Il Futuro e le nostre cittàPensieri in libertà di un visionario Pare che da qualche tempo l’emergenza climatica stia pian pianino entrando nei pensieri della gente comune. Sarà forse per le ondate di calore sempre più aggressive che si estendono ben oltre le nostre Alpi e che colpiscono nazioni europee poco avvezze al termometro alto, sarà perché i fenomeni atmosferici diventano sempre più estremi, sarà insomma che si inizia a toccare con mano e sulla nostra pelle questi eventi che la gente comincia a essere un pò più sensibile verso questo argomento. Compaiono sui social ricette magiche che risolveranno questi problemi in un batter d’occhio. Ricette del tipo basta costruire, piantiamo miliardi di alberi, smettiamo di mangiare carne, basta centri commerciali, torniamo a come facevano i nostri nonni, andiamo solo in bicicletta, basta viaggi in aereo, e via dicendo… Bellissimo. Tutto. Sarebbe bellissimo pensare a una vita bucolica in piccoli borghi dove il tempo è scandito dal sole e non dall’orologio, dove al mattino si sente il gallo cantare sopra il mulino bianco che sta macinando la farina del pane di domani, dove c’è tempo per fare le cose nel modo migliore, dove il denaro torna ad essere una mera unità di misura per scambiare il frutto del proprio lavoro e non vendersi la propria dignità. Ma, ma, ma…. purtroppo c’è sempre questo maledettissimo “ma” che si insinua tra i buoni propositi. Qual’è il “ma” questa volta? Ce ne sono più di uno. Il primo “ma” si riferisce al fatto che la popolazione mondiale è in continuo aumento e in futuro più del 50% della popolazione mondiale andrà a vivere proprio nelle metropoli, che al momento rappresentano proprio il posto dove la qualità della vita è la peggiore. Il secondo “ma” è che tra pochi anni non ci sarà più terreno per produrre cibo per tutti. Il terzo “ma” è che molto probabilmente non ci sarà acqua potabile per tutti. Il quarto “ma” è che questi cambiamenti climatici spingeranno intere popolazioni a migrazioni bibliche, altro che quelle di oggi. Che fare quindi? Un giorno un mio amico mi ha detto che la guerra si fa con le armi che hai e non con quelle che vorresti avere. Bene, questo è un buon punto di partenza. Cominciamo a vedere quali armi abbiamo a disposizione per cambiare questa situazione. Abbiamo la tecnologia, la più sofisticata che l’uomo abbia mai avuto a disposizione nella storia dell’umanità. Abbiamo la scienza multidisciplinare, idem come sopra. Abbiamo i soldi. Tanti. Abbiamo l’energia e la possiamo produrre direttamente dove serve. Abbiamo l’intelligenza. Certo, la sfida è enorme, ma non mi pare che si parta disarmati. Ma purtroppo non basta miscelare adeguatamente questi elementi per creare il cocktail vincente. Manca ancora qualche ingrediente importante. Manca una nuova visione del futuro, manca la volontà politica di realizzarla e manca la consapevolezza del momento storico che stiamo vivendo. Con queste poche righe mi piacerebbe dare un piccolissimo contributo a rendere un pochino più consapevole tu che mi stai leggendo sul periodo storico in cui stiamo vivendo e cosa dovremo fare per sperare di lasciare ai nostri figli un mondo meno disastrato di com’è adesso. Prendiamo il capitolo città/metropoli/megalopoli. Le città di oggi, inevitabilmente nei prossimi anni diverranno metropoli, mentre le metropoli diverranno megalopoli, in quanto punti di attrazione dei flussi migratori interni ed esterni a un Paese. Abbiamo già oggi megalopoli che arrivano ad avere 24.000.000 di abitanti come Città del Messico oppure 23.000.000 come l’area metropolitana di New York o anche 37.000.000 di abitanti per l’area della grande Tokyo. I numeri sono davvero impressionanti, tanto più impressionanti se si pensa che a questi 23.000.000 di Newyorkesi ogni giorno bisogna loro assicurare, acqua per lavarsi e per bere, cibo, energia, telecomunicazioni, mobilità, salute, istruzione, sicurezza, ecc. Da dove arriva tutto il cibo? Arriva da fuori, naturalmente. Arriva dagli altri stati americani, ma arriva anche dal Sud America, dall’Asia e dall’Europa. Immaginate quante navi, quanti aerei, quanti camion si muovono ogni giorno solo per assicurare cibo e acqua a 23.000.000 di persone. Qui cominciamo a capire la differenza tra un pomodoro importato dall’Argentina e uno prodotto a Kilometro zero direttamente in un orto urbano a New York. Questa visione comincia a prendere forma facendo intravedere delle isole di auto-produzione di frutta, verdura, ortaggi e animali da cortile, isole di produzione realizzate all’interno dei quartieri in cui questi prodotti verranno consumati. Ed ecco che la visione comincia a mostrare altre immagini che non sfuggono alle menti più aperte. Vediamo che la forma/funzione del vecchio condominio non è più adatta a implementare e supportare questo nuovo modello di compartecipazione alla produzione di beni essenziali. Vediamo che nuovi spazi vengono progettati per contenere le nuove funzioni nate nella comunità urbana e la vecchia unità condominiale si trasforma e si evolve in un nuovo modello di convivenza e compartecipazione alla micro-comunità appena nata. Vediamo sempre più chiaramente dei complessi edilizi che al loro interno ospitano unità di produzione agroalimentare e zootecnica, spazi dedicati alla lavorazione dei prodotti, alla loro conservazione e distribuzione. All’interno di queste nuove strutture comunitarie cominciano a crearsi attività correlate non solo alle nuove produzioni, ma anche alle attività di supporto alla comunità: spazi per la socializzazione, il divertimento, la formazione e istruzione. Le visioni si allargano e mostrano serre e orti idroponici con rese per superficie molto superiori alle serre classiche utilizzando quantità minime di acqua, tetti verdi e organizzati per l’avicoltura e la zootecnia, sistemi fotovoltaici ed eolici in grado di produrre e immagazzinare tutta l’energia necessaria alla vita della comunità. Vediamo organismi edilizi in grado di produrre più energia di quanta gliene serve e quindi condividerla con altri organismi edilizi limitrofi. Vediamo costruzioni che non solo non rubano spazio alla città, ma ne aumentano la superficie verde formando delle vere e proprie colonie di biodiversità vegetale e animale che combattono il fenomeno delle isole di calore tipiche delle grandi città. E la visione ormai si allarga a vista d’occhio: si vedono questi interi quartieri completamente ridisegnati, dove i vecchi capannoni industriali ormai vuoti vengono riutilizzati per nuove attività sia sociali che commerciali, dove la mobilità diventa dolce e a impatto zero, dove spostarsi con la macchina non è più una necessità, ma una scelta sempre meno apprezzata e utile. Vediamo questi quartieri che riprendono vita, una vita fatta di piccole attività, di riscoperta di vecchi mestieri e arti, di rapporti umani veri ed empatici, vediamo che gli abitanti di questi quartieri riscoprono la qualità del tempo e del vivere rispettando i tempi della natura... Ora immaginiamo che questo piccolo quartiere si moltiplichi in tutte le città e le megalopoli del mondo. In un attimo scomparirebbero moltissimi aerei, moltissime navi, scomparirebbero tantissime automobili e camion, scomparirebbero molte centrali elettriche, scomparirebbero le emissioni inquinanti prodotte delle case, il traffico si dimezzerebbe, le isole di calore delle città sparirebbero, l’aria sarebbe più pulita e il rumore del traffico sarebbe sostituito dal silenzio. L’uomo tornerebbe a essere umano. Fantascienza? No. Tutto quanto descritto è attuabile e realizzabile fin da ora. Tutto quanto descritto è solo una piccola parte di una rivoluzione culturale che, ci piaccia o no, saremo obbligati a fare se vorremo sopravvivere su questo pianeta. Non si tratta quindi di smettere di costruire, non è questione di quantità ma di qualità: utilizzare materiali a basso impatto ambientale ed energetico, applicare sistemi tecnologici che permettano un uso efficiente delle risorse, realizzare strutture edilizie di nuova concezione che supportino e contengano le funzioni necessarie alle nuove comunità urbane, adeguare le normative esistenti per premiare ed incentivare nuove attività legate all'economia circolare.
Non si tratta nemmeno di rinunciare a quello che di buono il genere umano ha fin qui prodotto. Non si tratta di tornare indietro al medioevo, anzi si tratta di utilizzare meglio tutte le conoscenze e le tecnologie che abbiamo prodotto nel corso di tutta l’evoluzione del genere umano. Si tratta di fare un salto di qualità e di riappropriarci del nostro destino e della nostra dignità di esseri umani. Si tratta di avere coraggio. Coraggio di alzare la testa e tornare a guardare lontano, verso un nuovo orizzonte. Allora, ricapitolando, la visione ce l’abbiamo, la consapevolezza del momento storico è lì a portata di mano. Per la volontà politica..... Mi pare che in Italia esiste un movimento nato e creato da due visionari.... Flavio Villotta
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Anche a Cesano Boscone sono stati approvati due documenti che impegnano il sindaco e la giunta a dichiarare lo stato di emergenza climatica. La nostra mozione sull’emergenza clima a Cesano Boscone è stata approvata in consiglio comunale. E’ stata approvata anche una mozione della maggioranza che verteva sullo stesso tema. Un fatto particolare che generalmente non accade, ma in questo specifico caso, nonostante la comune volontà dei gruppi di maggioranza e del Movimento 5 Stelle di arrivare ad un documento condiviso, visti i tempi strettissimi, non si è riusciti oggettivamente a concretizzare. Si è pensato quindi, per fair play istituzionale, di presentarle intatte e di approvarle entrambe. Quello dell’emergenza climatica è un argomento che tocca le sensibilità di tutti i cittadini, a prescindere dal pensiero politico di appartenenza. Si può sperare di superare questa crisi solo se si uniranno le forze, le volontà e i progetti non solo della giunta comunale, non solo dei gruppi consiliari di maggioranza e opposizione, non solo dei gruppi politici rimasti fuori dal consiglio comunale, ma potremo sperare di farcela solo se i comportamenti di tutti quanti i cittadini cambieranno. Solo se ognuno di noi comincerà davvero a pensare ed agire in maniera diversa avremo una possibilità di farcela. E’ già tardi per iniziare, molto tardi. Su questi temi il Movimento 5 Stelle a Cesano c’è sempre stato. Basta ricordarsi di tutte le iniziative prese negli scorsi 5 anni: Mozione Tetti verdi Smaltimento rifiuti Amianto a Cesano Trivellazioni Parco Sud Nuove Costruzioni a zero emissioni Come naturale proseguimento di questo lavoro, su questo tema è stato impostato gran parte del nostro programma 2019-2024 Il nostro lungo lavoro svolto in questi ultimi 5 anni, un lavoro fatto di pazienza e competenza, sta finalmente producendo i suoi frutti. Molte volte abbiamo dovuto sopportare critiche, sfottò e talvolta anche insulti per le nostre proposte, ma non ci siamo lasciati trascinare in sterili polemiche. Il lavoro, quello serio, alla fine paga. Alla fine, siamo riusciti a convincere anche i più scettici che al centro dell’agenda politica non poteva che esserci il tema dell’ambiente e dell’emergenza climatica. Siamo quindi soddisfatti che praticamente tutti i consiglieri comunali di maggioranza (ad eccezione di uno) e opposizione abbiano votato la nostra mozione. Non vogliamo mettere “cappelli” o piantare “bandierine” su questa votazione, non ci interessa. Quello che ci interessa è che le intenzioni, sottoscritte e votate da tutto il consiglio comunale, si trasformino in azioni concrete, positive e condivise da tutti, perché da questa partita o si esce tutti vincitori o tutti perdenti. Chi ci segue e ci legge sa che noi siamo pignoli e anche un pò rompiballe. Chi ci segue e ci legge sa che vigileremo attentamente su quanto verrà proposto in consiglio comunale. Chi ci segue e ci legge sa perfettamente che noi valuteremo in modo oggettivo tutte le proposte e sa che se ci convinceranno le voteremo a prescindere dal proponente. Per quanto ci riguarda inizieremo da subito un’opera di sensibilizzazione dei cittadini su temi reali e concreti, proponendo idee e progetti, rimanendo disponibili alla discussione e al confronto aperto a tutti, perché su questi temi così importanti occorre massima condivisione di intenti sui progetti e comune volontà di realizzarli. Vigileremo, controlleremo e non ci stancheremo nemmeno di presentare idee, proposte e progetti che vadano nella direzione di un nuovo modo di intendere la nostra vita, un nuovo modo di intendere l’economia e i rapporti sociali anche, perché no, in una comunità come Cesano Boscone. Gli impegni che questo intero consiglio comunale ha preso votando questa mozione sono impegni d’indirizzo inequivocabili e il Movimento 5 Stelle di Cesano sarà come sempre presente dentro e fuori le istituzioni nel ricordarlo a tutti. Ad maiora. Le promesse non mantenute del sindaco uscente Simone Negri Elio e le Storie Tese diceva: Tra DIRE e il FARE c’è di mezzo “e il”.
La versione Cesanese è invece: Tra DIRE e il FARE c’è di mezzo “Simone Negri”. Abbiamo catturato la vostra attenzione? Si? Bene, allora diamo subito un’occhiata a quello che aveva promesso il sindaco uscente nella sua scorsa campagna elettorale e quello che ha poi realizzato. Sportello delle opportunità: dov’è? Città a misura di giovane: Forse sarà il Forum dei Giovani? Ma esiste davvero? E se esiste, cosa ha prodotto in 5 anni questo Forum? La pista di skateboard? Piano quinquennale di eliminazione delle barriere architettoniche: non pervenuto e ripresentato anche nel nuovo programma elettorale (probabilmente con lo stesso esito finale). Piste ciclabili: cosa è cambiato rispetto a prima? Consulta degli Stranieri: Davvero esiste o è una leggenda metropolitana? E’ stata realizzata l’anagrafe dell’affitto? Razionalizzazione degli edifici comunali e alleggerimento degli spazi sottoutilizzati: non ci pare sia stato fatto alcunché. Le sedi sono le medesime. Il punto di Auchan è sottoutilizzato. La sede di Vespucci ora è utilizzata parzialmente. Le carte d’identità si fanno solo in via Pogliani, con il risultato che la gente non capisce più dove debba andare per fare i documenti. Se l’intenzione era quella di rivitalizzare il centro storico (per quattro carte d’identità in più) non ci sembra un’idea brillante. Era stato dichiarato come obiettivo quello della riunificazione degli uffici Comunali ora distribuiti su 3 edifici : ci sembra che questa idea (non attuata) sia contraria al concetto di “città policentrica” proposta in questo nuovo programma. Prendiamo atto che il sindaco ha cambiato idea. Niente di male: ci sta. Resta comunque il fatto che negli scorsi 5 anni non ha riunificato nulla. Creazione di una centrale di acquisti: Invece di potenziarla il nostro sindaco uscente pare abbia pensato bene di abolirla, assieme all’abolizione dei sistemi di qualità e alla esternalizzazione del ruolo del Responsabile della Sicurezza. Riduzione delle auto: non c'è stata riduzione, tranne forse quella dell'auto per i suoi spostamenti. Però siamo passati dall'elettrico alla benzina con un maggior costo di carburante. Avete letto bene: passati dall’elettrico, che rappresenta una delle soluzioni del futuro, alla benzina che come tutti sanno è l’emblema dei consumi inquinanti e delle energie fossili non rinnovabili. Chapeau. Introduzione di programmi software open source, cioè liberi e gratuiti: nulla, nada, nothing, nichts. Accordi premiali con le aziende che differenziano: Bella idea! ma... dove e con quale aziende lo hanno fatto? Tutela del commercio di vicinato: ci piacerebbe sapere quali sono le azioni messe in campo per attuare questa promessa. Smart City e reti wifi pubbliche: Le uniche Smart a Cesano sono le macchine che qualche volta vediamo girare per le strade. Parliamo del tema su cui il nostro sindaco dichiarava che “Dobbiamo essere ambiziosi”: La riconversione dell’edilizia e la ristrutturazione e qualificazione dell’esistente fino all’efficientamento energetico. 5 anni sprecati nel nulla, nessuna visione futura, nessuna azione, neppure simbolica, nessun segno di vita su questo tema. Percorsi di progettazione partecipata: obiettivo centrato se vogliamo considerare il percorso “partecipato” dei cittadini per il progetto della nuova piazza in centro. I cittadini sono stati chiamati a scegliere dove mettere le panchine, dove piazzare la statua, dove far passare un vialetto. Scegliere tra cinque progetti realizzati dallo stesso progettista (super fantastique!). Coinvolgimento dei cittadini a scelte importanti come ad esempio la scelta del modello di raccolta dei rifiuti urbani oppure la decisione di continuare con il progetto-telenovela della piscina. Coinvolgimento zerone. Integrazione territoriale centro-quartieri: migliore e più articolata viabilità tra il Quartiere Tessera e il Centro. Davvero è cambiato qualcosa? Ad onor del vero una cosa è stata fatta: è stato dismesso l’istituto professionale ENAIP. Bella mossa. Decoro Urbano: “Chiudere le buche più pericolose e indecorose”... ma questo lo sanno tutti è colpa della Raggi…. Nota di servizio: le buche, tutte le buche vanno chiuse, i marciapiedi vanno resi sicuri e pedonabili anche da portatori di handicap e carrozzine. Tema delle “grandi fontane” cesanesi: vanno chiuse perchè consumano acqua. Giusto. Peccato che sono ancora lì e alcune di esse, proprio a ridosso delle elezioni, hanno magicamente ripreso a zampillare. Miracolo! Nel programma 2014 esattamente a pagina nove, leggiamo che il sindaco è fermamente intenzionato a non costruire nuove strutture pubbliche….pausa di riflessione… ma, ma perbacco, la piscina cos’è? Noi siamo abituati a verificare che tutte le parole, specialmente se messe anche nero su bianco in documenti ufficiali, corrispondano alla realtà dei fatti. Purtroppo ci spiace dover constatare che molte delle promesse fatte dal nostro sindaco uscente nella scorsa campagna elettorale non sono state mantenute. Insomma, pura propaganda. Chiudiamo con un ultimo pensiero: dato che il gruppo con cui si ri-presenta il sindaco uscente Negri a queste elezioni è praticamente lo stesso di quello di questi ultimi cinque anni e dato che questo gruppo, come abbiamo visto, non ha mantenuto molti degli impegni presi con i cittadini, che credibilità hanno le promesse da marinaio scritte in questo nuovo programma elettorale per i prossimi 5 anni? P.S. Promesse da marinaio per una città che non ha nemmeno un porto, ma che se ce l'avesse sarebbe aperto…. A Milano la Giornata mondiale dello sciopero climatico è stata un successo di partecipazione, soprattutto dei giovani che hanno dimostrato di avere molta più consapevolezza del problema rispetto a quelli più “maturi” di loro. E hanno anche le idee molto chiare in merito. Da Roma, Firenze, Napoli, Torino, Milano, Bologna è partito un grido di accusa nei confronti della classe politica tutta intera che si è dimostrata incapace di affrontare il problema. Questi giovani, molto più “sgamati” di quanto sembrano, con linguaggi e canali di comunicazione nuovi e alternativi ai nostri, giovani che già snobbano Facebook ritenendolo inutile, pericoloso e superato, che seguono percorsi sotterranei per organizzarsi, che nativi digitali, sanno usare il web e non farsi da esso usare, questi giovani sono abbastanza pragmatici da acquisire informazioni badando al sodo. E chi, se non una giovane loro coetanea, avrebbe potuto suonare la sveglia? Ebbene questa ragazza svedese, Greta Thunberg, con la semplicità e pragmaticità tipica del suo popolo, è riuscita, usando poche parole ma pesanti come pietre, a inchiodare alle loro responsabilità tutte le generazioni precedenti, colpevoli di non aver fatto nulla per evitare i cambiamenti climatici che stanno avvenendo nel mondo. Ebbene, per non cadere nella retorica e diluire la potenza di questo messaggio, noi a Cesano vogliamo cercare di raggiungere questa sfuggente generazione di giovani (e non solo loro) nel modo più pragmatico possibile. Poche parole e molti fatti. Il programma per Cesano del nostro candidato sindaco Maria Pulice ha le sue salde fondamenta proprio in ciò che questi ragazzi oggi hanno richiesto a gran voce. Maria Pulice - M5S Cesano Boscone
Qualche esempio? La proposta Costruire Riducendo le Emissioni è un progetto innovativo che permette di efficientare energeticamente (riducendo le emissioni inquinanti) gli edifici esistenti, a costo zero per i proprietari. (CLICCA QUI per approfondire la proposta). Azione 3.2.2 del Programma. La proposta Zero Energy City vuole realizzare edifici che producono autonomamente l’energia di cui abbisognano, arrivando anche a produrre più energia di quanta ne serve e vendendone il surplus. (CLICCA QUI per approfondire la proposta). Azione 1.4.1 del Programma. Trasformare i capannoni inutilizzati in serre per attività agricola ad alta intensità e colture idroponiche. Azione 3.3.4 del Programma. La realizzazione di una piattaforma di smaltimento dei rifiuti RAEE per il riciclo di tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche. Azione 1.2.1 del Programma. La realizzazione di un centro per il riciclo degli olii alimentari domestici ed industriali per la produzione di biodiesel ed energia elettrica. Azione 1.2.2 del Programma. La promozione di gruppi di acquisto solidale per l’acquisto di prodotti alimentari direttamente dai produttori. Azione 10.3.2 del Programma. La possibilità di effettuare la raccolta dei rifiuti in modo altamente efficiente e remunerativo anche per il cittadino. Azioni 1.1.1 - 1.1.2 - 1.1.3 del Programma. L’efficientamento energetico (meno emissioni) di tutti gli edifici comunali (meno spese per il riscaldamento). Azioni 3.4.1 e 3.4.2 del Programma.
Alcune di queste proposte le avevamo già presentate durante questi ultimi 5 anni di amministrazione del sindaco uscente, ma purtroppo, e ci spiace doverlo dire, sono state accolte con battute, insulti e commenti non consoni al ruolo che un consigliere comunale dovrebbe rivestire.
Questo purtroppo non fa ben sperare nella sensibilità su questo tema di questo sindaco uscente che si sta riproponendo per un secondo mandato e soprattutto non dà garanzie se quello che prometterà riguardo questi temi verrà mantenuto. Ma tutto questo, ai ragazzi che oggi che hanno manifestato a Milano, poco importa e forse hanno ragione loro. Quello che importa è che questa sarà forse l’ultima occasione per fermare questa follia e per ridare indietro ai nostri figli quella Terra che loro ci avevano prestato e che pensavano avremmo curato meglio. Se non hai intenzione di votarci, cosa legittima, chiedi però al tuo candidato sindaco che cosa intende fare IN CONCRETO per contrastare i cambiamenti climatici. Pretendi fatti concreti e non solo parole generiche, perché qui in ballo non c’è la vittoria o la sconfitta di questo o quello. Qui in ballo c’è la conservazione di un pianeta, l’unico pianeta, sul quale ci è data la possibilità di vivere. Fallo per i tuoi figli e nipoti, gli stessi figli e nipoti che oggi erano in centomila a Milano a chiedere il vero cambiamento. Il Futuro è già cominciato. Cesano Boscone merita di più. Senza una visione d'insieme, senza un disegno generale, senza aver immaginato il nostro futuro, ogni sforzo, ogni tentativo, ogni idea o progetto, per quanto proposti in buona fede, sarà destinato a fallire.
E' vitale che tutte le idee e proposte presenti in un programma di governo del territorio siano comprese all'interno di linee guida, le quali servono a raggiungere degli obiettivi prefissati dalle Missioni Fondamentali che ognuno di noi si prefigge di portare a compimento. Abbiamo passato 5 anni in mezzo alle persone, le abbiamo incontrate in più di 200 banchetti (forse li avrete notati in giro per Cesano), abbiamo ascoltato le loro richieste, bisogni, paure e ne abbiamo fatto tesoro. Abbiamo immaginato una Cesano più attenta alle fragilità sociali, più sostenibile, che guarda e si attrezza per le sfide che il futuro ci riserverà, abbiamo pensato ad un nuovo modello di economia che non spreca, che ricicla, riusa, attenta alle risorse della natura, che recupera materie prime già destinate all'inceneritore e le ritrasforma in ricchezza. Abbiamo puntato sulla qualità e non sulla quantità della vita di ognuno di noi. Vogliamo aria più pulita e vogliamo inquinare di meno. Vogliamo una macchina amministrativa che acquisti più efficienza ed entri finalmente nel nuovo millennio. Vogliamo che il cittadino si senta più sicuro, dentro e fuori di casa e che sia consapevole dei suoi gesti, delle sue azioni, dei suoi comportamenti sociali. Vogliamo solo fare al meglio le cose che un'amministrazione comunale deve fare, spendendo nel modo più efficace i soldi dei cittadini. E' questa la nostra piccola/grande rivoluzione. In questa base di programma abbiamo individuato degli obiettivi da perseguire, delineato le linee guida e inserito delle azioni utili a raggiungere questi scopi. L'abbiamo pensata aperta e in continua evoluzione, proprio per lasciare spazio al cittadino che diventa protagonista inserendo le sue proposte che troveranno una giusta collocazione utile a perseguire e realizzare il Bene Comune. Con oggi, si è attivato un incredibile spazio di partecipazione aperto a tutti i cittadini che condividono con noi questa visione di una Cesano diversa. Il nostro è un work in progress che verrà aggiornato costantemente quasi in tempo reale. Oggi abbiamo pubblicato la prima parte riferita al Territorio, che comunque rimane aperto a nuove proposte e integrazioni. Seguiranno altri quattro capitoli. E se qualcuno vi dice che tutto questo non si può fare, ditegli di farsi da parte, perché c'è già qualcuno che lo sta già facendo... |
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Giugno 2020
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