è più. Gli alberi di seconda grandezza aventi un’età non inferiore ai 40 anni raffrescavano e davano ossigeno a una delle aree meno dotate di verde di tutta la città. Le chiome offrivano una valida barriera nei confronti dei gas di scarico delle auto che in questa via (e nella vicinissima via Isonzo) transitano in grande numero. Le chiome dei 7 tigli impedivano a buona parte dei gas di scarico di raggiungere i balconi e le finestre del Condominio di via Pellico 1. Per non parlare degli effetti positivi verso l’asilo difronte e dell’ombra offerta durante i mesi estivi a pedoni e automobili. Le chiome “intrappolavano” i gas di scarico e le polveri sottili così da diminuire sensibilmente l’inquinamento della via. Effettivamente gli alberi avevano sollevato la pavimentazione del marciapiede rendendolo poco sicuro soprattutto per gli anziani. Ma l’abbattimento era l’unica soluzione? Il sollevamento della pavimentazione è avvenuto perché la superficie esplorata dalle radici non aveva alcuna possibilità di ossigenazione in quanto completamente impermeabilizzata. Le radici di tutti gli alberi necessitano di scambiare continuamente ossigeno con l’atmosfera. Quando questo non avviene le radici cercando disperatamente l’aria negli strati più superficiali del terreno fino ad aprirsi dei varchi. La soluzione era molto più semplice: togliere parte dell’asfalto e consentire il regolare arieggiamento del terreno almeno a ridosso dei tronchi degli alberi (due-tre metri quadri per albero potevano bastare) per mezzo di aiuole. L’assenza di asfalto può garantire un comodo camminamento e bellissimi effetti ornamentali in diversi modi: dalle grate di metallo e ghisa alle ghiaie di pregio fino ad arrivare al legno. Ormai ci sono fior fior di esempi applicati in diverse città. Perché non è stato fatto per i tigli di via Garibaldi a Cesano Boscone? Gli alberi erano perfettamente sani e presentavano una vigoria importante. Potevano vivere ancora molti anni. Inoltre, la fase di maturità a cui erano arrivati i tigli di via Garibaldi comportava accrescimenti molto contenuti, anche a livello di apparato radicale.
Il rifacimento della pavimentazione condotto con alcune accortezze poteva restituire sicurezza al cammino dei pedoni e al tempo stesso conservare il valore ambientale di quel filare alberato. La pavimentazione poteva essere rifatta rispettando le radici degli alberi. L’età degli alberi e l’apertura di varchi nella pavimentazione avrebbe impedito nuovi affioramenti delle radici e di conseguenza nuovi sollevamenti del marciapiede. Qualora si fossero applicate le migliori tecniche qualche radice poteva essere asportata ai fini di agevolare i lavori per mezzo di tagli netti effettuati senza l’uso di escavatori che, invece, tendono a “strappare” e “sfilacciare” i tessuti. In questo modo la sopravvivenza degli alberi poteva essere garantita. Fa riflettere che se a Cesano Boscone fosse in vigore il Regolamento del Verde del Comune di Miano (a poche centinaia di metri da via Garibaldi) agli alberi da abbattere dovrebbe essere attribuito un valore economico determinato da specifici coefficienti a seconda della dimensione, della posizione e dello stato fitosanitario per mezzo di una procedura chiamata “metodo svizzero”. Lo stesso valore economico avrebbe dovuto essere messo a dimora per mezzo di giovani alberi (un giovane albero può avere un valore di circa 200 – 300 euro) definendo una vera e propria compensazione obbligatoria (compensazione che dovrebbe prevedere la messa a dimora di un numero di giovani alberi dello stesso valore complessivo di quanto abbattuto). Un calcolo sommario e visto al ribasso stima un valore di 2000 euro per ciascuno dei tigli abbattuti in via Garibaldi per complessivi 14000 euro. Cifra a cui si sommano i costi degli abbattimenti. Gli abbattimenti sono avvenuti in marzo. Le nuove messe a dimora di alberi in eventuale sostituzione dovrebbero essere fatte al più tardi poco prima dell’inizio della primavera. I bambini cesanesi (e non solo loro) avranno un estate un po’ più grigia dove non sarà più possibile rivolgere uno sguardo a quel bellissimo tetto verde che regalava frescura e profumi gratuiti.
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Giugno 2020
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