Note sulla presenza dell'amianto nel territorio comunale di Cesano Boscone, sulla sua pericolosità, su ciò che non è stato fatto, su ciò che si dovrebbe fare. Il 03 novembre 2014 il Movimento 5 Stelle aveva presentato una mozione (poi trasformata in interrogazione) per chiedere:
L’Amministrazione del Sindaco Alfredo Simone Negri, in data 24 febbraio 2015 (quasi 4 mesi dopo), ci informava che era in corso la nomina del “Responsabile per l’amianto” e che “non è possibile rendere pubbliche le valutazioni dello stato di conservazione dei manufatti forniti dai privati, per ragioni di privacy. Per la stessa motivazione non è possibile pubblicare una mappa tematica che evidenzi gli edifici con presenza di amianto.” In merito al fatto che non era stato ancora eseguito il censimento non potemmo che rilevare come l’Amministrazione avesse disatteso la Legge Regionale della Lombardia n. 14/2012 in quanto la scadenza per l’invio della comunicazione da parte dei soggetti pubblici e dei privati proprietari all’ASL competente per territorio circa la presenza di amianto o di materiali contenenti amianto (MCA) era il 31 gennaio 2013; per quanto riguardava invece le “ragioni di privacy” sapevamo già all’epoca che tali dati erano pubblici e consultabili. Conseguentemente chiedevamo all’Amministrazione di renderli più facilmente accessibili. La domanda sorge spontanea: il cittadino deve essere sempre informato su tutto o solo su quanto deciso dall’Amministrazione? La risposta del Sindaco è frutto d'ignoranza o di malafede? Noi propendiamo per la prima ipotesi, anche se, come tutti sanno, la legge non ammette ignoranza. A tal proposito, per inciso e per colmare eventuali altre lacune informative, ricordiamo che l’Amministrazione può anche richiedere, tramite ordinanza del Sindaco, l’Indice di Degrado a tutti i proprietari di immobili o richiedere tali dati all’ASL. L'Indice di Degrado serve a determinare lo stato di deterioramento dell'amianto ed è molto importante per determinare il grado di pericolosità del materiale preso in esame. Quindi, ricapitolando:
L’amianto (o i materiali contenenti amianto - MCA) a Cesano Boscone c’è, ma non vi era alcun dubbio in merito, e non ce n’è nemmeno poco. Basta infatti fare due passi che la presenza di questo “spiacevole” ospite salta subito all’occhio. Come detto, in rete, è abbastanza semplice verificare anche dov’è l’amianto … e noi abbiamo verificato ed abbiamo tabulato i dati via per via. A proposito, provate a verificare se nella vostra via c’è amianto… Abbiamo rilevato circa 235 siti in cui è presente MCA (dati aggiornati al 23/06/2015), siti distribuiti su tutto il territorio comunale con superfici esposte che vanno da 2 a 8000 metri quadri. Il 53 % di MCA è presente in edifici adibiti ad abitazioni. C.a. il 91% dell’amianto presente è di tipologia compatta (probabilmente eternit) mentre c.a. il 9% è friabile. Chiunque, anche stando comodamente seduto davanti al PC, con una semplice ricerca e un certo numero di ore di lavoro per la tabulazione dei dati, può realizzare un elenco dettagliato (completo di indirizzo e numero civico); capirete anche voi che a questo punto risulta abbastanza semplice realizzare una mappa tematica, che appena possibile faremo. La risposta dell’Amministrazione è stata invece molto semplicistica e sbrigativa: niente da fare. Perché abbiamo fatto ciò? L'amianto, come speriamo saprete, rappresenta un pericolo per la salute e la sua pericolosità sta nella capacità che il materiale ha di rilasciare fibre altamente cancerogene potenzialmente inalabili dall'uomo; se in buono stato di conservazione (stato che viene definito inequivocabilmente con l’Indice di Degrado) l’amianto compatto non è però pericoloso ed è per questo che riteniamo indispensabile conoscere questo dato. Ad oggi abbiamo rilevato, grazie alle informazioni acquisite, che solo l’11% del MCA censito a Cesano Boscone è danneggiato per più del 10% ma questo dato non fornisce comunque alcuna indicazione specifica in quanto l’Indice di Degrado è invece un'altra cosa. In pratica, non basta sapere dove si trova l'amianto. Serve sapere anche in che situazione di degrado si trova. A Cesano non lo sappiamo. Ecco cosa ci dice la Regione Lombardia a riguardo L’amministrazione comunale può scegliere di informare i cittadini e di mettersi a loro disposizione per valutare i fattori di rischio e i singoli pericoli. Può anche scegliere di non farlo e di far passare il tutto sotto silenzio.
Per quanto ci riguarda, quando ci verrà data la possibilità di amministrare questo Comune la salute e la sicurezza dei cittadini sarà al primo posto e proposte che riguardano la salute e la sicurezza dei cittadini, da qualsiasi parte arriveranno, saranno sempre bene accette, accolte e discusse con l'unico fine di realizzare il bene comune.
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Partiamo dalle origini. La Sala della Trasparenza è una struttura di c.a. 200 mq, di cemento armato, ferro e vetro, alto c.a. 10 m, inserito all’interno di un Parco di c.a. 17.500 mq. Inaugurata il 16 dicembre del 2006 durante “la prima era D’Avanzo”, é sicuramente da considerarsi uno specchio indelebile dei tempi che furono … periodi di “vacche grasse” quando si spendeva senza criterio, tanto i soldi c’erano. Dalle note dell’epoca si evidenzia un fatto sicuramente positivo, forse l’unico relativo alla costruzione in questione, e cioè che l’Amministrazione d’Avanzo volle che il progetto rientrasse in un più ampio piano di architettura partecipata, dove i cittadini potessero dare consigli su cosa e come costruire! Da un punto di vista squisitamente di bilancio energetico, la Sala della Trasparenza non può che essere considerata un fallimento. Cosa c’entra tutto questo con il titolo? Ci arriviamo subito. Uno dei problemi più evidenti di questa struttura si evidenzia durante l’estate in quanto essendo le pareti, per più della metà del perimetro, costituite da vetro, all’interno si genera un “effetto serra” a dir poco “fastidioso” per i frequentatori della Sala. La scoperta dell'effetto serra, o se vogliamo "effetto coperta", è dovuta al fisico-matematico francese Joseph Fourier. Nel 1824 fu infatti lui a capire che l'atmosfera produce un effetto serra sul nostro pianeta. Purtroppo il progettista della Sala della Trasparenza probabilmente non era d’accordo con le teorie di Fourier o probabilmente aveva le sue, sta di fatto che la Sala della Trasparenza d’estate risente proprio di quell’effetto e diventa un forno. Il soffitto della Sala è alto indicativamente 6 metri che moltiplicati per una superficie di 200 mq fanno si che i condizionatori (installati solo successivamente alla costruzione della Sala, anche in questo caso il progettista aveva sicuramente le sue teorie) debbano rinfrescare un volume d’aria pari a 1.200 mc con conseguenti costi energetici elevati; ricordiamoci che d’inverno tale volume d’aria va altresì riscaldato, quindi economicamente, parlando la gestione della Sala della Trasparenza è un SALASSO! Altra questione importante. Dalla data di inaugurazione la struttura è stato data in gestione al Comitato di Quartiere “PASUBIO VIVE”, i cui managers sono molto vicini al Partito Democratico e, per parentela, si può dire che siano “vicinissimi”; le modalità di affidamento sono a noi non note, ma siamo certi che, come sempre è accaduto a Cesano Boscone, sia stata fatta una gara per l’affidamento della struttura e che sia anche stato redatto un contratto chiaro e preciso. Sicuramente sarà così, siamo nel “Paese dei Matti” e quindi il tutto sarà stato gestito in maniera chiara e trasparente … andiamo quindi oltre. Torniamo all’effetto serra. I condizionatori probabilmente, oltre al costo di gestione elevato, non consentono di rendere l’aria respirabile all’interno della struttura, immaginiamo quindi che sia per questo che il Comitato di cui sopra abbia richiesto al Comune di riservargli uno spazio all’esterno per poter realizzare le proprie attività ricreative anche nel periodo estivo. Ovviamente il Comune cosa ha fatto? Ha chiesto ai cittadini il permesso? Ha detto all’Associazione di utilizzate liberamente il parco PUBBLICO come fanno tutti? Bastava piazzare sedie e tavolini ed ecco risolto il problema a costo zero!!! Eh no, a costo zero a Cesano Boscone, giammai!!! Immediatamente, con una velocità che per la Pubblica Amministrazione ha dell’incredibile, il Comune ha eretto, per i suoi “amici” un bellissimo recinto, modello ranch del Far West … apponendo un “bellissimo” e robustissimo lucchetto a tutela dell’area che nel giro di poche ore è passata da pubblica a “privata”. E quando è avvenuto ciò? Tutto ciò è avvenuto ad un mese circa dalle elezioni del 2014! Non ci credete? Se come capita spesso non volete credere alle parole dei “grillini”, andate almeno a leggervi la delibera n. 76/2014 datata 29 aprile 2014, con cui la Giunta D’Avanzo accoglieva la richiesta del Comitato che gestisce la Sala … “a pensare male si fa peccato, ma spesso ci si azzecca”. Visto che noi “grillini” siamo sempre tacciati di alzare i toni, di giustizialismo (termine utilizzato oramai a vanvera) questa volta utilizzeremo quanto riportato da terzi sulla questione: potremmo usare, per esempio, le parole del consigliere Fabio Raimondo che ha definito la recinzione in questione una “una marchetta politica” o quelle di un blogger cesanese che ha giustamente fatto ricorso ai principi di legalità … principi cari a tutti solo a parole, poi i fatti dimostrano altro... Per favore cari cittadini fatevi domande, fatevene tante … e cercate le risposte, perché i soldi spesi dall’Amministrazione sono i vostri … sempre e solo i vostri … e attenzione, non sempre le risposte che vi vengono fornite sono quelle corrette! Noi ci fermiamo qui … aggiungendo solo che il costo dell’opera, pagata dai cittadini, è di 4.200,00 € + IVA ... una signora “marchetta”, alla quale oramai non vi è modo di rimediare. Per altre considerazioni vi rimandiamo al nostro editoriale “Racconti Longobardi” del 19/03/2014. http://m5s.weebly.com/editoriali/racconti-longobardi |
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