Siamo arrivati a metà di quest’anno e sembra opportuno fare il punto della situazione 1. Stato di emergenza ClimaA Luglio del 2019 sono state approvate due mozioni (una della maggioranza e una del Movimento 5 Stelle) che impegnavano il Sindaco a dichiarare lo stato di emergenza climatico. Considerazioni E’ quindi evidente che in questo consiglio comunale esiste un’ampia maggioranza sensibile ai temi ambientali e ci aspettiamo comportamenti ed azioni adeguate alla urgenza e alla gravità della situazione. 2. Nuovo piano viabilità comunaleNel Consiglio Comunale di Novembre 2019 è stata approvata la nostra mozione avente oggetto l’istituzione di un gruppo per valutare le criticità di traffico e inquinamento al Quartiere Tessera. Hanno votato a favore, oltre al Movimento 5 Stelle, i due gruppi di maggioranza (PD e Futuro in Comune) e il gruppo della Lega. Vista l’importanza del tema, questa valutazione, che verrà effettuata nella Commissione Ambiente e Territorio, verrà estesa anche a tutto il territorio comunale per evidenziare tutte le criticità legate al traffico e all’inquinamento in generale. La Commissione redigerà un documento finale che fungerà da base per attivare dei percorsi di progettazione partecipata sulle tematiche rilevate. Considerazioni Siamo in attesa che la Commissione Ambiente e Territorio finalmente si riunisca e rediga lo studio sulla situazione e il Documento Finale per attivare al più presto i percorsi di progettazione partecipata. E’ arrivato il momento di agire. C’è urgente bisogno di disegnare una nuova mobilità più leggera e meno impattante per tutto il territorio comunale. Quando iniziamo? 3. Controllo a distanza delle slot machinesGrazie a un sistema informatico fornito gratuitamente dall'Agenzia delle Dogane e Monopoli, sarà possibile verificare in tempo reale gli orari di accensione delle VLT (Video Lottery Terminal). A Dicembre 2019 il Movimento 5 Stelle ha chiesto al Sindaco e alla Giunta di Cesano Boscone di effettuare uno studio di fattibilità per applicare e mettere in funzione questo stesso sistema informatico anche nel territorio comunale di Cesano Boscone. Considerazioni Vorremmo avere notizie se sia stato fatto lo studio di fattibilità per implementare il controllo a distanza delle slot machines e in caso positivo quali siano le tempistiche per la sua realizzazione e attivazione sul nostro territorio. 4. Raccolta degli olii esaustiA Maggio 2020 è stata approvata all’unanimità la Mozione del Movimento 5 Stelle per migliorare e rendere più capillare la raccolta degli olii esausti nel territorio comunale. Nel corso del dibattito l’Assessore Pozza ha dichiarato che questo progetto verrà sicuramente inserito tra un anno nel nuovo bando per il prossimo appalto e si farà carico personalmente di trovare i modi e le forme più semplici per i cittadini e utili per l’Amministrazione comunale. Considerazioni Bene, ne prendiamo atto e ci facciamo un nodo al fazzoletto per l’anno prossimo. ConclusioniLe mozioni non devono essere solo approvate, ma anche attuate.
Siamo consapevoli che negli ultimi quattro mesi c’è stata in mezzo (e c’è tuttora) questa cosuccia del Covid19, ma ora ci sembra il momento di ricominciare a mettere un po’ di carne al fuoco e di rispettare gli impegni presi con i cittadini. Vogliamo ad esempio cominciare a lavorare al Tavolo della Mobilità? Non c'è tempo da perdere.
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Pubblichiamo qui di seguito l'intervento di Maria Pulice al Consiglio Comunale del 27/5/2020 Signor Sindaco, Signor Presidente del Consiglio comunale,
Prima di pronunciare la nostra dichiarazione di voto, ci sia permessa qualche considerazione: La Storia ci insegna che i momenti di crisi, molto spesso fungono da catalizzatore di processi che erano già presenti sottotraccia, ma che non avevano ancora trovato la forza di emergere e di realizzare il cambiamento. Quello che, fino a ieri venivano considerate delle utopie, se non delle stupidaggini, oggi vengono comunemente accettate come un dato di fatto naturale. Facciamo un esempio? Vi ricordate durante il picco di emergenza, la crisi dovuta alla carenza dei respiratori? Vi ricordate come è stato risolto? Vi ricordate i due giovani ingegneri lombardi che hanno ri-progettato un oggetto già esistente adattandolo alle esigenze anti-covid? Cosa hanno fatto questi due giovani ingegneri di così tanto semplice eppure così geniale? Hanno preso delle maschere da sub già in commercio alla Decathlon e le hanno collegate alle macchine di ventilazione, realizzando un nuovo raccordo prodotto con una normale stampante 3D. E la cosa ancora più importante è che hanno messo a disposizione il file di stampa gratuitamente a chiunque avesse voluto usarlo per stampare lo stesso oggetto. Ebbene, questo esempio ci spinge a fare diverse considerazioni in merito. Considerazione nr.1 Innovazione tecnologica Vi ricordate quando qualcuno, molti anni fa, vi parlava nei suoi suoi spettacoli prima e nel suo blog poi, delle potenzialità della stampa 3D? Vi ricordate come lo prendevano in giro? Vi ricordate quanti dicevano che era un pazzo e che era addirittura un personaggio pericoloso? Ebbene si, quel signore era un pazzo visionario. Ricordatevi però che sono solo i pazzi visionari quelli che riescono a vedere oltre la contingenza del presente ed immaginare un futuro diverso. Immaginare IL FUTURO. Non potremo mai attuare il cambiamento se continueremo a pensare nello stesso modo e fare le stesse cose come si sono sempre fatte. Considerazione nr.2 Innovazione produttiva L'innovazione tecnologica porta con sé una vera e propria rivoluzione del processo produttivo. Per produrre quel raccordo stampato in 3D non serve più realizzare uno stampo, non occorre più avere uno stabilimento, non occorre più portare il prodotto da una parte all’altra del mondo, non occorre più una rete di vendita e di distribuzione. Tutto ciò, rivoluzionerà la struttura produttiva. Molte attività, ora redditizie, non avranno più uno spazio in cui operare e saranno costrette a chiudere o a trasformarsi per adattarsi alle nuove condizioni del mercato. Dobbiamo comprendere i cambiamenti prima che questi avvengano per poterli governare e non per inseguirli. Considerazione nr.3 Urbanistica futura Il Covid 19 ha fatto finalmente venire a galla un dibattito tra gli studiosi della materia (architetti e urbanisti). E’ balzata in primo piano l’esigenza di pensare ad un cambiamento radicale del concetto di città. Urge un cambiamento che segua, anzi no, che anticipi, organizzi e pianifichi nuovi modelli di convivenza sociale, nuovi stili di vita, nuovi rapporti tra territorio antropizzato e natura. L’architetto Stefano Boeri, tanto per citarne uno, (quello del bosco verticale di Milano, tanto per intenderci) sta pensando a una delocalizzazione di molte attività che attualmente si svolgono fisicamente nella città, verso luoghi e borghi lontani, magari nelle montagne, dove potrebbero essere espletate virtualmente utilizzando lo smart working.
Un cittadino che partecipa in prima persona al cambiamento e se ne prende tutte le responsabilità sta alla base di questo cambiamento. Considerazione nr.4 Modelli di sviluppo L’attuale modello di sviluppo, già da tempo malato, ha ricevuto da questa epidemia, forse il suo colpo di grazia. Ora l’intervento pubblico deve salvare l’economia. Ma quale economia? Quella vecchia o deve inventarne una nuova? Siamo arrivati ad un bivio cruciale per il nostro futuro, il classico tema che la Storia, quella con la Esse maiuscola, periodicamente ci chiede di svolgere: Restaurazione o Rivoluzione? Come sarà impiegata l’enorme liquidità che verrà messa in circolo per la ricostruzione? MI spiego meglio citando brani di un'intervista fatta a Philip Wade, allievo dell’economista italiano Federico Caffè, attualmente professore di Storia contemporanea al Birkbeck College di Londra: Gli aiuti saranno infatti chiesti da tutti per restaurare le proprie attività, che saranno giustamente reclamate come vitali per la ripresa economica e per il benessere della collettività. Ma, attenzione, la maggior parte delle attività economiche, finanziarie e industriali che reclameranno gli aiuti sono le stesse che hanno contribuito a creare le condizioni sociali ed economiche in cui si è sviluppata e diffusa la pandemia. Ora, Se gli aiuti andranno alle big tech, tra le aziende più inquinanti che ci siano, alle grandi multinazionali alimentari, con i loro allevamenti intensivi che hanno distrutto il fragile equilibrio dell’ecosistema, ai fabbricanti di armi, alle grandi compagnie che estraggono e producono gas e petrolio, ai costruttori di infrastrutture inutili che bucano montagne e deturpano paesaggi, gli effetti della grande ricostruzione saranno più devastanti del virus stesso. I proiettili del bazooka della BCE che dovrebbero salvarci potrebbero invece ucciderci definitivamente. Salvare aziende alla fine del loro ciclo di vita naturale significa bloccare il futuro, regredire a un passato che era già finito. Questa presunta soluzione della crisi rischia di tramutarsi in una restaurazione, dove ogni sforzo sarà volto a tenere in vita un sistema di sviluppo che è già morto. Saranno migliaia di aziende e di industrie inutili e dannose a beneficiare della retorica lavorista della politica occidentale, una retorica capace solo di mascherare la tossicità di questo sistema produttivo con la garanzia di offrire un’apparente pace sociale fatta solo di lavori inutili. In un sistema che procede a tappe forzate verso la completa automazione, oggi è indispensabile la redistribuzione di un reddito universale e garantito. Non è possibile intraprendere l’ennesima operazione di maquillage ecologista che permetta invece la sopravvivenza economica di questo sistema nocivo. Una sopravvivenza che durerà comunque solo per un altro giro, e a costi sociali e ambientali altissimi. Considerazione n.5 La nuova vita Quella che viene denominata “distruzione creativa” non può più significare liberarsi dei diritti, ma deve voler dire crearne di nuovi, deve finalmente significare adattare il sistema produttivo alle nuove esigenze di vita, e non viceversa. Occorre disegnare un nuovo modello di società dove i giovani non debbano necessariamente competere con i genitori per poter entrare a farne parte attiva, e dove ci siano gli spazi per far sì che nuove idee, le loro, plasmino il futuro della comunità. Nuovi spazi e possibilità proprio per ragazzi e ragazze come i due ingegneri di cui sopra, capaci di pensare in maniera innovativa, creativa e, come dicono gli anglosassoni "out of the box", fuori dagli schemi consolidati. Anche perché se dopo una guerra ci sono da ricostruire case, strade, aeroporti, dopo una pandemia paradossalmente tutte le infrastrutture rimangono in piedi, e bisogna ricostruire gli essere umani e le loro relazioni affettive. Signor Sindaco, Abbiamo letto attentamente la vostra mozione che, come maggioranza, avete oggi messo in votazione in questa assemblea. La mozione è d’indirizzo e non poteva essere altro. Questa vostra mozione è un contenitore - per il momento vuoto - di azioni concrete che potrebbero portare verso la Restaurazione del precedente sistema oppure verso la Rivoluzione e il vero cambiamento che è ciò che noi auspichiamo. Oggi, evidentemente, non ci è possibile né votare contro, né a favore, perché non ne conosciamo i contenuti. Ci asterremo quindi aspettando le vostre proposte concrete. Le aspetteremo per discuterle in modo aperto e costruttivo (come sempre abbiamo fatto quando ce ne è stata data l’occasione) all’interno di tavoli di lavoro tematici che penso e spero provvederete a formare. Avete un’occasione storica per attuare il cambiamento. Non sprecatela. Sempre più spesso la piattaforma ecologica di Cesano è fatta oggetto di atti vandalici e furti. Abbiamo depositato una interrogazione per avere maggiori notizie. La piattaforma ecologica di Cesano, attualmente ubicata su un terreno privato, da molto tempo ormai è oggetto di atti vandalici e furti. Nei futuri programmi questa piattaforma dovrebbe essere spostata su un terreno di proprietà comunale, quindi la situazione attuale è da considerarsi "provvisoria". Ultimamente però, oltre ai "soliti" furti di materiale da riciclare conferito legalmente dai coscienziosi cittadini cesanesi, si sono registrati anche atti vandalici (porte e inferriate divelte) e furto di attrezzature (computer e altri apparecchi) destinate a tracciare i movimenti e i conferimenti della piattaforma. Il Movimento 5 Stelle di Cesano Boscone ha quindi presentato una interrogazione al sindaco per avere maggiori informazioni sui fatti e nello specifico:
CLICCA QUI per leggere l'interrogazione
Una mozione del Movimento 5 Stelle di Cesano Boscone per potenziare il sistema di raccolta degli oli esausti. Forse non tutti sanno che:
A Cesano Boscone, sono pochissimi i punti di raccolta degli oli esausti, a parte il punto presente nella piattaforma ecologica.
Discuteremo nel prossimo Consiglio Comunale la nostra proposta di attivare in più punti e in tutti i quartieri dei punti di raccolta degli oli esausti, in modo da facilitarne il conferimento da parte di tutti i cittadini. Chiederemo anche al Sindaco di impegnarsi a promuovere questa iniziativa anche all'interno degli spazi commerciali della grande distribuzione presenti nel territorio cesanese. Nel Consiglio Comunale del 26 novembre 2019 è stata approvata la nostra mozione avente oggetto l’istituzione di un gruppo per valutare le criticità di traffico e inquinamento al Quartiere Tessera. Hanno votato a favore, oltre al Movimento 5 Stelle, i due gruppi di maggioranza (PD e Futuro in Comune) e il gruppo della Lega.
Vista l’importanza del tema, questa valutazione, che verrà effettuata nella Commissione Ambiente e Territorio, verrà estesa anche a tutto il territorio comunale per evidenziare tutte le criticità legate al traffico e all’inquinamento in generale. La Commissione redigerà un documento finale che fungerà da base per attivare dei percorsi di progettazione partecipata sulle tematiche rilevate. Durante le dichiarazioni di voto, la consigliera Bersani, da poco delegata dal Sindaco ai processi partecipativi “Cesano Partecipa”, ha apprezzato la mozione e ha dato la sua piena disponibilità a collaborare a questo primo percorso sperimentale di questo nuovo quinquennio amministrativo, che potrebbe diventare un prototipo e un modello da applicare anche per altri temi. Registriamo con favore la sensibilità dimostrata da tutti i gruppi e, come al solito, seguiremo questo percorso con interesse e attenzione, perché la salute e un ambiente meno inquinato sono #benicomuni e ogni cittadino ha il diritto/dovere di farsene carico. Un doveroso grazie va a tutte le persone che hanno dato il loro contributo di informazioni, tempo ed energie che hanno permesso la stesura di questa mozione. Il Futuro e le nostre cittàPensieri in libertà di un visionario Pare che da qualche tempo l’emergenza climatica stia pian pianino entrando nei pensieri della gente comune. Sarà forse per le ondate di calore sempre più aggressive che si estendono ben oltre le nostre Alpi e che colpiscono nazioni europee poco avvezze al termometro alto, sarà perché i fenomeni atmosferici diventano sempre più estremi, sarà insomma che si inizia a toccare con mano e sulla nostra pelle questi eventi che la gente comincia a essere un pò più sensibile verso questo argomento. Compaiono sui social ricette magiche che risolveranno questi problemi in un batter d’occhio. Ricette del tipo basta costruire, piantiamo miliardi di alberi, smettiamo di mangiare carne, basta centri commerciali, torniamo a come facevano i nostri nonni, andiamo solo in bicicletta, basta viaggi in aereo, e via dicendo… Bellissimo. Tutto. Sarebbe bellissimo pensare a una vita bucolica in piccoli borghi dove il tempo è scandito dal sole e non dall’orologio, dove al mattino si sente il gallo cantare sopra il mulino bianco che sta macinando la farina del pane di domani, dove c’è tempo per fare le cose nel modo migliore, dove il denaro torna ad essere una mera unità di misura per scambiare il frutto del proprio lavoro e non vendersi la propria dignità. Ma, ma, ma…. purtroppo c’è sempre questo maledettissimo “ma” che si insinua tra i buoni propositi. Qual’è il “ma” questa volta? Ce ne sono più di uno. Il primo “ma” si riferisce al fatto che la popolazione mondiale è in continuo aumento e in futuro più del 50% della popolazione mondiale andrà a vivere proprio nelle metropoli, che al momento rappresentano proprio il posto dove la qualità della vita è la peggiore. Il secondo “ma” è che tra pochi anni non ci sarà più terreno per produrre cibo per tutti. Il terzo “ma” è che molto probabilmente non ci sarà acqua potabile per tutti. Il quarto “ma” è che questi cambiamenti climatici spingeranno intere popolazioni a migrazioni bibliche, altro che quelle di oggi. Che fare quindi? Un giorno un mio amico mi ha detto che la guerra si fa con le armi che hai e non con quelle che vorresti avere. Bene, questo è un buon punto di partenza. Cominciamo a vedere quali armi abbiamo a disposizione per cambiare questa situazione. Abbiamo la tecnologia, la più sofisticata che l’uomo abbia mai avuto a disposizione nella storia dell’umanità. Abbiamo la scienza multidisciplinare, idem come sopra. Abbiamo i soldi. Tanti. Abbiamo l’energia e la possiamo produrre direttamente dove serve. Abbiamo l’intelligenza. Certo, la sfida è enorme, ma non mi pare che si parta disarmati. Ma purtroppo non basta miscelare adeguatamente questi elementi per creare il cocktail vincente. Manca ancora qualche ingrediente importante. Manca una nuova visione del futuro, manca la volontà politica di realizzarla e manca la consapevolezza del momento storico che stiamo vivendo. Con queste poche righe mi piacerebbe dare un piccolissimo contributo a rendere un pochino più consapevole tu che mi stai leggendo sul periodo storico in cui stiamo vivendo e cosa dovremo fare per sperare di lasciare ai nostri figli un mondo meno disastrato di com’è adesso. Prendiamo il capitolo città/metropoli/megalopoli. Le città di oggi, inevitabilmente nei prossimi anni diverranno metropoli, mentre le metropoli diverranno megalopoli, in quanto punti di attrazione dei flussi migratori interni ed esterni a un Paese. Abbiamo già oggi megalopoli che arrivano ad avere 24.000.000 di abitanti come Città del Messico oppure 23.000.000 come l’area metropolitana di New York o anche 37.000.000 di abitanti per l’area della grande Tokyo. I numeri sono davvero impressionanti, tanto più impressionanti se si pensa che a questi 23.000.000 di Newyorkesi ogni giorno bisogna loro assicurare, acqua per lavarsi e per bere, cibo, energia, telecomunicazioni, mobilità, salute, istruzione, sicurezza, ecc. Da dove arriva tutto il cibo? Arriva da fuori, naturalmente. Arriva dagli altri stati americani, ma arriva anche dal Sud America, dall’Asia e dall’Europa. Immaginate quante navi, quanti aerei, quanti camion si muovono ogni giorno solo per assicurare cibo e acqua a 23.000.000 di persone. Qui cominciamo a capire la differenza tra un pomodoro importato dall’Argentina e uno prodotto a Kilometro zero direttamente in un orto urbano a New York. Questa visione comincia a prendere forma facendo intravedere delle isole di auto-produzione di frutta, verdura, ortaggi e animali da cortile, isole di produzione realizzate all’interno dei quartieri in cui questi prodotti verranno consumati. Ed ecco che la visione comincia a mostrare altre immagini che non sfuggono alle menti più aperte. Vediamo che la forma/funzione del vecchio condominio non è più adatta a implementare e supportare questo nuovo modello di compartecipazione alla produzione di beni essenziali. Vediamo che nuovi spazi vengono progettati per contenere le nuove funzioni nate nella comunità urbana e la vecchia unità condominiale si trasforma e si evolve in un nuovo modello di convivenza e compartecipazione alla micro-comunità appena nata. Vediamo sempre più chiaramente dei complessi edilizi che al loro interno ospitano unità di produzione agroalimentare e zootecnica, spazi dedicati alla lavorazione dei prodotti, alla loro conservazione e distribuzione. All’interno di queste nuove strutture comunitarie cominciano a crearsi attività correlate non solo alle nuove produzioni, ma anche alle attività di supporto alla comunità: spazi per la socializzazione, il divertimento, la formazione e istruzione. Le visioni si allargano e mostrano serre e orti idroponici con rese per superficie molto superiori alle serre classiche utilizzando quantità minime di acqua, tetti verdi e organizzati per l’avicoltura e la zootecnia, sistemi fotovoltaici ed eolici in grado di produrre e immagazzinare tutta l’energia necessaria alla vita della comunità. Vediamo organismi edilizi in grado di produrre più energia di quanta gliene serve e quindi condividerla con altri organismi edilizi limitrofi. Vediamo costruzioni che non solo non rubano spazio alla città, ma ne aumentano la superficie verde formando delle vere e proprie colonie di biodiversità vegetale e animale che combattono il fenomeno delle isole di calore tipiche delle grandi città. E la visione ormai si allarga a vista d’occhio: si vedono questi interi quartieri completamente ridisegnati, dove i vecchi capannoni industriali ormai vuoti vengono riutilizzati per nuove attività sia sociali che commerciali, dove la mobilità diventa dolce e a impatto zero, dove spostarsi con la macchina non è più una necessità, ma una scelta sempre meno apprezzata e utile. Vediamo questi quartieri che riprendono vita, una vita fatta di piccole attività, di riscoperta di vecchi mestieri e arti, di rapporti umani veri ed empatici, vediamo che gli abitanti di questi quartieri riscoprono la qualità del tempo e del vivere rispettando i tempi della natura... Ora immaginiamo che questo piccolo quartiere si moltiplichi in tutte le città e le megalopoli del mondo. In un attimo scomparirebbero moltissimi aerei, moltissime navi, scomparirebbero tantissime automobili e camion, scomparirebbero molte centrali elettriche, scomparirebbero le emissioni inquinanti prodotte delle case, il traffico si dimezzerebbe, le isole di calore delle città sparirebbero, l’aria sarebbe più pulita e il rumore del traffico sarebbe sostituito dal silenzio. L’uomo tornerebbe a essere umano. Fantascienza? No. Tutto quanto descritto è attuabile e realizzabile fin da ora. Tutto quanto descritto è solo una piccola parte di una rivoluzione culturale che, ci piaccia o no, saremo obbligati a fare se vorremo sopravvivere su questo pianeta. Non si tratta quindi di smettere di costruire, non è questione di quantità ma di qualità: utilizzare materiali a basso impatto ambientale ed energetico, applicare sistemi tecnologici che permettano un uso efficiente delle risorse, realizzare strutture edilizie di nuova concezione che supportino e contengano le funzioni necessarie alle nuove comunità urbane, adeguare le normative esistenti per premiare ed incentivare nuove attività legate all'economia circolare.
Non si tratta nemmeno di rinunciare a quello che di buono il genere umano ha fin qui prodotto. Non si tratta di tornare indietro al medioevo, anzi si tratta di utilizzare meglio tutte le conoscenze e le tecnologie che abbiamo prodotto nel corso di tutta l’evoluzione del genere umano. Si tratta di fare un salto di qualità e di riappropriarci del nostro destino e della nostra dignità di esseri umani. Si tratta di avere coraggio. Coraggio di alzare la testa e tornare a guardare lontano, verso un nuovo orizzonte. Allora, ricapitolando, la visione ce l’abbiamo, la consapevolezza del momento storico è lì a portata di mano. Per la volontà politica..... Mi pare che in Italia esiste un movimento nato e creato da due visionari.... Flavio Villotta Anche a Cesano Boscone sono stati approvati due documenti che impegnano il sindaco e la giunta a dichiarare lo stato di emergenza climatica. La nostra mozione sull’emergenza clima a Cesano Boscone è stata approvata in consiglio comunale. E’ stata approvata anche una mozione della maggioranza che verteva sullo stesso tema. Un fatto particolare che generalmente non accade, ma in questo specifico caso, nonostante la comune volontà dei gruppi di maggioranza e del Movimento 5 Stelle di arrivare ad un documento condiviso, visti i tempi strettissimi, non si è riusciti oggettivamente a concretizzare. Si è pensato quindi, per fair play istituzionale, di presentarle intatte e di approvarle entrambe. Quello dell’emergenza climatica è un argomento che tocca le sensibilità di tutti i cittadini, a prescindere dal pensiero politico di appartenenza. Si può sperare di superare questa crisi solo se si uniranno le forze, le volontà e i progetti non solo della giunta comunale, non solo dei gruppi consiliari di maggioranza e opposizione, non solo dei gruppi politici rimasti fuori dal consiglio comunale, ma potremo sperare di farcela solo se i comportamenti di tutti quanti i cittadini cambieranno. Solo se ognuno di noi comincerà davvero a pensare ed agire in maniera diversa avremo una possibilità di farcela. E’ già tardi per iniziare, molto tardi. Su questi temi il Movimento 5 Stelle a Cesano c’è sempre stato. Basta ricordarsi di tutte le iniziative prese negli scorsi 5 anni: Mozione Tetti verdi Smaltimento rifiuti Amianto a Cesano Trivellazioni Parco Sud Nuove Costruzioni a zero emissioni Come naturale proseguimento di questo lavoro, su questo tema è stato impostato gran parte del nostro programma 2019-2024 Il nostro lungo lavoro svolto in questi ultimi 5 anni, un lavoro fatto di pazienza e competenza, sta finalmente producendo i suoi frutti. Molte volte abbiamo dovuto sopportare critiche, sfottò e talvolta anche insulti per le nostre proposte, ma non ci siamo lasciati trascinare in sterili polemiche. Il lavoro, quello serio, alla fine paga. Alla fine, siamo riusciti a convincere anche i più scettici che al centro dell’agenda politica non poteva che esserci il tema dell’ambiente e dell’emergenza climatica. Siamo quindi soddisfatti che praticamente tutti i consiglieri comunali di maggioranza (ad eccezione di uno) e opposizione abbiano votato la nostra mozione. Non vogliamo mettere “cappelli” o piantare “bandierine” su questa votazione, non ci interessa. Quello che ci interessa è che le intenzioni, sottoscritte e votate da tutto il consiglio comunale, si trasformino in azioni concrete, positive e condivise da tutti, perché da questa partita o si esce tutti vincitori o tutti perdenti. Chi ci segue e ci legge sa che noi siamo pignoli e anche un pò rompiballe. Chi ci segue e ci legge sa che vigileremo attentamente su quanto verrà proposto in consiglio comunale. Chi ci segue e ci legge sa perfettamente che noi valuteremo in modo oggettivo tutte le proposte e sa che se ci convinceranno le voteremo a prescindere dal proponente. Per quanto ci riguarda inizieremo da subito un’opera di sensibilizzazione dei cittadini su temi reali e concreti, proponendo idee e progetti, rimanendo disponibili alla discussione e al confronto aperto a tutti, perché su questi temi così importanti occorre massima condivisione di intenti sui progetti e comune volontà di realizzarli. Vigileremo, controlleremo e non ci stancheremo nemmeno di presentare idee, proposte e progetti che vadano nella direzione di un nuovo modo di intendere la nostra vita, un nuovo modo di intendere l’economia e i rapporti sociali anche, perché no, in una comunità come Cesano Boscone. Gli impegni che questo intero consiglio comunale ha preso votando questa mozione sono impegni d’indirizzo inequivocabili e il Movimento 5 Stelle di Cesano sarà come sempre presente dentro e fuori le istituzioni nel ricordarlo a tutti. Ad maiora. La fauna selvatica del Parco Natura merita strumenti efficienti per essere conosciuta, rispettata e apprezzata. Il Parco Natura di Cesano Boscone non è un parco qualsiasi. È l’unico pezzo del territorio comunale compreso tra le vie D’Acquisto, Vespucci e Libertà all’interno del Parco Agricolo Sud Milano dove la presenza di quattro stagni, del fontanile Orenella e delle macchie boscate con specie vegetali autoctone lo rende un’area ricca di biodiversità e dall’elevato valore ambientale. Parliamo di 18 ettari complessivi di cui quasi 8 a bosco! Un censimento commissionato qualche tempo dopo la realizzazione del parco, tra il 2009 e il 2010, evidenziava la presenza di numerose specie di uccelli, di pesci e di anfibi. Molte di questi animali sono tutelati da normative nazionali ed europee. Il censimento è ancora disponibile sul sito del Comune Troppo spesso si passa per il Parco in modo frettoloso, magari correndo e ascoltando musica. Una sosta silenziosa di pochi minuti nel momento giusto potrebbe far scoprire aironi, gallinelle d’acqua, ballerine, fringuelli, peppole e tanti altri. Uno spettacolo gratuito quasi nel pieno di una cittadina alle porte di Milano. Insomma, un piccolo tesoro di cui Cesano deve andare fiera! Eppure la cartellonistica che illustra le specie vegetali e animali che popolano il Parco e spiega le norme di comportamento dei visitatori è ormai illeggibile e in alcuni casi addirittura divelta da tempo. La cartellonistica del Parco Natura è importante perché fa comprendere ai visitatori di non trovarsi in un parco comune, ma in un’area con caratteristiche naturali eccezionali dove nulla è lasciato al caso. L’accesso ai cani, per esempio, è consentito solo negli spazi più lontani dagli stagni. Senza cartelli è molto più difficile rispettare le regole e apprezzare la natura che circonda il visitatore. La cartellonistica va rifatta e aggiornata in modo da trasmettere ai tanti visitatori la ricchezza di specie animali e vegetali che popolano il Parco. È un piccolo impegno che ci sentiamo di assumere per migliorare la fruibilità del parco. Inoltre, per osservare bene le numerose specie di uccelli che popolano gli stagni esistono delle piccole strutture in materiali naturali che potrebbero essere realizzate senza disturbare gli animali e gli equilibri naturali dell’ecosistema. Il birdwitching è una passione che coinvolge tutte le età e viene praticata in altre aree naturali e parchi della provincia in collaborazione con le associazioni ambientaliste del territorio. Si tratta di una pratica dal grande valore didattico.
Delle semplici capannine in legno dotate di feritoie orizzontali che consentono l’affaccio sulle aree più frequentate dagli uccelli possono raggiungere lo scopo: osservare l’avifauna e passare inosservati agli occhi degli animali. Un altro impegno per valorizzare una delle aree più belle della città. Facciamo il punto sulla situazione attuale della piscinaPiscina si, piscina no....
Alla fine che cosa è stato deciso? Facciamo prima un piccolo passo indietro: Lo scorso gennaio come Movimento Cinque Stelle a Cesano Boscone abbiamo promosso tra i cittadini, cesanesi e non, una petizione che chiedeva al Sindaco, alla Giunta e alla Amministrazione tutta di informare e coinvolgere i cittadini nella decisione di ricostruire la vecchia piscina. La petizione chiedeva che i cittadini venissero informati sul nuovo progetto attraverso la diffusione di idonea documentazione e la promozione di assemblee pubbliche su territorio e che, solo al termine di questo processo, e tenendo conto delle indicazioni degli stessi, venisse preso un indirizzo chiaro in merito all’(eventuale) futuro della vecchia piscina. A distanza di due mesi possiamo dire di avere raggiunto l’obiettivo. I documenti sono stati resi pubblici mediante pubblicazione sul sito del Comune. L’amministrazione ha programmato un incontro sul territorio e, cosa più importante, la decisione sull’(eventuale) futuro della vecchia piscina è rimandato alla prossima Amministrazione. Certo saremmo curiosi di sapere quanto ci è costato questo gioco di consulenze e lavoro degli uffici comunali (sia in termini di denaro che di tempo), però siamo comunque convinti di avere indirizzato con la nostra petizione l’attività dell’Amministrazione e di avere raggiunto lo scopo che i cittadini avevano in mente. Per questo oggi valutiamo che non sia più opportuno depositare la petizione in Comune. Ringraziamo di cuore gli oltre 400 cittadini che con la loro firma hanno voluto far sentire la loro voce e ci piace pensare che questa nostra iniziativa abbia concorso a far prendere a questo sindaco uscente una giusta decisione. Detto questo, visto che siamo in campagna elettorale e il tema della piscina è molto "gettonato" vogliamo ripetere anche in questa sede la nostra posizione in merito. La nostra posizione è che questo progetto, così come è stato presentato e leggendo tutti i documenti pubblicati dal comune, presenta troppi rischi e incognite. Progettazione superficiale e non approfondita, valutazione economica approssimative e rischi di impatto negativo sul bilancio comunale. Otto milioni e mezzo di euro si possono spendere in modo diverso, con ritorni economici per le casse del comune e ricadute positive per tutti i cittadini anche in termini di occupazione. Abbiamo individuato un paio di soluzioni:
Per entrambe le soluzioni salveremmo la struttura esistente che invece nel progetto piscina dovrebbe venire demolita. Altro denaro sprecato. Naturalmente la fattibilità di queste due opzioni andrà studiata e verificata nei minimi dettagli e lo faremo attivando un Tavolo di lavoro pubblico coinvolgendo tutti i cittadini, invitando esperti e studiosi. Un Tavolo Pubblico aperto anche ad altre proposte o idee presentate dai cittadini. Si chiama democrazia partecipata. A Cesano Boscone, via Garibaldi, con l’abbattimento dei tigli, quasi 15 mila euro di servizi ambientali distruttiIl sollevamento della pavimentazione andava certamente sistemato. Eppure la messa in sicurezza del marciapiede era compatibile con la conservazione dei tigli caratterizzati da un valore ambientale più che apprezzabile. Il filare alberato costituito da 7 tigli radicati nei pressi dell’ufficio postale di via Garibaldi (fino all’angolo con via Silvio Pellico) di Cesano Boscone non c’è più. Gli alberi di seconda grandezza aventi un’età non inferiore ai 40 anni raffrescavano e davano ossigeno a una delle aree meno dotate di verde di tutta la città. Le chiome offrivano una valida barriera nei confronti dei gas di scarico delle auto che in questa via (e nella vicinissima via Isonzo) transitano in grande numero. Le chiome dei 7 tigli impedivano a buona parte dei gas di scarico di raggiungere i balconi e le finestre del Condominio di via Pellico 1. Per non parlare degli effetti positivi verso l’asilo difronte e dell’ombra offerta durante i mesi estivi a pedoni e automobili. Le chiome “intrappolavano” i gas di scarico e le polveri sottili così da diminuire sensibilmente l’inquinamento della via. Effettivamente gli alberi avevano sollevato la pavimentazione del marciapiede rendendolo poco sicuro soprattutto per gli anziani. Ma l’abbattimento era l’unica soluzione? Il sollevamento della pavimentazione è avvenuto perché la superficie esplorata dalle radici non aveva alcuna possibilità di ossigenazione in quanto completamente impermeabilizzata. Le radici di tutti gli alberi necessitano di scambiare continuamente ossigeno con l’atmosfera. Quando questo non avviene le radici cercando disperatamente l’aria negli strati più superficiali del terreno fino ad aprirsi dei varchi. La soluzione era molto più semplice: togliere parte dell’asfalto e consentire il regolare arieggiamento del terreno almeno a ridosso dei tronchi degli alberi (due-tre metri quadri per albero potevano bastare) per mezzo di aiuole. L’assenza di asfalto può garantire un comodo camminamento e bellissimi effetti ornamentali in diversi modi: dalle grate di metallo e ghisa alle ghiaie di pregio fino ad arrivare al legno. Ormai ci sono fior fior di esempi applicati in diverse città. Perché non è stato fatto per i tigli di via Garibaldi a Cesano Boscone? Gli alberi erano perfettamente sani e presentavano una vigoria importante. Potevano vivere ancora molti anni. Inoltre, la fase di maturità a cui erano arrivati i tigli di via Garibaldi comportava accrescimenti molto contenuti, anche a livello di apparato radicale.
Il rifacimento della pavimentazione condotto con alcune accortezze poteva restituire sicurezza al cammino dei pedoni e al tempo stesso conservare il valore ambientale di quel filare alberato. La pavimentazione poteva essere rifatta rispettando le radici degli alberi. L’età degli alberi e l’apertura di varchi nella pavimentazione avrebbe impedito nuovi affioramenti delle radici e di conseguenza nuovi sollevamenti del marciapiede. Qualora si fossero applicate le migliori tecniche qualche radice poteva essere asportata ai fini di agevolare i lavori per mezzo di tagli netti effettuati senza l’uso di escavatori che, invece, tendono a “strappare” e “sfilacciare” i tessuti. In questo modo la sopravvivenza degli alberi poteva essere garantita. Fa riflettere che se a Cesano Boscone fosse in vigore il Regolamento del Verde del Comune di Miano (a poche centinaia di metri da via Garibaldi) agli alberi da abbattere dovrebbe essere attribuito un valore economico determinato da specifici coefficienti a seconda della dimensione, della posizione e dello stato fitosanitario per mezzo di una procedura chiamata “metodo svizzero”. Lo stesso valore economico avrebbe dovuto essere messo a dimora per mezzo di giovani alberi (un giovane albero può avere un valore di circa 200 – 300 euro) definendo una vera e propria compensazione obbligatoria (compensazione che dovrebbe prevedere la messa a dimora di un numero di giovani alberi dello stesso valore complessivo di quanto abbattuto). Un calcolo sommario e visto al ribasso stima un valore di 2000 euro per ciascuno dei tigli abbattuti in via Garibaldi per complessivi 14000 euro. Cifra a cui si sommano i costi degli abbattimenti. Gli abbattimenti sono avvenuti in marzo. Le nuove messe a dimora di alberi in eventuale sostituzione dovrebbero essere fatte al più tardi poco prima dell’inizio della primavera. I bambini cesanesi (e non solo loro) avranno un estate un po’ più grigia dove non sarà più possibile rivolgere uno sguardo a quel bellissimo tetto verde che regalava frescura e profumi gratuiti. |
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Giugno 2020
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