Ci è capitato di chiedere il perché sia stato scelto proprio il 27 gennaio quale giornata della memoria … e le risposte in alcuni casi non sono state propriamente “corrette” …
PER NON DIMENTICARE … PERCHE’ IL 27 GENNAIO? Il 27 gennaio 1945, 70 anni fa, le truppe sovietiche, nel corso dell'offensiva in direzione di Berlino, liberarono il campo di concentramento nazista di Auschwitz (Polonia). Perché è importante questo giorno? Perché la scoperta di Auschwitz e le testimonianze dei sopravvissuti rivelarono compiutamente per la prima volta al mondo l'orrore del genocidio nazista. In realtà i sovietici erano già arrivati precedentemente a liberare dei campi come quello di Chełmno e quello di Bełżec ma questi, essendo di sterminio e non di concentramento, erano vere e proprie fabbriche di morte dove i deportati venivano immediatamente gasati senza quindi sopravvissuti. UNO STERMINIO NON SOLO DI EBREI … Nei campi di concentramento, come quello di Auschwitz (concentramento e sterminio in questo caso), o esclusivamente di sterminio (Mauthausen-Gusen, Treblinka, etc), venne attuato, indicativamente dal 1933 al 1945, lo spostamento forzato, la deportazione ed infine lo sterminio di esseri umani. I campi di concentramento (che di seguito chiameremo lager) furono istituiti, quasi, fin dal momento in cui i nazisti assunsero il potere. Dachau, il primo, fu creato da Heinrich Himmler il 20 marzo 1933, come luogo in cui concentrare e detenere comunisti, socialdemocratici ed altri presunti "nemici politici tedeschi". Hitler conferì ai lager lo status di "unità amministrative legalmente indipendenti sottratte al codice penale ed ai comuni procedimenti giudiziari". Oltre agli ebrei vennero “concentrati” ed “eliminati” nei lager zingari, rom, sinti, prostitute, persone senza fissa dimora (per intenderci i “senza tetto”), alcolisti, psicopatici, disabili, apolidi, testimoni di Geova, omosessuali, criminali comuni, prigionieri politici, etc. Dal 1933 al 1945 le vittime dei lager presenti nei vari stati (Germania, Austria, Polonia, Italia, Francia ...) ammontano a circa 11 milioni di persone morte, di cui, poco più della metà (6 milioni) di religione ebraica. PRIMA E DOPO LA MORTE … Prima di finire nei lager, i deportati erano privati dei propri beni, ossia denaro, oro di famiglia e gioielli, conti bancari, e la casa di proprietà, che veniva venduta. Una volta arrivati nei lager gli veniva tolto tutto il resto: vestiti, scarpe, fedi, valigie, e anche i capelli. Ma oltre a ciò che di materiale avevano, la vita nel lager era strutturata in modo che ai deportati veniva tolta l'umanità, la personalità, la dignità. La violenza dei nazisti sui prigionieri era parte della vita quotidiana nel lager. Gli internati erano continuamente soggetti a violenza (sulle donne e sui morti) ed esperimenti. E anche dopo la morte a molti internati poteva ancora essere tolto altro: alle persone morte estratte dalle camere a gas, infatti, veniva guardato in bocca, e se avevano capsule d'oro sui denti, il corpo veniva steso su un tavolo anatomico e i denti ricoperti d'oro erano estratti con delle pinze. Gli esperimenti nazisti su esseri umani nei lager riguardano esperimenti sulle grandi altezze, sul congelamento, sulla potabilità dell'acqua marina, ustioni e avvelenamenti sperimentali con il fosgene e l'iprite, ricerche sul tifo petecchiale, esperimenti sugli omosessuali, tecniche e pratica della castrazione nell'uomo e nella donna, esperimenti sulla dissenteria, febbre gialla, tubercolosi sui bambini, condotti dal medico Kurt Heissmeyer, epatite virale, esperimenti sui gemelli e sui nani, infezioni sperimentali nell'uomo per lo studio dei sulfamidici, fratture e trapianti sperimentali di ossa, raccolta di scheletri e di crani, esperimenti con i veleni, esperimenti di vivisezione, esperimenti sui gruppi sanguigni, esperimenti psichiatrici, esperimenti ginecologici, esperimenti sulla denutrizione. NON SI PUO’ E NON SI DEVE DIMENTICARE … I cittadini del Movimento 5 Stelle di Cesano Boscone non intendono dimenticare questo genocidio … non intendono dimenticare ogni uomo, donna, bambino che ha subito violenze fisiche e morali ed è stato barbaramente ucciso durante l’era nazista (in Germania) e fascista (in Italia). NON SOLO LORO … Purtroppo nel XX secolo quello sopra riassunto non è l’unico genocidio o sterminio avvenuto, l’uomo non ha imparato nulla da quanto successo in Europa tra il 1933 al 1945 nei lager o anche in Friuli e Dalmazia (Foibe) e forse non lo imparerà mai. Vorremmo che tutti si ricordassero infatti anche … … dei Curdi … Attacco chimico di Halabja (1988) - durante la guerra Iran-Iraq. Armi chimiche furono utilizzate dall'esercito iracheno nella città curda di Halabja: l'attacco fu realizzato con gas al cianuro per rappresaglia contro la popolazione curda che non aveva frapposto sufficiente resistenza al nemico iraniano. I morti furono circa 5000. … delle vittime del Darfur … (2003 – in corso) - le stime delle vittime del conflitto variano a seconda delle fonti da 50.000 (Organizzazione Mondiale della Sanità, settembre 2004) alle 450.000 (secondo Eric Reeves, 28 aprile 2006). La maggior parte delle ONG reputa credibile la cifra di 400.000 morti fornita dalla Coalition for International Justice. … dei cambogiani … Genocidio cambogiano (1975-1979) - processo di epurazione del popolo cambogiano: il conteggio delle vittime dei Khmer Rossi ha prodotto risultati che variano da un minimo di 800.000 a un massimo di 3.300.000 morti. Questo conteggio riguarda le vittime delle esecuzioni, delle carestie e dell'assenza di cure mediche. … del genocidio perpetrato in Ruanda (1994) - dal 6 aprile alla metà di luglio del 1994, per circa 100 giorni, vennero massacrate sistematicamente (a colpi di armi da fuoco, machete pangas e bastoni chiodati) almeno 500.000 persone secondo le stime di Human Rights Watch; il numero delle vittime tuttavia è salito fino a raggiungere una cifra pari a circa 800.000 o 1.000.000 di persone. … delle vittime di Srebrenica (1995) - è stato un atto di genocidio e crimine di guerra avvenuto durante la guerra in Bosnia ed Erzegovina: Migliaia di musulmani bosniaci furono uccisi l'11 luglio 1995 da parte delle truppe serbo-bosniache guidate dal generale Ratko Mladić, con l'appoggio dei gruppi paramilitari guidati da Željko Ražnatović, nella zona protetta di Srebrenica che si trovava al momento sotto la tutela delle Nazioni Unite. … l’elenco sarebbe ancora molto lungo … il concetto che vorremmo esprimere è che noi non vogliamo neanche dimenticare tutti gli altri … tutti quegli uomini, donne e bambini uccisi dalla follia dell’uomo … e sono tanti … più degli 11 milioni che tristemente il mondo ricorda oggi. In conclusione a quel “PER NON DIMENTICARE” vorremmo aggiungere … “E PERCHE’ NON ACCADA PIU’ IN FUTURO” … mai più ci sia anche un “Ruanda” o un “Darfur” …
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L’evolversi della vicenda Piscina-Cesano-4 milioni-da-pagare ci porta mestamente a constatare che AVEVAMO RAGIONE NOI e di ciò, sinceramente, ci dispiace. Si, noi cittadini malfidenti, gufi e complottisti avevamo ragione, ma abbiamo sperato fino all'ultimo di non averla. Stiamo infatti parlando di quasi 4 milioni di euro della Comunità cesanese ... mica briciole … soldi che di questi tempi di crisi, avrebbero proprio fatto comodo a Cesano Boscone. Avevamo già ribadito più volte come in ogni occasione questa Amministrazione manifestasse la volontà di non voler portare alla luce le responsabilità politiche ed eventualmente penali/civili/amministrative (caso mai fossero emerse) sull'affaire piscina. Per questi “nuovi” Amministratori, far pagare gli eventuali colpevoli, nel caso in cui emergessero dei responsabili - non finiremo mai di scriverlo – non è un obiettivo da perseguire. Ricordiamo (per i distratti) alcune affermazioni di due autorevoli esponenti del Partito Democratico cesanese durante il Consiglio Comunale del 05 novembre 2014 in merito alla questione Piscina: Assessore Ursino: …“ritengo che alcune cose non siano state gestite bene” Consigliere Bersani: “non tutti non potevano non sapere, questo mi riferisco agli uffici e anche all’Amministrazione passata”… “la responsabilità è praticamente di tutti e onestamente bisogna prendersene carico”. Tanto di cappello per l'onesto “mea culpa” pubblico dei due esponenti PD entrambi presenti nella scorsa amministrazione, quindi persone bene informate sui fatti). In verità, se proprio vogliamo dirla tutta, anche il neosindaco era parte integrante della passata amministrazione, ma evidentemente non abbastanza informato sui fatti. Per carità, non si può essere al corrente sempre di tutto... Proprio per questo, però, ci si sarebbe aspettati dal neosindaco (non sufficientemente informato sui fatti) e dalla neogiunta (la quale alla fine toccherà onorare in qualche modo questo debito nei confronti del Monte dei Paschi) delle risposte decise e trasparenti volte a far luce sulle zone d'ombra presenti nella catena decisionale politico-amministrativa, se non altro per sapere chi ringraziare. Finalmente quindi dalle parole si sarebbe passato ai fatti! Ricordiamo (per gli smemorati) che in campagna elettorale il neoSindaco-nuovo-che-avanza aveva promesso di fare pulizia dagli scheletri negli armadi del Partito e aprire le porte e le finestre del “palazzo”. Quale occasione migliore di questa? Quale occasione migliore, fornita per di più su un piatto d'argento, da tutti i gruppi di opposizione, per dimostrare che il “nuovo PD” aveva davvero “cambiato verso” (Copyright di Matteo Renzi) e aveva davvero iniziato un cammino di trasparenza e partecipazione? Tutti lì quindi ad aspettare finalmente un gesto di vero cambiamento del nostro neosindaco, tutti lì a fare il tifo per lui: praticamente doveva tirare un rigore a porta vuota che gli avrebbe dato credibilità e autorevolezza nella gestione di questo problema ed in generale nel prosieguo della sua attività. Vogliamo aggiungere anche un “carico da undici”? In Consiglio comunale sono state presentate ben due raccolte di firme/petizioni popolari firmate da cittadini di Cesano nelle quali veniva chiesto di far luce sull'intera vicenda. Le petizioni in questione chiedevano, senza sigle di alcun partito, l'istituzione di una Commissione speciale d'indagine e una ricostruzione dei fatti, attraverso la versione degli amministratori allora in carica ed oggi ancora presenti nelle istituzioni cittadine. Riassumendo, i cittadini - quella bizzarra forma sociale che intralcia le attività e gli interessi dei politici – chiedevano solo trasparenza e onestà! La risposta del neosindaco alle legittime richieste dei cittadini le riassumiamo qui di seguito: “Le due petizioni sono state esaminate dalla segreteria generale e, sulla base delle verifiche effettuate, la Giunta ha deliberato all'unanimità di ritenerle inammissibili.” “In particolare, per la prima, viene precisato che l'argomento è stato oggetto del Consiglio comunale del 5 novembre scorso, dove è prevista la convocazione di una riunione congiunta delle Commissioni Territorio ed Economica, [nda. i cui presidenti sono entrambi PD] che sono aperte al pubblico, ma formate da consiglieri comunali.” “Per la seconda, l'inammissibilità è dovuta al fatto che vengono chieste delle valutazioni soggettive degli “attuali amministratori” affinché “ricostruiscano la loro versione dei fatti”. Tali valutazioni, però, non sono funzionali alla ricostruzione della vicenda.” Ebbene, la montagna ha partorito un topolino. La soluzione proposta dalla giunta è stata quella di far controllare l'operato della vecchia amministrazione targata PD da due commissioni consiliari presiedute dal PD. Geniale! D'altronde i panni sporchi non si lavano sempre in famiglia? Questa soluzione sarebbe, usando un'iperbole, accettabile solo nel caso in cui il PD locale mettesse mano al portafoglio (il loro, non quello dei cittadini) e dicesse “ok ragazzi i 4 milioni li paghiamo noi”. A questo punto avrebbero il diritto di farsi tutte le commissioni interne del mondo. Questo è il concetto di trasparenza del Partito Democratico cesanese e dei suoi sodali … questa è la volontà di andare fino in fondo alla vicenda. Secondo noi gli inammissibili solo loro. Fatevi due domande e datevi due risposte:
Bibliografia http://www.comune.cesano-boscone.mi.it/servizi/notizie/notizie_fase02.aspx?ID=13263 Nota
Per chi si fosse perso le puntate precedenti della “vicenda piscina” consigliamo di andare a leggere i nostri precedenti editoriali: http://m5s.weebly.com/editoriali/la-tempesta-perfetta http://m5s.weebly.com/editoriali/la-tempesta-perfetta-2 http://m5s.weebly.com/editoriali/habemus-aquam-sed-non-in-piscinam Fatelo, per favore, avete quasi QUATTRO MILIONI di motivi per interessarvi alla vicenda! Ci fa piacere leggere sugli svariati gruppi di facebook e sui blog nostrani che si sia sviluppata una forte sensibilità nei riguardi del progetto "rifiuti" di Cesano Boscone. Forse la decisione di abbandonare l’attuale gestore del servizio e di indire una nuova gara d’appalto ha fatto “drizzare le antenne” a più di qualche cittadino. Non si capisce se questa attenzione derivi da un reale interesse che riguarda l’ambiente oppure da una curiosità morbosa nello spiare attraverso il buco della serratura chissà quali accordi segreti in corso d’opera. Vogliamo credere che l’interesse nasca dalla consapevolezza che tutto il settore della gestione e smaltimento dei rifiuti rappresenti una vera e propria miniera di occasioni virtuose e di possibilità ancora inesplorata, dato che in altri Paesi la gestione dei rifiuti urbani è da tempo una attività che porta tanti soldi nelle casse della comunità. Iniziamo intanto a definire meglio, anche dal punto di vista lessicale, i termini di questa attività. La stragrande maggioranza dei rifiuti è infatti una vera e propria miniera di “materie seconde”, materie cioè in grado di essere recuperate, riusate o riutilizzate in molteplici processi produttivi. Sarebbe bello che l’obiettivo finale fosse quello di “far morire di fame” gli inceneritori, sottraendo loro la maggior parte di rifiuto secco indifferenziato, rifiuto che - tra parentesi - è anche quello che ha un costo più alto di smaltimento, sia in termini economici che soprattutto in termini di salute (micropolveri, nanoparticelle, ecc. ecc..). Prima di intraprendere dei passi decisivi verso la redazione del capitolato e dei termini della gara di appalto, è quindi fondamentale individuare in che direzione si vuole andare e quali obiettivi si vogliono raggiungere. Una volta definiti gli obiettivi si potranno stabilire le modalità, gli strumenti, e le buone pratiche necessarie al loro raggiungimento. A tal proposito forniamo un paio di spunti di riflessione. Riflessione nr.1 Bisogna spingere il cittadino ad un comportamento consapevole e virtuoso che lo porti a differenziare meglio i propri rifiuti prodotti. Già, ma come ottenere questo? Siamo realisti: siamo a Cesano Boscone e non a Stoccolma, quindi lasciamo da parte (purtroppo) la cultura ambientale, il senso civico e la consapevolezza del cittadino di far parte di una comunità con tutti i doveri derivanti. Niente cultura quindi (che andrebbe seminata invece nelle menti dei giovanissimi nelle scuole) e cerchiamo un’altra leva. L’unica leva che può muovere i cittadini è quella di premiare i comportamenti virtuosi e sanzionare quelli scorretti: il cittadino medio diventa virtuoso solo se gli si tocca (nel bene e nel male) il portafoglio. Partendo da questo presupposto si dovranno quindi trovare i modi giusti (ve ne sono moltissimi e tutti validi) per monitorare il comportamento di ogni singola famiglia. Si dovranno spingere i cittadini a differenziare in modo sempre più accurato quanto consumano e si dovrà far loro toccare con mano che differenziare "rende" anche economicamente. Il mercato delle "materie seconde" è un mercato che, se organizzato per bene, può generare buoni profitti. Si tratta di stabilire questi profitti tra chi devono essere redistribuiti. Riflessione nr.2 Le materie seconde e nuovi modelli di business Altro aspetto importante che esistono una moltitudine di "materie seconde", con diverso valore e diversi mercati di smaltimento/riutilizzo. Pensiamo ad esempio a quelli più comuni come il PET (polietilen-tereftalato) per passare al vetro, alla carta, ai vari metalli, all’alluminio, al legno, per passare poi a quelli su cui cade meno la nostra attenzione come gli sfalci agricoli (che attualmente vengono considerati rifiuti e quindi non utilizzabili nelle centrali a biomassa), come gli olii vegetali (si proprio quelli usati nelle cucine, nei ristoranti, nei fast food, ecc) che potrebbero facilmente essere filtrati e trasformati in biodiesel per alimentare centrali elettriche o impianti di riscaldamento per le nostre scuole e strutture pubbliche, fino a giungere ai cosiddetti rifiuti tecnologici (computer, smartphones, audio-video ecc.) che sono una miniera di metalli preziosi. Utilizzando alcuni processi di combustione in assenza di ossigeno - processi di pirolisi - si possono scomporre in materie seconde riutilizzabili elementi assolutamente "indigesti" come ad esempio i copertoni esausti delle ruote degli autoveicoli senza provocare alcuna emissione nell’ambiente. Esistono inoltre processi e tecnologie -tutte italiane- come ad esempio il mulino Thor realizzato da un’azienda spin-off del Consiglio Nazionale delle Ricerche, che è in grado di raffinare meccanicamente (niente incenerimento e niente nanoparticelle che girano nell'ambiente) la componente indifferenziata secca (quella rimanente dalla raccolta differenziata e che costa di più smaltire) per ridurla ad un materiale omogeneo purificato dalle parti dannose e caratterizzato da un alto potere calorifico, combustibile utilizzabile con qualsiasi sistema termico. Sistema per di più scalabile a partire da comuni di 20-30.000 abitanti (giusto il taglio dimensionale di Cesano). Vogliamo parlare della componente umida? Realizzare il compost e rivenderlo agli agricoltori del parco sud è la cosa più semplice e conveniente (per tutti). Come si può ben capire il mondo dei rifiuti è molto vario e diversificato: più che un mondo è un vero e proprio universo. Con il massimo rispetto per tutti coloro che siedono in consiglio comunale e che faranno sicuramente del loro meglio per realizzare qualcosa di buono per Cesano, ci permettiamo di suggerire ai nostri amministratori (prima di prendere decisioni avventate che possono avere ripercussioni per molti anni) l'apertura di un Tavolo di Lavoro aperto al contributo e alle proposte sia dei cittadini, che all'apporto di idee/informazioni di esperti del settore che possono meglio rappresentare la realtà dei fatti, le soluzioni attualmente disponibili, i loro vincoli normativi e i limiti tecnologici. L’organizzazione di incontri pubblici dove esperti e professionisti possano illustrare vari aspetti metodologici, possano illustrare casi e progetti già esistenti e operanti, possano spiegare tecnologie innovative e immediatamente applicabili sarebbe un bellissimo percorso dove informare tutti i cittadini sullo stato dell’arte del progetto in corso. Al termine di questo processo siamo convinti che tutti, noi per primi, avremmo le idee più chiare su dove voler arrivare e come ottenere i risultati prefissati. Risulta fin troppo evidente che questo tavolo può essere aperto solamente dalle forze politiche che in questo momento stanno governando Cesano. Sottolineiamo anche l’utile “effetto collaterale” che questo percorso di elaborazione/ condivisione/ partecipazione/ consapevolezza metterebbe al riparo gli amministratori dalle critiche dei “malpensanti” che vedono inciuci e malaffare ad ogni angolo di strada. Come sempre la trasparenza è l’arma migliore contro il sospetto e la calunnia. Questa “Cesano Calling” può rappresentare un vero banco di prova sulla effettiva volontà di cambiare registro e cambiare passo nella gestione della cosa pubblica locale, cambio di passo peraltro promosso e indicato nientemeno anche sul programma elettorale del sindaco neoeletto. Quale occasione più ghiotta per realizzare un punto di programma e avere anche il sostegno delle parti più responsabili dell’opposizione? Avendo organizzato molte piattaforme di condivisione per la elaborazione di progetti e il coordinamento di gruppi di lavoro (uno dei quali è stato anche oggetto di una tesi di laurea all'università di Copenhagen) ci sentiamo di poter affermare che questo approccio non è solo possibile, ma è anche l'unico funzionale al raggiungimento degli obiettivi definiti e condivisi da tutti i cittadini su questo tema. P.S. La peggiore risposta che i politici al governo della nostra città ci possono dare oggi è del tipo “non preoccupatevi, abbiamo già un progetto definito e ci stiamo lavorando per il bene della collettività”. Per piacere, qualsiasi risposta, ma non questa. Grazie. |
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Giugno 2020
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