Il 25 giugno alle ore 12:03 nella sua pagina ufficiale ‘Simone Negri - Sindaco di Cesano Boscone - Politico’ il nostro sindaco ha pubblicato il seguente post con evidente riferimento all’editoriale precedentemente pubblicato dal nostro gruppo “Con l'auspicio di tranquillizzare le forze politiche cesanesi rispetto alla situazione debitoria del comune di Cesano, mostro questi grafici che meglio di qualsiasi parola spiegano l'evoluzione dell'indebitamento comunale. Ad oggi la nuova amministrazione non ha acceso mutui, ma ha soltanto avviato la rinegoziazione di una piccola parte di questi (su segnalazione peraltro del Ministero). Negli ultimi anni abbiamo recuperato notevole capacità di indebitamento: tant'è che la soglia è all'8% e noi siamo circa a metà (4.16%). Inoltre è possibile notare come sia in progressiva riduzione l'incidenza di tali mutui sulla spesa corrente. Penso si possa dire che la situazione è più che sotto controllo... (emoticon)“ Come indicato erano allegati 3 grafici di cui riportiamo il primo. Dimostreremo qui di seguito come le affermazioni contenute nel post siano fuorvianti ovvero producano un’immagine che non è quella sostanziale in relazione all’indebitamento del comune. Quindi più che chiarire una situazione alla cittadinanza, come spesso succede si è approfittato per fare propaganda politica. 1) Partendo dalla tabella che dovrebbe supportare le affermazioni, i numeri riportati come totali degli interessi passivi per il 2014 e il 2015 non corrispondono a quanto esposto nel Rendiconto 2014 e nel Preventivo 2015 approvati dal Consiglio Comunale e dai Revisori. Infatti nei bilanci suddetti gli interessi passivi inclusi nelle spese correnti sono espressi rispettivamente in 864.019 euro e 865.000 euro, non dando quindi nessun segnale di diminuzione come nel prospetto presentato. Sembra legittimo pensare che i dati di bilancio siano quelli veri e pertanto va spiegata la logica con cui nel prospetto altri numeri sono indicati. Ma una cosa è certa, se i dati riportati sono inaffidabili altrettanto diventano le affermazioni che essi supportano. 2) Piuttosto che presentare tabelle che mostrano la capacità di indebitamento, tra l’altro basate su una forma legislativa e che non ci riguarda visto che lo stesso sindaco dichiara di non voler accendere ad ulteriori mutui, e che per nulla ‘spiegano l’evoluzione dell’indebitamento comunale’, meglio sarebbe stato fare il grafico per esempio dal 31 dicembre 2013 in avanti dell’andamento puntuale del totale debito (capitale più interessi) per essere consapevoli del reale diminuire del debito pendente sulle nostre spalle. Giusto per non dare solo l’informazione che più fa comodo … 3) Questo sarebbe stato però poco vantaggioso per il signor Sindaco in quanto avrebbe visualizzato e reso comprensibile a tutti come il totale debito è aumentato con l’operazione di rinegoziazione (che il Ministero ha segnalato ma non ha dato come obbligatoria). Infatti il totale debito (capitale più interessi) non aumenta solo accendendo nuovi mutui, ma anche posticipando il rimborso dei mutui esistenti. Nel nostro caso la chiusura di un 15-20% circa del totale mutui è stato posticipato di 9 anni, su questo prolungamento verranno pagati interessi passivi che nella situazione originaria non sarebbero stati sostenuti, quindi stesso capitale ma totale interessi maggiore uguale aumento del debito totale. Mostriamo questo concetto in forma grafica nell’illustrazione seguente. 4) I mutui se li si rimborsa regolarmente diminuiscono per loro natura, quindi non è sorprendente dire che “il debito si riduce” e non è una capacità straordinaria dell’Amministrazione ridurre i debiti. La sostanza sta sempre nel “quanto”, se si riducono naturalmente, bene, si è fatto quel che si doveva; se si riducono invece del 40-50% si è fatta una vera e importante azione di governo; se infine li si aumentano, ci sono due possibilità: o si stanno facendo investimenti - ma non è il nostro caso – o si stanno finanziando le spese correnti giostrando i mutui e la teoria dice che questo non è un comportamento sano. Perché andare in simile dettaglio? Non per affermare che la situazione non sia sotto controllo, non per negare che se fosse necessario potremmo fare altri mutui (e non dubitiamo che con la chiusura dell’affaire piscina sarà necessario), ma perché i cittadini siano informati in modo trasparente e soprattutto corretto di quali sono le conseguenze degli atti di amministrazione , per buoni o cattivi che li si voglia giudicare. Signor Sindaco, meno male che la situazione finanziaria per ora è sotto controllo, non è questo obiettivo minimo che le chiedono i cittadini (l’alternativa sarebbe un commissariamento che nessuno si augura) ma piuttosto i cittadini le chiedono che i loro tanti soldi messi a disposizione della comunità vengano spesi bene e a loro vantaggio. I cittadini sono i suoi azionisti e non possono che essere felici che a tutti loro l’azione di governo porti beneficio. Non nascondiamoci quindi dietro un’operazione finanziaria per riportare un difficile equilibrio di bilancio, ma piuttosto lavoriamo perché le entrate e le spese siano economicamente efficaci, a vantaggio di tutti e soprattutto dei più deboli (non dei più vicini ai partiti). Polemizzare su Facebook (che altro non è che l'equivalente delle osterie del secolo scorso) è un esercizio sterile. Tutti sappiamo (o dovremmo sapere) che l’ottimizzazione dell’equilibrio economico finanziario non si ottiene con singoli interventi salvifici, ma con un lavoro di analisi puntuale per ogni singola voce del bilancio, valutandone il rapporto costi-benefici per i cittadini, definendo priorità da perseguire e bisogni da coprire, dimenticando l’insistenza di gruppi portatori d’interesse di parte. Una maggiore trasparenza sui processi decisionali afferenti al bilancio comunale salvaguarda l'amministrazione stessa da indebite pressioni che possono deviare le sue scelte. Per ciò che ci riguarda siamo a disposizione, nelle sedi opportune, con proposte concrete per migliorare insieme questo paese, sempre che sia disponibile a prenderci in considerazione.
E come dice Crozza: ci hanno detto che è così, ma noi non ci crediamo.
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