La festa dei 50 anni del Tessera dello scorso aprile è stata come una festa di compleanno senza il festeggiato.
Il Tessera non c’era, c’erano le istituzioni di Cesano Boscone a dimostrare quanto ci tengono al loro quartiere “di periferia” e quanto sono generosi nel celebrarlo. Lo dimostrano le poche fotografie che sono circolate, che non ritraggono certo un quartiere in festa ma solo i sorrisi di chi ha organizzato l’evento. Molti abitanti del Tessera non si sono neanche accorti che ci fosse una festa, non c’è stata la capacità o meglio la volontà di coinvolgere il “cuore” del quartiere, i suoi abitanti, i commercianti, i luoghi più centrali, le strade, le vie principali. Il cuore del quartiere è sempre stata la via Turati con le sue botteghe e con la parrocchia S. Ireneo, le poche feste realmente riuscite organizzate dai commercianti o dalla chiesa riempivano di bancarelle questa zona e vedevano parecchia gente scendere in strada per mangiare una salamella in compagnia, fare quattro chiacchiere, ascoltare un po’ di musica. Per i 50 anni del quartiere niente di tutto questo. I pochi commercianti rimasti si sono sentiti esclusi totalmente dall’organizzazione, si sono visti coinvolti all’ultimo momento in un “Aperitessera” senza alcun preavviso. Le cene, importante momento di aggregazione, sono state organizzate in locali con l’obbligo di entrata con tessera e siti in strutture abusive. La sagra dello gnocco e il mercato agricolo sono stati dislocati in via Gobetti, che non corrisponde esattamente al centro storico del quartiere. La maggior parte degli eventi sono stati organizzati in luoghi chiusi con pochissima pubblicità e senza coinvolgimento della popolazione. La stessa mostra fotografica è consistita in pochissime foto esposte quando invece sarebbe bastato chiedere ai commercianti, con il giusto preavviso, di coinvolgere gli abitanti nella raccolta di vecchie foto con i volti di chi ha fatto realmente la storia del quartiere. Tanti infatti i nomi dimenticati in questa festa, nomi di chi c’è ancora ma anche di chi non c’è più ma che ha fatto tanto per la crescita del Tessera. Gente semplice che qui ha aperto coraggiosamente esercizi commerciali, che ha fatto volontariato al circolo parrocchiale, che ha esercitato la professione medica e tanti altri…... A questo proposito colpiscono i commenti amari rilasciati su Facebook da alcuni di questi a seguito del loro mancato coinvolgimento alla festa. Un medico che ha avuto il proprio ambulatorio in quartiere per ben 35 anni ed è stato eletto per 2 amministrazioni comunali si è sentito offeso e ha ricordato giustamente quello che ha dato a questo quartiere rischiando la vita più volte nel proprio ambulatorio in cui entravano anche personaggi “difficili”da gestire. Non è stato neanche citato nel libro fotografico dei ricordi realizzato per il Tessera, un libro fotografico che era stato realizzato per i 40 anni e che è stato riproposto per i 50, quindi con 10 anni di tempo per essere integrato di nuove foto raccolte tra la popolazione, cosa che ovviamente non è avvenuta. Ci si è invece impegnati nella realizzazione di cartelloni pubblicitari per presentare il progetto di un murales “in dono “ al quartiere e di cui il Tessera non ha sicuramente bisogno. Significativo anche il commento di una delle storiche maestre della scuola elementare del quartiere: “Una festa in tono minore e poco pubblicizzata, ignorata dai più, con pochi e rari segni di festa. Io ho scoperto per caso che si “festeggiavano” i 50 anni del NOSTRO QUARTIERE. Che tristezza! Che amarezza! Che dispiacere per un quartiere difficile sì ma fino a qualche anno fa vivo. Un popolo che non ricorda il passato è un popolo che non ha futuro”. Brava maestra! Con queste poche righe ha espresso l’amarezza che questa festa ha lasciato nella maggior parte degli abitanti del Quartiere Tessera. La ciliegina sulla torta: Per organizzare questo flop il Comune ha stanziato e speso (male) la somma di € 11.490 dei soldi dei contribuenti.
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Giugno 2020
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