I cittadini di Cesano Boscone, con la petizione del Movimento 5 Stelle, chiedono all’Amministrazione e al Sindaco che vengano istituite delle Assemblee Pubbliche denominate “Forum” il cui fine sia l’esame di tutta la documentazione progettuale ed economico-finanziaria riguardante la proposta di costruzione della nuova Piscina. I cittadini chiedono di potere successivamente esprimere il loro parere vincolante in merito al percorso individuato unilateralmente dalla giunta sulla vicenda della costruzione della piscina comunale.
Si richiede di applicare ciò che è già previsto e contenuto nell'attuale Regolamento Comunale per la consultazione dei cittadini: referendum, denominati “forum”, che possono essere attivati quando le decisioni da prendere riguardano la realizzazione di opere pubbliche (art. 3, c. 2 C). Tutto ciò sarebbe dovuto accadere PRIMA che il Sindaco e la sua Giunta prendessero le loro decisioni, ma come abbiamo potuto sperimentare in questi anni, sulle decisioni importanti questa giunta si è ben guardata di coinvolgere direttamente i cittadini. Di seguito le parole del Sindaco dopo aver appreso della nostra petizione: “Stiamo predisponendo un calendario di incontri pubblici per illustrare anche alla cittadinanza le proposte che il Comune intende rivolgere al Promotore”. “Forniremo ai cittadini tutta la documentazione e le informazioni che si possono pubblicare senza violare le norme sulla proprietà industriale. Detto questo, chi vuole avere informazioni più precise, può individualmente fare accesso agli atti secondo le procedure di legge”. Ci fa piacere che il Sindaco stia predisponendo una serie di incontri con i cittadini: come sempre serve il nostro “pungolo” per rammentargli che esiste una cittadinanza. La formula “per illustrare anche alla cittadinanza le proposte che il comune intende rivolgere al promotore” fa un po’ meno piacere. Ci dimostra una volta di più come la democrazia partecipata non sia presente nel DNA di questo Sindaco e dei suoi assessori. Quello che chiedono i cittadini tramite questa petizione è che questi incontri servano veramente a raccogliere il parere dei cittadini e delle cittadine. Sono inutili i soliti monologhi-farsa pubblici dell’Amministrazione per annunciare una decisione già presa. LA PARTECIPAZIONE E’ UN'ALTRA COSA SIGNOR SINDACO e noi, cittadini tra i cittadini, saremo sempre pronti a ricordarglielo. Con questa petizione i cittadini del Movimento 5 Stelle di Cesano Boscone chiedono all’Amministrazione di fornire anche tutta la documentazione riguardante la costruzione della nuova Piscina: i preventivi di spesa, i costi di costruzione del nuovo e di demolizione del rudere esistente, le valutazioni dei rischi d’impresa, il parere degli esperti e dei revisori dei conti, le valutazioni finanziarie. Il Sindaco tenta di nascondersi dietro “la proprietà industriale” come se ci fossero in ballo brevetti o possibilità di spionaggio industriale. Vediamo di non cadere nel ridicolo: si tratta di un progetto per la costruzione di un impianto natatorio e verrà pagato con i soldi dei contribuenti di Cesano Boscone! SIGNOR SINDACO, NON ESISTONO SEGRETI INDUSTRIALI QUANDO DI MEZZO CI SONO I SOLDI DEI CITTADINI. Cittadini e cittadine di Cesano Boscone, se vorrete avere tutte le informazioni, anche quelle coperte da “Proprietà Industriale” sul Progetto Piscina e soprattutto sui potenziali rischi associati a questa operazione, non vi restano che due soluzioni: seguire il consiglio del Sindaco e quindi procedere “individualmente” con un accesso agli atti oppure FIRMARE LA PETIZIONE DEL M5S. A tal proposito vogliamo ricordare che noi non siamo contrari a priori, ma che per decidere serenamente e consapevolmente occorre trasparenza e condivisione di tutte le informazioni in possesso dell’Amministrazione comunale. Abbiamo 8,5 milioni di motivi per ottenere piena Informazione. Nota Bene Il Sindaco ha omesso che l’accesso agli atti NON è gratis … quindi ci comunica che chi vorrà sapere dovrà pagare e vi garantiamo neanche poco! Questo è il concetto di trasparenza e partecipazione del PD di Cesano Boscone e soprattutto del Sindaco Uscente Alfredo Simone Negri. Vuoi sapere? Paga! Per firmare questa petizione potete venire ai nostri gazebo che nei fine settimana sono presenti in vari punti di Cesano. Essere informati è un nostro diritto. Facciamoci sentire. P.S. Passate parola...
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Analizzando il bilancio comunale, il Movimento 5 Stelle di Cesano Boscone ha scovato un’altra “forzatura contabile” nella voce di spesa che riguarda i fondi per la manutenzione delle strade e dei marciapiedi.
E’ obbligo di legge che il 50% dei proventi delle multe debbano essere impiegati per interventi di manutenzione delle strade e dei marciapiedi. Dalla rendicontazione dei fondi, risultava invece che parte di questo 50% dei proventi veniva utilizzato per la copertura di quote per interessi di mutui stipulati negli anni passati dal Comune. Abbiamo approfondito questo tema e sottoposto il nostro quesito al Collegio dei Revisori dei Conti. Alle nostre osservazioni, il Collegio rispondeva che l’Amministrazione avrebbe dovuto allineare i propri equilibri di bilancio per il 2018 (ed anni futuri) destinando il 50% dei fondi derivanti dalla multe alla messa in sicurezza delle strade - quindi ottemperando alle linee guida della Corte dei Conti - e non alla copertura delle quote di interesse dei mutui … ed il Comune ha quindi dovuto fare MARCIA INDIETRO! Da quest’anno in poi, grazie al nostro intervento, i proventi delle multe verranno destinati esclusivamente alla sicurezza stradale invece che per pagare oneri finanziari degli anni precedenti; riteniamo infatti doveroso, viste le condizioni disastrose in cui versano strade e marciapiedi a Cesano, poter destinare tutte le risorse previste per legge alla loro immediate manutenzione a garanzia della sicurezza dei cittadini. In pratica stavamo pagando - con le “entrate” sbagliate - le rate di un prestito per la costruzione di un bene poco durevole e precocemente ammalorato: una gestione dei soldi dei cittadini proprio di un “buon Padre di famiglia”! (ironicamente parlando). Se sto pagando le rate di un bene che si è già ammalorato e da ricostruire, delle due, l’una: O chi in Comune ha chiesto un prestito così lungo non conosce la vita media di una strada/marciapiede (GRAVE) Oppure questa strada/marciapiede l’ha realizzata molto male, dato che dopo pochi anni è già da rifare (GRAVISSIMO). In entrambi i casi non c’è da stare allegri. Cambiare si può. Alle prossime elezioni Comunali puoi scegliere di cambiare. Puoi scegliere il Movimento 5 Stelle. Quindi ottima retromarcia ma occhio a non sbattere ... perché alla fine pagano solo e soltanto i cittadini! Ogni anno in inverno la solita storia! non appena le temperature si avvicinano allo zero, gli abitanti del quartiere Tessera si vedono costretti a correre ai ripari con stufette, borse dell’acqua calda, coperte… perché i caloriferi degli stabili non hanno più la capacità di riscaldare gli appartamenti come dovrebbero. Partono in automatico le segnalazioni dei residenti agli uffici di competenza e sui social network. E’ da anni che si vive questo disagio e purtroppo gli interventi sull’impianto di riscaldamento continuano a slittare. L’intervento strutturale risolutivo precedentemente previsto per il 2019 e poi slittato al 2020, oggi sembra addirittura sparito dalla programmazione di Aler Milano. Nell’ultimo piano triennale per la manutenzione straordinaria di Aler 2019/2021 sembra che Cesano Boscone sia addirittura assente, questo è il “peso” dell’Amministrazione Negri. L’attuale Amministrazione sostiene di essere da anni in prima linea nella risoluzione del problema ma i residenti non hanno mai avuto risposte concrete e tantomeno interventi che prevenissero il disagio invernale e come detto Cesano Boscone è addirittura scomparsa a livello Regionale. Come mai tanto interesse della Giunta Negri ora sull’argomento? I cittadini del Quartiere Tessera diventano parte integrante di Cesano Boscone solo quando servono i voti per vincere le elezioni? come al solito tante belle parole senza passare mai ai fatti.
Il Movimento 5 Stelle nella figura del Consigliere regionale Nicola di Marco negli ultimi mesi ha sollecitato più volte la Regione ed Aler ad intervenire sulle rete di riscaldamento del Quartiere Tessera. In ogni interrogazione, in attesa di un intervento risolutivo, ha sollecitato almeno la realizzazione di interventi temporanei che mitighino il disagio che ogni anno è sempre più sentito soprattutto da anziani, bimbi e persone malate. I politici che fino alle elezioni regionali hanno promesso mari e monti in giro per il quartiere sono invece evaporati e si faranno vivi solo tra 5 anni! Il sindaco si sveglia solo ora perché fra pochi mesi a Cesano Boscone si vota! Noi cittadini del Movimento 5 Stelle invece vogliamo risposte concrete da sempre, non è accettabile che a fronte di spese di affitto e riscaldamento costantemente in aumento si debba convivere con una problematica che mette a rischio il bene più prezioso: la salute e il benessere dei cittadini!!!! Vogliamo una Cesano diversa!!! Pare che la questione dell piscina abbia toccato nel profondo la sensibilità del nostro sindaco uscente. Lo si capisce dalla quantità di inchiostro (virtuale) che viene da lui versato sui social e dalla sua iperproduttività di considerazioni, valutazioni, deduzioni, come a voler convincere i cittadini della bontà della sua (e sottolineiamo SUA) scelta di voler procedere #avanticomeuntreno nella soluzione del nodo piscina. Il sindaco uscente continua a richiedere alle opposizioni in maniera ossessiva: “ma voi, al posto della piscina, cosa mettereste? Eh? Perché non rispondete? Eh? Sapete dire solo no? Eh?”. Ci sono questioni che entrano nel merito della discussione come le valutazioni puramente tecnico-progettuali ed economico-finanziarie, e poi ci sono questioni di metodo. Questioni di MeritoPer le questioni di merito, abbiamo già abbondantemente fornito al sindaco uscente e alla sua giunta una serie di spunti di riflessione sui quali li consigliamo di riflettere attentamente. Questioni di MetodoPartiamo con una domanda facile facile alla quale il sindaco uscente può rispondere con un si o con un no: Lei, sindaco uscente, è sicuro al 100% che la cittadinanza, dopo 20 anni, vuole ancora una piscina a Cesano? Perché è da qui che parte tutto. 8.500.000 Euro (se tutto va bene e fila liscio senza intoppi) sono un bel po’ dei soldi dei cittadini che verrebbero impegnati nei prossimi 20 anni: non pensa il nostro sindaco che sarebbe giusto coinvolgerli e condividere con loro questa scelta che peserà sulle casse comunali? Noi siamo certi che il sindaco non chiederà mai ai suoi concittadini il loro parere. Perché? Perché dovrebbe prima informarli e dar loro la possibilità di capire i rischi, i costi e i benefici che da questa operazione ne deriverebbero per la collettività. Ciò significherebbe aprire un tavolo pubblico di discussione o un laboratorio di progetto in cui tutte le informazioni attualmente in mano alla giunta vengano rese pubbliche e consultabili, dovrebbe ascoltare le relazioni su idee, proposte, ipotesi di lavoro alternative al progetto piscina, o semplicemente consigli e proposte migliorative del progetto stesso. Dovrebbe in definitiva fare in modo che i cittadini abbiano tutte le informazioni a disposizione per poter decidere in coscienza se fare o no questa benedetta piscina. Questa stessa tesi l’aveva condivisa anche l’attuale Capogruppo PD Ing. Pozza, il quale, in un suo datato intervento sul suo blog “dettopippo” post del 25/10/2015 così scriveva: “E’ indubbio che una buona amministrazione si debba impegnare a rendere il più possibile partecipe e informata la cittadinanza, credo che in questo avvio di legislatura ci si sia mossi nella maniera corretta.” … peccato, diciamo noi, che ogni volta che si è trattato di coinvolgere la cittadinanza lo stesso Ing. Pozza è stato il primo ad essere contrario in quanto, essendo questa una democrazia rappresentativa, ci sono già’, secondo lui, i consiglieri eletti e non servono quindi i cittadini. Come sempre si predica bene e si razzola male. Purtroppo l’auspicio “propagandistico” del capogruppo PD non si è avverato, dato che non e' stato nemmeno completato il percorso delle commissioni sulla vecchia piscina, percorso che prevedeva un tavolo pubblico di discussione (ma guarda un po’) sul futuro della nuova piscina. Tutto ciò il nostro sindaco uscente non lo farà mai. Come facciamo a saperlo? Semplice, ce lo ha detto lui, mettendolo per iscritto in risposta ad una nostra interrogazione in consiglio comunale. Domanda M5S - Se tutti i documenti del progetto saranno analizzati e resi disponibili a tutta la cittadinanza nell’ambito di un “tavolo pubblico” appositamente organizzato dall'Amministrazione Comunale; Risposta Sindaco - Non è intendimento dell’amministrazione programmare tavoli aperti con la cittadinanza per la disamina della documentazione prodotta dall’operatore, anche perché la normativa non lo prevede. Sarà premura dell’Ente procedere con informazioni adeguate rispetto alle scelte effettuate, nonché rispetto allo stato di attuazione della pratica. In pratica vuol dire: I documenti che mi hanno dato me li tengo per me, deciderò io se e quando renderli noti al popolo. Questo vuol dire una cosa sola: il sindaco HA GIA’ DECISO che questa piscina s’ha da fare. Se le cose stanno così, a che serve la richiesta alle opposizioni di fornire una soluzione alternativa, un’idea o una ipotesi di studio diversa da quella che lui ha già autonomamente deciso di seguire?
Buttarla “in caciara” con discussioni da bar sport non è un modo serio di fare le cose e noi certamente non ci prestiamo a partecipare a questo giochino. Il sindaco ha già deciso? Benissimo, può farlo. Il sindaco non vuole informare i cittadini? Benissimo, può farlo. Il sindaco non vuole fare un sondaggio su quello che pensa la cittadinanza? Benissimo, può farlo. Il sindaco assicura personalmente che l’operazione è esente da rischi per il bilancio comunale? Benissimo, può farlo. Il sindaco vuole coinvolgere gli altri gruppi consiliari in questa decisione? Eh NO,questo non può farlo. La decisione è e sarà solamente sua, come è giusto che sia per un sindaco che sin dal primo giorno del suo mandato si è chiuso a riccio rifiutando qualsiasi contatto con il “nemico” seduto ai banchi dell’opposizione. Le conseguenze (di qualsiasi genere) di questa decisione sarannnno una sua responsablità, della sua giunta e della sua maggioranza. A costo di essere noiosamente ripetitivi, auspichiamo che il sindaco uscente si ravveda e segua la giusta strada:
TAVOLO PUBBLICO E PAROLA AI CITTADINI! A differenza delle acque di Lucio Battisti, le acque di questa nuova piscina non sono né azzurre e né chiare: cominciano a essere subito torbide.
Ci sono già molti elementi che fanno pensare che qualche cosa non sia esattamente come il sindaco e la sua giunta vogliono farci credere. Elementi oggettivi che riguardano il progetto ed altri elementi procedurali che a nostro parere non hanno rispettato quanto la legge prescrive. Per quanto riguarda gli elementi di progetto abbiamo già in un altro post fatto le nostre valutazioni sul materiale che è stato reso pubblico. Con riferimento ai pasticci procedurali abbiamo invece presentato una interrogazione al sindaco con richiesta di risposta scritta (obbligatoria entro 30 giorni). In sintesi abbiamo chiesto al sindaco:
Prima di commentare ci aspettiamo una spiegazione valida - e per iscritto - dal sindaco e dalla sua giunta. Niente post su facebook. Vogliamo una risposta scritta su un atto ufficiale e pubblico. Ci aspettiamo una spiegazione realistica e plausibile che spieghi questa incredibile combinazione di sfortunate coincidenze. Ovviamente ci premureremo di pubblicare la risposta non appena la riceveremo. Nel caso le spiegazioni non fossero convincenti o almeno plausibili, resterebbero solo due ipotesi a disposizione: Il dolo oppure l'incompetenza. Scegliete la spiegazione che più vi piace. I più pignoli potranno leggere direttamente il testo integrale dell'interrogazione qui di seguito. Sulla vicenda della piscina di Cesano abbiamo già abbondantemente versato fiumi d'inchiostro. Le polemiche da bar e le risse da tastiera le lasciamo volentieri ad altri. Concentriamoci su questi ultimi accadimenti. Il sindaco uscente, a pochi mesi dalla scadenza del suo mandato, annuncia urbi et orbi che il progetto piscina verrà finalmente portato a compimento da un gruppo privato. L'operazione verrà finanziata dal gruppo stesso che anticiperà l'intera somma necessaria (circa € 6.500.000). A opera completata il comune pagherà l'intera somma (più gli interessi e spese accessorie = circa € 8.500.000) in 20 anni. Lo stesso gruppo che ha costruito la piscina lo gestirà per 20 anni e verserà al comune un affitto annuale di circa €110.000. Alla fine della fiera il comune, SE TUTTO VA BENE, dovrebbe sborsare ogni anno per 20 anni € 250.000 per pagarsi la piscina. Il comune provvederà a ripianare le eventuali perdite nel bilancio di gestione della piscina. Normalmente questa clausola è presente in tutti i contratti di questo tipo e non v’è motivo per cui anche in questo non ci sia. Questi sono i fatti. Ed ora passiamo alle nostre considerazioni e valutazioni. Il progetto nelle sue componenti compositive e nella distribuzione funzionale, appare più sobrio e con obiettivi meno ambiziosi del primo. Sono state ridotte le attività accessorie con la presenza di una singola zona ristoro.
Passiamo all'accesso alla piscina.
Dopo aver analizzato tutta la documentazione in nostro possesso riteniamo che vi siano ancora troppi rischi da attenuare prima di poter valutare la possibilità di procedere. Un buon padre di famiglia come si comporterebbe? andrebbe avanti comunque a testa bassa? Passiamo poi al capitolo gestione della piscina. Dato che questo gruppo, a sentire il sindaco uscente, ha esperienza consolidata nel settore, avrà sicuramente a disposizione dei dati sui costi di gestione di strutture simili alla nostra. Sarebbe utile conoscerli e sarebbe anche interessante sapere se i centri che già gestiscono hanno un bilancio in attivo, pareggio o in passivo. Non vorremmo che poi a tenere in piedi la baracca fosse il solito Pantalone Comune di Cesano (altri soldi da sottrarre al bilancio). Se questo è un gruppo serio avrà senz'altro fatto delle simulazioni riguardanti l'afflusso di utenti/giorno, le spese del personale (quanti addetti?), dei servizi erogati e delle utenze da pagare, assicurazioni ecc. e avrà senz'altro individuato il prezzo del biglietto da pagare. È lecito chiedere di saperlo prima di accollarsi un debito di tale peso? A tutto ciò si aggiungono altre considerazioni di carattere più generale. Questo progetto nacque (è d'obbligo il passato remoto) vent'anni fa, tre sindaci fa (Brembilla, 2 volte D'Avanzo e Negri). Molto tempo è passato, Cesano è cambiata, l'Italia è cambiata e con essa le priorità e i bisogni dei cittadini sono drasticamente cambiati. Nel frattempo altre piscine pubbliche e private sono sorte attorno a Cesano: Corsico, Trezzano, Milano (appena aperta dietro il Carcere Beccaria a Bisceglie), Muggiano e può essere che il bacino di utenza si sia ridotto al punto di non più sostenere finanziariamente il servizio. Può essere, ripetiamo può essere, che la piscina a Cesano non sia più al centro dei desideri dei suoi cittadini? A corollario di quanto sopra ci corre l’obbligo di evidenziare altri punti, nient’affatto secondari quali:
ConclusioniQui non si tratta di volere o non volere una piscina a Cesano. Chi non la vorrebbe?
Il punto è che al momento nessuno ci ha fornito dati sufficienti per poter valutare in scienza e coscienza i costi e i benefici di questa operazione. Non si può chiedere di deliberare a scatola chiusa e se qualcuno vuole farlo si prenderà le sue responsabilità politiche e penali, nel caso in cui emergessero danni erariali. Non si può chiedere di deliberare fornendo documentazione “all’ultimo minuto”! … ci spiace per il sindaco uscente ma gli irresponsabili in questo momento non siamo noi. Forse chiedere ai cittadini una conferma se la piscina, con tutti i costi e rischi economici sopra menzionati, vada realizzata, costi quel che costi, non sarebbe male. Certo, organizzare un referendum comunale serebbe molto complicato.... Un referendum no, però.... però tra pochi mesi ci saranno le elezioni per il nuovo sindaco: perché non sfruttare l'occasione e chiederlo direttamente ai cittadini? Se il sindaco uscente ci crede veramente in questa operazione perché non la mette al primo posto del suo programma elettorale? Chiediamo quindi al sindaco uscente di congelare questa decisione per 6 mesi (tanto abbiamo aspettato 20 anni… mese più mese meno) e lasciare al prossimo sindaco l'onere della decisione, sentito prima il parere dei cittadini! Ripetiamo per i duri d'orecchio: PRIMA IL PARERE DEI CITTADINI! Senza questo passaggio, che per noi è alla base della “buona educazione politica”, noi saremo contrari, senza “se” e senza “ma” ad un progetto fumoso, potenzialmente devastante per il futuro dei cesanesi tutti, e daremo voce e rappresentanza a tutti quelli che del loro futuro ne vogliono parlare! In caso contrario il sindaco uscente con il suo #avanticomeuntreno si prenderà le sue responsabilità davanti ai cittadini e ai giudici, ma attenzione: questo treno potrebbe deragliare o arrivare senza freni al capolinea… Siamo ancora in tempo a fermare questa follia senza che nessuno si faccia male, sindaco uscente compreso. In caso contrario, a tutelare i cittadini, ci penseranno quelli del Movimento 5 Stelle! Sedetevi, mettetevi comodi e cominciate a leggere.
Premessa: Con il termine welfare aziendale s’intende l’insieme delle iniziative di natura contrattuale o unilaterali da parte del datore di lavoro volte a incrementare il benessere del lavoratore e della sua famiglia attraverso una diversa ripartizione della retribuzione, che può consistere sia in benefit di natura monetaria sia nella fornitura di servizi, o un mix delle due soluzioni. Da qualche anno molte Società hanno scelto di “attivare” lo strumento del welfare aziendale per i propri dipendenti. Per poter usufruire dei servizi del welfare il dipendente accede al portale della Società che gestisce il suo Welfare, dal menu sceglie il servizio desiderato e l’azienda presso la quale si desidera consumare tale servizio ed il “gioco” è fatto … tutto molto semplice. Se l’azienda scelta dal dipendente ove utilizzare il welfare non è presente nella lista pre-caricata sul portale se ne richiede l’iscrizione direttamente alla società erogatrice del welfare che si occuperà personalmente di inviare comunicazione all’azienda prescelta ... anche in questo caso tutto molto semplice. Prima di passare a quanto successo, cioè ai fatti, riteniamo corretto aggiungere che l’azienda presso la quale il dipendente vorrebbe utilizzare il suo welfare può decidere, in piena libertà, di non accettare di entrare nel “circuito” del welfare dando per iscritto parere negativo. Veniamo ai fatti: Nel mese di ottobre la Signora Lucia (nome di fantasia) ha deciso di usufruire del “benefit Welfare” per il pagamento dei servizi scolastici al Comune di Cesano Boscone. La Signora Lucia è quindi entrata nel portale messo a disposizione dalla Società che le cura il welfare aziendale ed ha cercato nella lista pre-caricata: il Comune di Cesano Boscone non era presente. Nessun problema … la Signora Lucia ha effettuato la richiesta scritta all’azienda gestrice del suo welfare chiedendole, come previsto dall’iter, di mettersi in contatto con il Comune di Cesano Boscone per avviare la pratica (ricordiamo che la richiesta non può essere effettuata direttamente dal dipendente ma deve necessariamente essere effettuata dalla società gestrice del welfare). Dopo 4 giorni dalla richiesta la Signora Lucia ha ricevuto una chiamata dalla società gestrice del welfare con la quale le comunicavano l’impossibilità non solo di parlare con un dipendente comunale ma di non riuscire nemmeno attraverso il sito ufficiale del comune a trovare un riferimento del responsabile dei servizi scolastici. La Signora Lucia, pur perplessa sul fatto che nessun dipendente del Comune rispondesse, non si è persa d’animo e, visto che era in possesso del numero di telefono e dell’indirizzo mail del responsabile dei Servizi Scolastici, l’ha comunicato all’azienda erogatrice del welfare ... problema risolto? … No. Dopo varie mail ricevute sullo status negativo della pratica, la Signora Lucia, in data 24 novembre, ha ricevuto una nuova ed ultima comunicazione da parte della società erogatrice riportava quanto segue: “Gentile Beneficiario, comunico che la richiesta di convenzione per il COMUNE DI CESANO BOSCONE è stata rifiutata, in quanto dopo svariati solleciti non abbiamo ricevuto alcun riscontro.” … “DOPO VARI SOLLECITI NON ABBIAMO RICEVUTO ALCUN RISCONTRO” … La Signora Lucia ha quindi potuto solo prendere atto dell’inefficienza dell’Ente e ha dovuto procedere ad effettuare il pagamento senza poter utilizzare quella parte di benefit messo a disposizione dalla sua azienda, subendo quindi un danno oltre che economico anche morale. La Signora Lucia non è l’unica ad essersi scontrata con il “muro del silenzio” comunale … Parliamo infatti anche della Signora Paola (nome di fantasia) che ha tentato, invano, di contattare telefonicamente l’Ufficio Servizi scolastici del Comune di Cesano Boscone per 3 giorni ed è riuscita infine a risolvere il suo problema solo grazie alla gentilezza di un dipendente di un altro ufficio del Comune che si è preoccupato di andare nell’Ufficio competente per risolverle il problema. Chissà perché quando c’è da chiedere soldi ai cittadini gli Enti sono sempre molto efficienti, ma quando c’è da fornire un servizio al cittadino – in questo caso bastava una semplice risposta – le cose si fanno sempre molto complicate. Questo non è il Comune che vogliamo. L’inefficienza della macchina comunale, che non riguarda ovviamente tutti i settori e tutti i dipendenti, secondo noi è lo specchio dell’inefficienza di chi questa macchina la dovrebbe controllare e “manutenzionare” ove necessario … Si dirà: “la colpa non può essere del Sindaco o della Giunta, loro prendono solo decisioni politiche” … vero e non vero, diciamo noi, in quanto a questi Signori spetta ben di più e sono pagati per fare molto di più! Essi devono vigilare e apportare, ove necessario, le opportune migliorie per evitare che succeda quanto sopra illustrato. Ringraziamo il Sindaco, la Giunta, Il Partito Democratico e la Lista Civica Futuro in Comune per l’inefficienza dimostrata in questi 5 anni cosparsi di errori e distrazioni di cui la cittadinanza ha pagato e pagherà per molti anni il prezzo. Dato che comunque questa è una faccenda di interesse pubblico, invitiamo il sindaco ad interessarsi personalmente del caso e a porvi rimedio al più presto. Una volta risolto il problema, sarebbe doveroso da parte dell'amministrazione avvisare i cittadini eventualmente interessati ad attivare questa forma di welfare aziendale, a contattare un ufficio preposto con il nominativo di un referente, un numero di telefono e un indirizzo email. Il giornalino di Cesano, il sito del comune, la pagina Facebook, Istagram, comunicati stampa, manifesti, volantini, alfabeto morse, segnali di fumo, vanno tutti benissimo... Restiamo in attesa. La festa dei 50 anni del Tessera dello scorso aprile è stata come una festa di compleanno senza il festeggiato.
Il Tessera non c’era, c’erano le istituzioni di Cesano Boscone a dimostrare quanto ci tengono al loro quartiere “di periferia” e quanto sono generosi nel celebrarlo. Lo dimostrano le poche fotografie che sono circolate, che non ritraggono certo un quartiere in festa ma solo i sorrisi di chi ha organizzato l’evento. Molti abitanti del Tessera non si sono neanche accorti che ci fosse una festa, non c’è stata la capacità o meglio la volontà di coinvolgere il “cuore” del quartiere, i suoi abitanti, i commercianti, i luoghi più centrali, le strade, le vie principali. Il cuore del quartiere è sempre stata la via Turati con le sue botteghe e con la parrocchia S. Ireneo, le poche feste realmente riuscite organizzate dai commercianti o dalla chiesa riempivano di bancarelle questa zona e vedevano parecchia gente scendere in strada per mangiare una salamella in compagnia, fare quattro chiacchiere, ascoltare un po’ di musica. Per i 50 anni del quartiere niente di tutto questo. I pochi commercianti rimasti si sono sentiti esclusi totalmente dall’organizzazione, si sono visti coinvolti all’ultimo momento in un “Aperitessera” senza alcun preavviso. Le cene, importante momento di aggregazione, sono state organizzate in locali con l’obbligo di entrata con tessera e siti in strutture abusive. La sagra dello gnocco e il mercato agricolo sono stati dislocati in via Gobetti, che non corrisponde esattamente al centro storico del quartiere. La maggior parte degli eventi sono stati organizzati in luoghi chiusi con pochissima pubblicità e senza coinvolgimento della popolazione. La stessa mostra fotografica è consistita in pochissime foto esposte quando invece sarebbe bastato chiedere ai commercianti, con il giusto preavviso, di coinvolgere gli abitanti nella raccolta di vecchie foto con i volti di chi ha fatto realmente la storia del quartiere. Tanti infatti i nomi dimenticati in questa festa, nomi di chi c’è ancora ma anche di chi non c’è più ma che ha fatto tanto per la crescita del Tessera. Gente semplice che qui ha aperto coraggiosamente esercizi commerciali, che ha fatto volontariato al circolo parrocchiale, che ha esercitato la professione medica e tanti altri…... A questo proposito colpiscono i commenti amari rilasciati su Facebook da alcuni di questi a seguito del loro mancato coinvolgimento alla festa. Un medico che ha avuto il proprio ambulatorio in quartiere per ben 35 anni ed è stato eletto per 2 amministrazioni comunali si è sentito offeso e ha ricordato giustamente quello che ha dato a questo quartiere rischiando la vita più volte nel proprio ambulatorio in cui entravano anche personaggi “difficili”da gestire. Non è stato neanche citato nel libro fotografico dei ricordi realizzato per il Tessera, un libro fotografico che era stato realizzato per i 40 anni e che è stato riproposto per i 50, quindi con 10 anni di tempo per essere integrato di nuove foto raccolte tra la popolazione, cosa che ovviamente non è avvenuta. Ci si è invece impegnati nella realizzazione di cartelloni pubblicitari per presentare il progetto di un murales “in dono “ al quartiere e di cui il Tessera non ha sicuramente bisogno. Significativo anche il commento di una delle storiche maestre della scuola elementare del quartiere: “Una festa in tono minore e poco pubblicizzata, ignorata dai più, con pochi e rari segni di festa. Io ho scoperto per caso che si “festeggiavano” i 50 anni del NOSTRO QUARTIERE. Che tristezza! Che amarezza! Che dispiacere per un quartiere difficile sì ma fino a qualche anno fa vivo. Un popolo che non ricorda il passato è un popolo che non ha futuro”. Brava maestra! Con queste poche righe ha espresso l’amarezza che questa festa ha lasciato nella maggior parte degli abitanti del Quartiere Tessera. La ciliegina sulla torta: Per organizzare questo flop il Comune ha stanziato e speso (male) la somma di € 11.490 dei soldi dei contribuenti. Chi di voi ricorda che in data 4 aprile 2016? Su richiesta del nostro consigliere comunale Giancarlo Insinsola e del consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Stefano Buffagni, l’ATS (la vecchia ASL tanto per intenderci) aveva effettuato un sopralluogo presso la scuola materna Acacie rilevando una serie di irregolarità presenti nell'edificio. Ebbene, 2 anni dopo - il 4 maggio 2018 - abbiamo fatto una interrogazione al sindaco per verificare cosa era stato fatto. Cliccando sul BOTTONE QUI SOTTO potrete vedere cosa è stato fatto e cosa resta ancora da fare (eh già, dopo due anni resta ancora del lavoro da fare). Noi continueremo a mantenere il fiato sul collo a questa amministrazione affinché concluda tutte le opere necessarie ad assicurare la sicurezza ai bambini e agli operatori che ogni giorno vivono e svolgono la loro attività in questa struttura. Nella nostra interrogazione, già che c'eravamo, abbiamo anche chiesto che ci venisse fornita dall’amministrazione la documentazione riguardante il collaudo statico di tutte le scuole di Cesano, collaudo statico indispensabile per ottenere il certificato di agibilità, cioè il permesso di poter entrare e svolgere qualsiasi tipo di attività all'interno degli edifici. Ebbene, in otto scuole pare non sia rintracciabile questo documento di collaudo statico. In altre due, l’amministrazione lo sta ancora cercando... Con questo non vogliamo ingenerare allarmismi di alcun genere, ma riteniamo comunque doveroso sottolineare il grave fatto che un’amministrazione comunale sembra non essere in possesso della documentazione richiesta dalle attuali leggi in materia che ne attestino e certifichino la sicurezza e la stabilità strutturale. A questo punto la domanda sorge spontanea: mentre da un lato vogliamo essere fiduciosi e credere che le strutture di tutte le scuole siano state calcolate e realizzate al meglio, dall’altro lato non riusciamo a capire come, dal punto di vista burocratico, queste scuole abbiano ottenuto l’agibilità, dato che il certificato di collaudo statico è tra i più importanti (se non il più importante) dei documenti necessari ad ottenere l’agibilità stessa dell’edificio. Non vogliamo gettare la croce addosso all’attuale sindaco e alla sua giunta. Gli edifici scolastici più recenti sono stati costruiti in tempi in cui giocavano ancora Pelè, Rivera e Mazzola e negli stadi i concerti li facevano i Pink Floyd, I Doors e gli Who (bei tempi!). E’ quindi evidente che la responsabilità non è di questo sindaco e nemmeno dell’attuale staff dell’ufficio tecnico comunale. Questa segnalazione vuole soltanto evidenziare una carenza e un vuoto che però deve essere colmato al più presto per mettere le cose in regola. A questo punto sarebbe utile sapere anche se sono state effettuate le relative verifiche sismiche: per le strutture scolastiche vi è infatti l'obbligo di procedere a verifica sismica entro cinque anni dalla data del 20 marzo 2003 (DPCM 21-10-2013). Anche se i termini sono ampiamente scaduti, corre l'obbligo di effettuare questa verifica quanto prima in modo da attuare le necessarie misure antisismiche in occasione di eventuali futuri interventi di manutenzione straordinaria. Considerazione nr.1
Perché in 40 e passa anni nessuno si è preso la briga di verificare se tutti i documenti fossero in ordine? Perchè in 40 e passa anni è venuto in mente solo a noi? Come può un’amministrazione pubblica chiedere e pretendere (giustamente) che tutte le leggi e i regolamenti vengano rispettati quando è prima essa stessa a non rispettarli? Considerazione nr.2 Forse le nostre scuole stanno diventando un pò vecchiotte. Progettate e costruite quando non esisteva il problema del riscaldamento globale e delle emissioni nocive (sono quasi tutte in classe energetica “G”, con un dispendio energetico pari circa a sei volte quello di una scuola in classe energetica “A”), quando la provincia di Milano non era una delle zone più inquinate d’Europa, quando l’Apollo 11, che ci ha portati sulla luna aveva un computer con la potenza di calcolo di gran lunga inferiore a quella di un qualsiasi smartphone che abbiamo in tasca, quando internet non esisteva… è realistico ipotizzare che oggi queste strutture possano presentare criticità non più trascurabili, vista anche la delicatissima “destinazione d’uso” a cui sono destinate. Forse anche la scuola è cambiata e forse queste strutture non sono più funzionali e adatte alla nuova didattica e agli attuali percorsi formativi… Promemoria bipartisan per tutti i governanti a qualsiasi livello e di qualsiasi partito o movimento: se davvero vogliamo cambiare questo paese dobbiamo seminare oggi per raccogliere tra 30 anni. E nel frattempo per quello che si può….. vediamo di limitare i danni. Considerazione nr.3 “Se il tuo obiettivo è un anno, pianta il riso Se il tuo obiettivo sono 10 anni, pianta un albero Se il tuo obiettivo sono 100 anni, apri una scuola.” (Proverbio cinese) Meditate gente, meditate…. Cesano Boscone: la gestione delle aree pubbliche orientata al lusso penalizza un verde diffuso in salute al servizio dei quartieri e di tutti i cittadini. Quando si inaugura un giardino o un parco c’è sempre da festeggiare. Gli alberi, gli arbusti e i prati hanno effetti positivi sulla qualità della vita della cittadinanza e in particolare sui bambini e sugli anziani. Gli scienziati lo hanno messo nero su bianco. La vegetazione urbana abbassa la temperatura durante le estati sempre più torride, assorbe gli inquinanti, combatte il cambiamento climatico, favorisce la biodiversità, migliora il paesaggio e crea spazi che favoriscono la socialità e il gioco (servizi ecosistemici). La festa finisce quando le aree localizzate nel centro della città sono interessate da progettualità molto dispendiose che assorbono gran parte delle risorse economiche dell’ente pubblico a scapito dell’abbandono delle aree più periferiche dove il verde potrebbe, invece, portare grandi benefici. È quello che sta succedendo a Cesano Boscone. I giardini della Costituzione inaugurati in pompa magna nel centro storico il 2 giugno scorso sono un esempio di verde di lusso. Buona parte del “giardino” verso l’ingresso da via Nazario Sauro è ricoperto da pavimentazione in pietra (circa 730 metri quadri senza considerare la superficie adibita a parcheggio) per una spesa che supera gli 80 mila euro solo per la fornitura e la posa della pietra (circa 110 euro per metro quadro). A questi vanno aggiunti i costi di realizzazione del massetto sottostante. Le pavimentazioni in pietra non consentono i corretti scambi gassosi con l’atmosfera da parte degli apparati radicali degli alberi più grandi che non solo assorbono acqua e nutrienti dal terreno ma anche ossigeno. I tre cedri di prima grandezza qui radicati avrebbero sicuramente gradito un’impermeabilizzazione del terreno meno estesa e più discreta attorno ai propri colletti. Il tappeto erboso a rotoli già formato posizionato all’indomani dell’inaugurazione su buona parte dell’area è uno degli elementi di lusso del verde urbano. Si tratta di zolle già radicate allevate da professionisti in altro luogo in condizioni di coltivazione ottimali. Tagli, innaffiature e concimazioni frequenti aumentano il consumo di acqua, di carburanti e di prodotti chimici rilasciati nell’ambiente. E molto spesso questo non basta a garantire l’effetto voluto perché in ambito pubblico la manutenzione puntuale non è sempre garantita. Ed ecco spuntare erbacce, ingiallimenti e macchie di terra nuda dove magari l’impianto d’irrigazione non riesce ad arrivare in modo puntuale anche per colpa di un piccolo guasto riparato dopo pochi giorni. E non finisce qui. Passeggiando lungo il perimetro della nuova area cani si osservano diversi giovani alberi diseccati: Liriodendron, carpini e Lagerstroemia. La messa a dimora di alberi a ridosso del mese di giugno è più che un azzardo, soprattutto se non si provvede ad un adeguato piano acqua durante l’estate che integra l’impianto d’irrigazione. L’effetto pronto a ridosso delle inaugurazioni è sempre molto gradito ma la gestione sostenibile del verde (anche da un punto di vista economico) è un’altra cosa! Dovrebbe prevedere una programmazione che tiene conto dell’alternarsi delle stagioni e le esigenze del benessere vegetale. A tanti input (acqua, carburanti per i frequenti tagli, concimi e nuove piante) utilizzati per i giardini della Costituzione e la relativa inaugurazione corrisponde un vero e proprio stato di abbandono per altre aree verdi, pure strategiche. Un approccio “business class” molto simile è stato adottato per le aiuole vicino al monumento dei caduti in via Repubblica dove arbusti di un certo pregio di non meno di 25-30 anni di età sono stati estirpati, pur ancora in salute, per lasciare il posto a composizioni vegetazionali moderne e molto costose (a causa delle molte piantine per metro quadro). Vogliamo mettere il valore ambientale della bellissima Lagerstroemia che qui era radicata con la distesa di piantine visibile ora? E ancora la pacciamatura di lapillo su tutta la grande aiuola della cabina Enel di via Roma con tanto di erbacee tappezzanti è una delle classi di verde urbano più costose che di solito si progettano per piccolissime superfici dove non vi sono alternative. Eppure in questi spazi un prato fiorito rustico poteva risollevare la situazione a costi molto più contenuti. Spostiamoci gradualmente in “periferia”. La barriera verde lungo la Nuova Vigevanese all’altezza della fermata del 327 costituita da un filare alberato di Lyquidambar e Liriodendron è in condizioni pessime. Molti alberi sono diseccati dall’estate del 2016. Altri ancora sono irreversibilmente piegati. Si tratta di una barriera verde fondamentale in una delle vie più inquinate d’Europa al servizio di una dei quartieri più popolosi di Cesano: questa è una priorità! La sostituzione di alberi di quelle dimensioni e di quella specie è largamente più economica che posare zolle di tappeto erboso a rotoli o di qualsiasi altra pavimentazione di pregio. Restando sempre ai “margini”, il giardino di via Trento davanti alla struttura dei giovani non mostra la presenza neanche di un piccolo arbusto! Passeggiando nei mesi estivi si aveva la sensazione di essere in un vero e proprio deserto! Anche in questo caso il valore economico della messa a dimora di qualche albero e arbusto secondo le buone pratiche è piuttosto modesto! Non finisce qua! Il parco di Boscoquattro nel mezzo del Quartiere Giardino è molto frequentato soprattutto durante i pomeriggi e i fine settimana. Al centro del parco (che purtroppo pochi cesanesi conoscono) c’è un campo da calcio con delle porte danneggiate e del tutto arrugginite. Chissà quanti giovani ringrazierebbero della sistemazione di queste porte e della conseguente migliore vivibilità dell’intero parco. E il Parco Patellani? Un cedro di prima grandezza a pochi metri dalle abitazioni di via Repubblica del tutto diseccato attende da mesi di essere rimosso (e sostituito). Non si tratta di interventi costosi ma “ordinari” che pure condizionano moltissimo il valore ambientale e paesaggistico del patrimonio arboreo cesanese. Sempre il Parco Patellani mostra alberi maturi molto ravvicinati con un evidente effetto bosco. È importante intervenire restituendo luminosità e ariosità alle chiome degli alberi appesantite dal trascorrere del tempo per mezzo di leggere potature di selezione e contenimento. Tutti gli interventi qui descritti che coinvolgono i quartieri e le aree periferiche di Cesano Boscone hanno un valore economico inferiore a quanto speso per la sola realizzazione della pavimentazione dei Giardini della Costituzione!
Quali alternative? Se il tappeto erboso a rotoli fosse stato sostituito da un prato fiorito da seme molto più rustico e meno bisognoso di manutenzione, unitamente alla scelta di camminamenti in materiali economici e filtranti su una superficie più contenuta (visto che accanto c’è già un parcheggio) si sarebbe garantito un buon effetto ambientale paesaggistico rispettando maggiormente i criteri di economicità e magari riservando qualche risorsa in più al verde cesanese diffuso negli altri parchi e nei quartieri. Così come la messa a dimora degli alberi di alto fusto nella stagione corretta avrebbe evitato ulteriori sostituzioni che invece avrebbero potuto interessare altre aree di Cesano più bisognose. Sono scelte importanti che condizionano la città e la qualità della vita dei cesanesi. Gli alberi, gli arbusti e i prati non sono un bene di lusso ed è profondamente sbagliato investire in modo così disforme le risorse su un territorio comunale che non arriva a quattro chilometri quadrati! La stagione della messa a dimora degli alberi e la festa dell’albero sono alle porte. La barriera verde del Tessera sarà ripristinata? L’area verde di via Trento vedrà un poco di ombra la prossima estate? Gli alberi morti dal Parco Patellani saranno rimossi e sostituiti? |
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Giugno 2020
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