Pubblichiamo qui di seguito l'intervento di Maria Pulice al Consiglio Comunale del 27/5/2020 Signor Sindaco, Signor Presidente del Consiglio comunale,
Prima di pronunciare la nostra dichiarazione di voto, ci sia permessa qualche considerazione: La Storia ci insegna che i momenti di crisi, molto spesso fungono da catalizzatore di processi che erano già presenti sottotraccia, ma che non avevano ancora trovato la forza di emergere e di realizzare il cambiamento. Quello che, fino a ieri venivano considerate delle utopie, se non delle stupidaggini, oggi vengono comunemente accettate come un dato di fatto naturale. Facciamo un esempio? Vi ricordate durante il picco di emergenza, la crisi dovuta alla carenza dei respiratori? Vi ricordate come è stato risolto? Vi ricordate i due giovani ingegneri lombardi che hanno ri-progettato un oggetto già esistente adattandolo alle esigenze anti-covid? Cosa hanno fatto questi due giovani ingegneri di così tanto semplice eppure così geniale? Hanno preso delle maschere da sub già in commercio alla Decathlon e le hanno collegate alle macchine di ventilazione, realizzando un nuovo raccordo prodotto con una normale stampante 3D. E la cosa ancora più importante è che hanno messo a disposizione il file di stampa gratuitamente a chiunque avesse voluto usarlo per stampare lo stesso oggetto. Ebbene, questo esempio ci spinge a fare diverse considerazioni in merito. Considerazione nr.1 Innovazione tecnologica Vi ricordate quando qualcuno, molti anni fa, vi parlava nei suoi suoi spettacoli prima e nel suo blog poi, delle potenzialità della stampa 3D? Vi ricordate come lo prendevano in giro? Vi ricordate quanti dicevano che era un pazzo e che era addirittura un personaggio pericoloso? Ebbene si, quel signore era un pazzo visionario. Ricordatevi però che sono solo i pazzi visionari quelli che riescono a vedere oltre la contingenza del presente ed immaginare un futuro diverso. Immaginare IL FUTURO. Non potremo mai attuare il cambiamento se continueremo a pensare nello stesso modo e fare le stesse cose come si sono sempre fatte. Considerazione nr.2 Innovazione produttiva L'innovazione tecnologica porta con sé una vera e propria rivoluzione del processo produttivo. Per produrre quel raccordo stampato in 3D non serve più realizzare uno stampo, non occorre più avere uno stabilimento, non occorre più portare il prodotto da una parte all’altra del mondo, non occorre più una rete di vendita e di distribuzione. Tutto ciò, rivoluzionerà la struttura produttiva. Molte attività, ora redditizie, non avranno più uno spazio in cui operare e saranno costrette a chiudere o a trasformarsi per adattarsi alle nuove condizioni del mercato. Dobbiamo comprendere i cambiamenti prima che questi avvengano per poterli governare e non per inseguirli. Considerazione nr.3 Urbanistica futura Il Covid 19 ha fatto finalmente venire a galla un dibattito tra gli studiosi della materia (architetti e urbanisti). E’ balzata in primo piano l’esigenza di pensare ad un cambiamento radicale del concetto di città. Urge un cambiamento che segua, anzi no, che anticipi, organizzi e pianifichi nuovi modelli di convivenza sociale, nuovi stili di vita, nuovi rapporti tra territorio antropizzato e natura. L’architetto Stefano Boeri, tanto per citarne uno, (quello del bosco verticale di Milano, tanto per intenderci) sta pensando a una delocalizzazione di molte attività che attualmente si svolgono fisicamente nella città, verso luoghi e borghi lontani, magari nelle montagne, dove potrebbero essere espletate virtualmente utilizzando lo smart working.
Un cittadino che partecipa in prima persona al cambiamento e se ne prende tutte le responsabilità sta alla base di questo cambiamento. Considerazione nr.4 Modelli di sviluppo L’attuale modello di sviluppo, già da tempo malato, ha ricevuto da questa epidemia, forse il suo colpo di grazia. Ora l’intervento pubblico deve salvare l’economia. Ma quale economia? Quella vecchia o deve inventarne una nuova? Siamo arrivati ad un bivio cruciale per il nostro futuro, il classico tema che la Storia, quella con la Esse maiuscola, periodicamente ci chiede di svolgere: Restaurazione o Rivoluzione? Come sarà impiegata l’enorme liquidità che verrà messa in circolo per la ricostruzione? MI spiego meglio citando brani di un'intervista fatta a Philip Wade, allievo dell’economista italiano Federico Caffè, attualmente professore di Storia contemporanea al Birkbeck College di Londra: Gli aiuti saranno infatti chiesti da tutti per restaurare le proprie attività, che saranno giustamente reclamate come vitali per la ripresa economica e per il benessere della collettività. Ma, attenzione, la maggior parte delle attività economiche, finanziarie e industriali che reclameranno gli aiuti sono le stesse che hanno contribuito a creare le condizioni sociali ed economiche in cui si è sviluppata e diffusa la pandemia. Ora, Se gli aiuti andranno alle big tech, tra le aziende più inquinanti che ci siano, alle grandi multinazionali alimentari, con i loro allevamenti intensivi che hanno distrutto il fragile equilibrio dell’ecosistema, ai fabbricanti di armi, alle grandi compagnie che estraggono e producono gas e petrolio, ai costruttori di infrastrutture inutili che bucano montagne e deturpano paesaggi, gli effetti della grande ricostruzione saranno più devastanti del virus stesso. I proiettili del bazooka della BCE che dovrebbero salvarci potrebbero invece ucciderci definitivamente. Salvare aziende alla fine del loro ciclo di vita naturale significa bloccare il futuro, regredire a un passato che era già finito. Questa presunta soluzione della crisi rischia di tramutarsi in una restaurazione, dove ogni sforzo sarà volto a tenere in vita un sistema di sviluppo che è già morto. Saranno migliaia di aziende e di industrie inutili e dannose a beneficiare della retorica lavorista della politica occidentale, una retorica capace solo di mascherare la tossicità di questo sistema produttivo con la garanzia di offrire un’apparente pace sociale fatta solo di lavori inutili. In un sistema che procede a tappe forzate verso la completa automazione, oggi è indispensabile la redistribuzione di un reddito universale e garantito. Non è possibile intraprendere l’ennesima operazione di maquillage ecologista che permetta invece la sopravvivenza economica di questo sistema nocivo. Una sopravvivenza che durerà comunque solo per un altro giro, e a costi sociali e ambientali altissimi. Considerazione n.5 La nuova vita Quella che viene denominata “distruzione creativa” non può più significare liberarsi dei diritti, ma deve voler dire crearne di nuovi, deve finalmente significare adattare il sistema produttivo alle nuove esigenze di vita, e non viceversa. Occorre disegnare un nuovo modello di società dove i giovani non debbano necessariamente competere con i genitori per poter entrare a farne parte attiva, e dove ci siano gli spazi per far sì che nuove idee, le loro, plasmino il futuro della comunità. Nuovi spazi e possibilità proprio per ragazzi e ragazze come i due ingegneri di cui sopra, capaci di pensare in maniera innovativa, creativa e, come dicono gli anglosassoni "out of the box", fuori dagli schemi consolidati. Anche perché se dopo una guerra ci sono da ricostruire case, strade, aeroporti, dopo una pandemia paradossalmente tutte le infrastrutture rimangono in piedi, e bisogna ricostruire gli essere umani e le loro relazioni affettive. Signor Sindaco, Abbiamo letto attentamente la vostra mozione che, come maggioranza, avete oggi messo in votazione in questa assemblea. La mozione è d’indirizzo e non poteva essere altro. Questa vostra mozione è un contenitore - per il momento vuoto - di azioni concrete che potrebbero portare verso la Restaurazione del precedente sistema oppure verso la Rivoluzione e il vero cambiamento che è ciò che noi auspichiamo. Oggi, evidentemente, non ci è possibile né votare contro, né a favore, perché non ne conosciamo i contenuti. Ci asterremo quindi aspettando le vostre proposte concrete. Le aspetteremo per discuterle in modo aperto e costruttivo (come sempre abbiamo fatto quando ce ne è stata data l’occasione) all’interno di tavoli di lavoro tematici che penso e spero provvederete a formare. Avete un’occasione storica per attuare il cambiamento. Non sprecatela.
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Giugno 2020
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