Chi di voi ricorda che in data 4 aprile 2016? Su richiesta del nostro consigliere comunale Giancarlo Insinsola e del consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Stefano Buffagni, l’ATS (la vecchia ASL tanto per intenderci) aveva effettuato un sopralluogo presso la scuola materna Acacie rilevando una serie di irregolarità presenti nell'edificio. Ebbene, 2 anni dopo - il 4 maggio 2018 - abbiamo fatto una interrogazione al sindaco per verificare cosa era stato fatto. Cliccando sul BOTTONE QUI SOTTO potrete vedere cosa è stato fatto e cosa resta ancora da fare (eh già, dopo due anni resta ancora del lavoro da fare). Noi continueremo a mantenere il fiato sul collo a questa amministrazione affinché concluda tutte le opere necessarie ad assicurare la sicurezza ai bambini e agli operatori che ogni giorno vivono e svolgono la loro attività in questa struttura. Nella nostra interrogazione, già che c'eravamo, abbiamo anche chiesto che ci venisse fornita dall’amministrazione la documentazione riguardante il collaudo statico di tutte le scuole di Cesano, collaudo statico indispensabile per ottenere il certificato di agibilità, cioè il permesso di poter entrare e svolgere qualsiasi tipo di attività all'interno degli edifici. Ebbene, in otto scuole pare non sia rintracciabile questo documento di collaudo statico. In altre due, l’amministrazione lo sta ancora cercando... Con questo non vogliamo ingenerare allarmismi di alcun genere, ma riteniamo comunque doveroso sottolineare il grave fatto che un’amministrazione comunale sembra non essere in possesso della documentazione richiesta dalle attuali leggi in materia che ne attestino e certifichino la sicurezza e la stabilità strutturale. A questo punto la domanda sorge spontanea: mentre da un lato vogliamo essere fiduciosi e credere che le strutture di tutte le scuole siano state calcolate e realizzate al meglio, dall’altro lato non riusciamo a capire come, dal punto di vista burocratico, queste scuole abbiano ottenuto l’agibilità, dato che il certificato di collaudo statico è tra i più importanti (se non il più importante) dei documenti necessari ad ottenere l’agibilità stessa dell’edificio. Non vogliamo gettare la croce addosso all’attuale sindaco e alla sua giunta. Gli edifici scolastici più recenti sono stati costruiti in tempi in cui giocavano ancora Pelè, Rivera e Mazzola e negli stadi i concerti li facevano i Pink Floyd, I Doors e gli Who (bei tempi!). E’ quindi evidente che la responsabilità non è di questo sindaco e nemmeno dell’attuale staff dell’ufficio tecnico comunale. Questa segnalazione vuole soltanto evidenziare una carenza e un vuoto che però deve essere colmato al più presto per mettere le cose in regola. A questo punto sarebbe utile sapere anche se sono state effettuate le relative verifiche sismiche: per le strutture scolastiche vi è infatti l'obbligo di procedere a verifica sismica entro cinque anni dalla data del 20 marzo 2003 (DPCM 21-10-2013). Anche se i termini sono ampiamente scaduti, corre l'obbligo di effettuare questa verifica quanto prima in modo da attuare le necessarie misure antisismiche in occasione di eventuali futuri interventi di manutenzione straordinaria. Considerazione nr.1
Perché in 40 e passa anni nessuno si è preso la briga di verificare se tutti i documenti fossero in ordine? Perchè in 40 e passa anni è venuto in mente solo a noi? Come può un’amministrazione pubblica chiedere e pretendere (giustamente) che tutte le leggi e i regolamenti vengano rispettati quando è prima essa stessa a non rispettarli? Considerazione nr.2 Forse le nostre scuole stanno diventando un pò vecchiotte. Progettate e costruite quando non esisteva il problema del riscaldamento globale e delle emissioni nocive (sono quasi tutte in classe energetica “G”, con un dispendio energetico pari circa a sei volte quello di una scuola in classe energetica “A”), quando la provincia di Milano non era una delle zone più inquinate d’Europa, quando l’Apollo 11, che ci ha portati sulla luna aveva un computer con la potenza di calcolo di gran lunga inferiore a quella di un qualsiasi smartphone che abbiamo in tasca, quando internet non esisteva… è realistico ipotizzare che oggi queste strutture possano presentare criticità non più trascurabili, vista anche la delicatissima “destinazione d’uso” a cui sono destinate. Forse anche la scuola è cambiata e forse queste strutture non sono più funzionali e adatte alla nuova didattica e agli attuali percorsi formativi… Promemoria bipartisan per tutti i governanti a qualsiasi livello e di qualsiasi partito o movimento: se davvero vogliamo cambiare questo paese dobbiamo seminare oggi per raccogliere tra 30 anni. E nel frattempo per quello che si può….. vediamo di limitare i danni. Considerazione nr.3 “Se il tuo obiettivo è un anno, pianta il riso Se il tuo obiettivo sono 10 anni, pianta un albero Se il tuo obiettivo sono 100 anni, apri una scuola.” (Proverbio cinese) Meditate gente, meditate….
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Cesano Boscone: la gestione delle aree pubbliche orientata al lusso penalizza un verde diffuso in salute al servizio dei quartieri e di tutti i cittadini. Quando si inaugura un giardino o un parco c’è sempre da festeggiare. Gli alberi, gli arbusti e i prati hanno effetti positivi sulla qualità della vita della cittadinanza e in particolare sui bambini e sugli anziani. Gli scienziati lo hanno messo nero su bianco. La vegetazione urbana abbassa la temperatura durante le estati sempre più torride, assorbe gli inquinanti, combatte il cambiamento climatico, favorisce la biodiversità, migliora il paesaggio e crea spazi che favoriscono la socialità e il gioco (servizi ecosistemici). La festa finisce quando le aree localizzate nel centro della città sono interessate da progettualità molto dispendiose che assorbono gran parte delle risorse economiche dell’ente pubblico a scapito dell’abbandono delle aree più periferiche dove il verde potrebbe, invece, portare grandi benefici. È quello che sta succedendo a Cesano Boscone. I giardini della Costituzione inaugurati in pompa magna nel centro storico il 2 giugno scorso sono un esempio di verde di lusso. Buona parte del “giardino” verso l’ingresso da via Nazario Sauro è ricoperto da pavimentazione in pietra (circa 730 metri quadri senza considerare la superficie adibita a parcheggio) per una spesa che supera gli 80 mila euro solo per la fornitura e la posa della pietra (circa 110 euro per metro quadro). A questi vanno aggiunti i costi di realizzazione del massetto sottostante. Le pavimentazioni in pietra non consentono i corretti scambi gassosi con l’atmosfera da parte degli apparati radicali degli alberi più grandi che non solo assorbono acqua e nutrienti dal terreno ma anche ossigeno. I tre cedri di prima grandezza qui radicati avrebbero sicuramente gradito un’impermeabilizzazione del terreno meno estesa e più discreta attorno ai propri colletti. Il tappeto erboso a rotoli già formato posizionato all’indomani dell’inaugurazione su buona parte dell’area è uno degli elementi di lusso del verde urbano. Si tratta di zolle già radicate allevate da professionisti in altro luogo in condizioni di coltivazione ottimali. Tagli, innaffiature e concimazioni frequenti aumentano il consumo di acqua, di carburanti e di prodotti chimici rilasciati nell’ambiente. E molto spesso questo non basta a garantire l’effetto voluto perché in ambito pubblico la manutenzione puntuale non è sempre garantita. Ed ecco spuntare erbacce, ingiallimenti e macchie di terra nuda dove magari l’impianto d’irrigazione non riesce ad arrivare in modo puntuale anche per colpa di un piccolo guasto riparato dopo pochi giorni. E non finisce qui. Passeggiando lungo il perimetro della nuova area cani si osservano diversi giovani alberi diseccati: Liriodendron, carpini e Lagerstroemia. La messa a dimora di alberi a ridosso del mese di giugno è più che un azzardo, soprattutto se non si provvede ad un adeguato piano acqua durante l’estate che integra l’impianto d’irrigazione. L’effetto pronto a ridosso delle inaugurazioni è sempre molto gradito ma la gestione sostenibile del verde (anche da un punto di vista economico) è un’altra cosa! Dovrebbe prevedere una programmazione che tiene conto dell’alternarsi delle stagioni e le esigenze del benessere vegetale. A tanti input (acqua, carburanti per i frequenti tagli, concimi e nuove piante) utilizzati per i giardini della Costituzione e la relativa inaugurazione corrisponde un vero e proprio stato di abbandono per altre aree verdi, pure strategiche. Un approccio “business class” molto simile è stato adottato per le aiuole vicino al monumento dei caduti in via Repubblica dove arbusti di un certo pregio di non meno di 25-30 anni di età sono stati estirpati, pur ancora in salute, per lasciare il posto a composizioni vegetazionali moderne e molto costose (a causa delle molte piantine per metro quadro). Vogliamo mettere il valore ambientale della bellissima Lagerstroemia che qui era radicata con la distesa di piantine visibile ora? E ancora la pacciamatura di lapillo su tutta la grande aiuola della cabina Enel di via Roma con tanto di erbacee tappezzanti è una delle classi di verde urbano più costose che di solito si progettano per piccolissime superfici dove non vi sono alternative. Eppure in questi spazi un prato fiorito rustico poteva risollevare la situazione a costi molto più contenuti. Spostiamoci gradualmente in “periferia”. La barriera verde lungo la Nuova Vigevanese all’altezza della fermata del 327 costituita da un filare alberato di Lyquidambar e Liriodendron è in condizioni pessime. Molti alberi sono diseccati dall’estate del 2016. Altri ancora sono irreversibilmente piegati. Si tratta di una barriera verde fondamentale in una delle vie più inquinate d’Europa al servizio di una dei quartieri più popolosi di Cesano: questa è una priorità! La sostituzione di alberi di quelle dimensioni e di quella specie è largamente più economica che posare zolle di tappeto erboso a rotoli o di qualsiasi altra pavimentazione di pregio. Restando sempre ai “margini”, il giardino di via Trento davanti alla struttura dei giovani non mostra la presenza neanche di un piccolo arbusto! Passeggiando nei mesi estivi si aveva la sensazione di essere in un vero e proprio deserto! Anche in questo caso il valore economico della messa a dimora di qualche albero e arbusto secondo le buone pratiche è piuttosto modesto! Non finisce qua! Il parco di Boscoquattro nel mezzo del Quartiere Giardino è molto frequentato soprattutto durante i pomeriggi e i fine settimana. Al centro del parco (che purtroppo pochi cesanesi conoscono) c’è un campo da calcio con delle porte danneggiate e del tutto arrugginite. Chissà quanti giovani ringrazierebbero della sistemazione di queste porte e della conseguente migliore vivibilità dell’intero parco. E il Parco Patellani? Un cedro di prima grandezza a pochi metri dalle abitazioni di via Repubblica del tutto diseccato attende da mesi di essere rimosso (e sostituito). Non si tratta di interventi costosi ma “ordinari” che pure condizionano moltissimo il valore ambientale e paesaggistico del patrimonio arboreo cesanese. Sempre il Parco Patellani mostra alberi maturi molto ravvicinati con un evidente effetto bosco. È importante intervenire restituendo luminosità e ariosità alle chiome degli alberi appesantite dal trascorrere del tempo per mezzo di leggere potature di selezione e contenimento. Tutti gli interventi qui descritti che coinvolgono i quartieri e le aree periferiche di Cesano Boscone hanno un valore economico inferiore a quanto speso per la sola realizzazione della pavimentazione dei Giardini della Costituzione!
Quali alternative? Se il tappeto erboso a rotoli fosse stato sostituito da un prato fiorito da seme molto più rustico e meno bisognoso di manutenzione, unitamente alla scelta di camminamenti in materiali economici e filtranti su una superficie più contenuta (visto che accanto c’è già un parcheggio) si sarebbe garantito un buon effetto ambientale paesaggistico rispettando maggiormente i criteri di economicità e magari riservando qualche risorsa in più al verde cesanese diffuso negli altri parchi e nei quartieri. Così come la messa a dimora degli alberi di alto fusto nella stagione corretta avrebbe evitato ulteriori sostituzioni che invece avrebbero potuto interessare altre aree di Cesano più bisognose. Sono scelte importanti che condizionano la città e la qualità della vita dei cesanesi. Gli alberi, gli arbusti e i prati non sono un bene di lusso ed è profondamente sbagliato investire in modo così disforme le risorse su un territorio comunale che non arriva a quattro chilometri quadrati! La stagione della messa a dimora degli alberi e la festa dell’albero sono alle porte. La barriera verde del Tessera sarà ripristinata? L’area verde di via Trento vedrà un poco di ombra la prossima estate? Gli alberi morti dal Parco Patellani saranno rimossi e sostituiti? |
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Giugno 2020
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