A Milano la Giornata mondiale dello sciopero climatico è stata un successo di partecipazione, soprattutto dei giovani che hanno dimostrato di avere molta più consapevolezza del problema rispetto a quelli più “maturi” di loro. E hanno anche le idee molto chiare in merito. Da Roma, Firenze, Napoli, Torino, Milano, Bologna è partito un grido di accusa nei confronti della classe politica tutta intera che si è dimostrata incapace di affrontare il problema. Questi giovani, molto più “sgamati” di quanto sembrano, con linguaggi e canali di comunicazione nuovi e alternativi ai nostri, giovani che già snobbano Facebook ritenendolo inutile, pericoloso e superato, che seguono percorsi sotterranei per organizzarsi, che nativi digitali, sanno usare il web e non farsi da esso usare, questi giovani sono abbastanza pragmatici da acquisire informazioni badando al sodo. E chi, se non una giovane loro coetanea, avrebbe potuto suonare la sveglia? Ebbene questa ragazza svedese, Greta Thunberg, con la semplicità e pragmaticità tipica del suo popolo, è riuscita, usando poche parole ma pesanti come pietre, a inchiodare alle loro responsabilità tutte le generazioni precedenti, colpevoli di non aver fatto nulla per evitare i cambiamenti climatici che stanno avvenendo nel mondo. Ebbene, per non cadere nella retorica e diluire la potenza di questo messaggio, noi a Cesano vogliamo cercare di raggiungere questa sfuggente generazione di giovani (e non solo loro) nel modo più pragmatico possibile. Poche parole e molti fatti. Il programma per Cesano del nostro candidato sindaco Maria Pulice ha le sue salde fondamenta proprio in ciò che questi ragazzi oggi hanno richiesto a gran voce. Maria Pulice - M5S Cesano Boscone
Qualche esempio? La proposta Costruire Riducendo le Emissioni è un progetto innovativo che permette di efficientare energeticamente (riducendo le emissioni inquinanti) gli edifici esistenti, a costo zero per i proprietari. (CLICCA QUI per approfondire la proposta). Azione 3.2.2 del Programma. La proposta Zero Energy City vuole realizzare edifici che producono autonomamente l’energia di cui abbisognano, arrivando anche a produrre più energia di quanta ne serve e vendendone il surplus. (CLICCA QUI per approfondire la proposta). Azione 1.4.1 del Programma. Trasformare i capannoni inutilizzati in serre per attività agricola ad alta intensità e colture idroponiche. Azione 3.3.4 del Programma. La realizzazione di una piattaforma di smaltimento dei rifiuti RAEE per il riciclo di tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche. Azione 1.2.1 del Programma. La realizzazione di un centro per il riciclo degli olii alimentari domestici ed industriali per la produzione di biodiesel ed energia elettrica. Azione 1.2.2 del Programma. La promozione di gruppi di acquisto solidale per l’acquisto di prodotti alimentari direttamente dai produttori. Azione 10.3.2 del Programma. La possibilità di effettuare la raccolta dei rifiuti in modo altamente efficiente e remunerativo anche per il cittadino. Azioni 1.1.1 - 1.1.2 - 1.1.3 del Programma. L’efficientamento energetico (meno emissioni) di tutti gli edifici comunali (meno spese per il riscaldamento). Azioni 3.4.1 e 3.4.2 del Programma.
Alcune di queste proposte le avevamo già presentate durante questi ultimi 5 anni di amministrazione del sindaco uscente, ma purtroppo, e ci spiace doverlo dire, sono state accolte con battute, insulti e commenti non consoni al ruolo che un consigliere comunale dovrebbe rivestire.
Questo purtroppo non fa ben sperare nella sensibilità su questo tema di questo sindaco uscente che si sta riproponendo per un secondo mandato e soprattutto non dà garanzie se quello che prometterà riguardo questi temi verrà mantenuto. Ma tutto questo, ai ragazzi che oggi che hanno manifestato a Milano, poco importa e forse hanno ragione loro. Quello che importa è che questa sarà forse l’ultima occasione per fermare questa follia e per ridare indietro ai nostri figli quella Terra che loro ci avevano prestato e che pensavano avremmo curato meglio. Se non hai intenzione di votarci, cosa legittima, chiedi però al tuo candidato sindaco che cosa intende fare IN CONCRETO per contrastare i cambiamenti climatici. Pretendi fatti concreti e non solo parole generiche, perché qui in ballo non c’è la vittoria o la sconfitta di questo o quello. Qui in ballo c’è la conservazione di un pianeta, l’unico pianeta, sul quale ci è data la possibilità di vivere. Fallo per i tuoi figli e nipoti, gli stessi figli e nipoti che oggi erano in centomila a Milano a chiedere il vero cambiamento. Il Futuro è già cominciato. Cesano Boscone merita di più.
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In queste settimane sono stati resi pubblici quelli che saranno i nuovi piani per il Trasporto Pubblico Locale redatti dall’agenzia di bacino. La zona del sud-ovest milanese subirà alcune sostanziali modifiche, in particolar modo in seguito all’apertura della linea metropolitana M4 e al conseguente riassetto delle linee di superficie. Concentriamoci sul comune di Cesano: dopo un’iniziale sparizione dai piani, la storica linea 322 (Cesano-Bisceglie M1) è tornata con una variante di percorso, mentre la linea 323 ha finalmente prolungato il suo arco di esercizio estendendolo fino alle ore 22 circa (da verificare nel concreto).
Alcune osservazioni sulle modifiche: Il prolungamento di percorso della linea 322 fino alla stazione di San Cristoforo FS, seppur solamente con delle corse “barrate”, andrebbe a sovrapporsi al servizio urbano sull’area Lorenteggio-Giambellino. Sarebbe meglio a nostro avviso limitare la linea a Molinetto di Lorenteggio, creando così un interscambio bus-tram in direzione centro che comunque coprirebbe il percorso abbandonato dalla linea 64. Per quel che riguarda la linea 323 concordiamo con la decisione di prolungare l’arco di servizio e di aumentare la frequenza nell’ora di punta (richiesta già avanzata da noi in tempi non sospetti). Ciò che ci lascia dubbiosi è lo spostamento delle corse scolastiche da una linea all’altra, che potrebbe causare uno squilibrio sul tracciato della linea e confusione nell’utenza. Notiamo invece con rammarico che non è stata colta l’occasione di far transitare tutte le corse su Via Pasubio, transito che verrà effettuato solo dalle corse scolastiche, facendo mancare ancora una volta il collegamento per il quartiere e il parziale interscambio con la linea 63 (Quartiere degli Olmi). Resta un ultimo punto di domanda: la questione Enjoy. Dopo la fine del servizio di car-sharing sul territorio comunale, si era stato detto che si sarebbe aperto un tavolo di discussione tra il comune e l’azienda per trovare una soluzione al problema, ma tuttora non si hanno più notizie in merito. Ogni anno in inverno la solita storia! non appena le temperature si avvicinano allo zero, gli abitanti del quartiere Tessera si vedono costretti a correre ai ripari con stufette, borse dell’acqua calda, coperte… perché i caloriferi degli stabili non hanno più la capacità di riscaldare gli appartamenti come dovrebbero. Partono in automatico le segnalazioni dei residenti agli uffici di competenza e sui social network. E’ da anni che si vive questo disagio e purtroppo gli interventi sull’impianto di riscaldamento continuano a slittare. L’intervento strutturale risolutivo precedentemente previsto per il 2019 e poi slittato al 2020, oggi sembra addirittura sparito dalla programmazione di Aler Milano. Nell’ultimo piano triennale per la manutenzione straordinaria di Aler 2019/2021 sembra che Cesano Boscone sia addirittura assente, questo è il “peso” dell’Amministrazione Negri. L’attuale Amministrazione sostiene di essere da anni in prima linea nella risoluzione del problema ma i residenti non hanno mai avuto risposte concrete e tantomeno interventi che prevenissero il disagio invernale e come detto Cesano Boscone è addirittura scomparsa a livello Regionale. Come mai tanto interesse della Giunta Negri ora sull’argomento? I cittadini del Quartiere Tessera diventano parte integrante di Cesano Boscone solo quando servono i voti per vincere le elezioni? come al solito tante belle parole senza passare mai ai fatti.
Il Movimento 5 Stelle nella figura del Consigliere regionale Nicola di Marco negli ultimi mesi ha sollecitato più volte la Regione ed Aler ad intervenire sulle rete di riscaldamento del Quartiere Tessera. In ogni interrogazione, in attesa di un intervento risolutivo, ha sollecitato almeno la realizzazione di interventi temporanei che mitighino il disagio che ogni anno è sempre più sentito soprattutto da anziani, bimbi e persone malate. I politici che fino alle elezioni regionali hanno promesso mari e monti in giro per il quartiere sono invece evaporati e si faranno vivi solo tra 5 anni! Il sindaco si sveglia solo ora perché fra pochi mesi a Cesano Boscone si vota! Noi cittadini del Movimento 5 Stelle invece vogliamo risposte concrete da sempre, non è accettabile che a fronte di spese di affitto e riscaldamento costantemente in aumento si debba convivere con una problematica che mette a rischio il bene più prezioso: la salute e il benessere dei cittadini!!!! Vogliamo una Cesano diversa!!! Chi di voi ricorda che in data 4 aprile 2016? Su richiesta del nostro consigliere comunale Giancarlo Insinsola e del consigliere regionale del MoVimento 5 Stelle Stefano Buffagni, l’ATS (la vecchia ASL tanto per intenderci) aveva effettuato un sopralluogo presso la scuola materna Acacie rilevando una serie di irregolarità presenti nell'edificio. Ebbene, 2 anni dopo - il 4 maggio 2018 - abbiamo fatto una interrogazione al sindaco per verificare cosa era stato fatto. Cliccando sul BOTTONE QUI SOTTO potrete vedere cosa è stato fatto e cosa resta ancora da fare (eh già, dopo due anni resta ancora del lavoro da fare). Noi continueremo a mantenere il fiato sul collo a questa amministrazione affinché concluda tutte le opere necessarie ad assicurare la sicurezza ai bambini e agli operatori che ogni giorno vivono e svolgono la loro attività in questa struttura. Nella nostra interrogazione, già che c'eravamo, abbiamo anche chiesto che ci venisse fornita dall’amministrazione la documentazione riguardante il collaudo statico di tutte le scuole di Cesano, collaudo statico indispensabile per ottenere il certificato di agibilità, cioè il permesso di poter entrare e svolgere qualsiasi tipo di attività all'interno degli edifici. Ebbene, in otto scuole pare non sia rintracciabile questo documento di collaudo statico. In altre due, l’amministrazione lo sta ancora cercando... Con questo non vogliamo ingenerare allarmismi di alcun genere, ma riteniamo comunque doveroso sottolineare il grave fatto che un’amministrazione comunale sembra non essere in possesso della documentazione richiesta dalle attuali leggi in materia che ne attestino e certifichino la sicurezza e la stabilità strutturale. A questo punto la domanda sorge spontanea: mentre da un lato vogliamo essere fiduciosi e credere che le strutture di tutte le scuole siano state calcolate e realizzate al meglio, dall’altro lato non riusciamo a capire come, dal punto di vista burocratico, queste scuole abbiano ottenuto l’agibilità, dato che il certificato di collaudo statico è tra i più importanti (se non il più importante) dei documenti necessari ad ottenere l’agibilità stessa dell’edificio. Non vogliamo gettare la croce addosso all’attuale sindaco e alla sua giunta. Gli edifici scolastici più recenti sono stati costruiti in tempi in cui giocavano ancora Pelè, Rivera e Mazzola e negli stadi i concerti li facevano i Pink Floyd, I Doors e gli Who (bei tempi!). E’ quindi evidente che la responsabilità non è di questo sindaco e nemmeno dell’attuale staff dell’ufficio tecnico comunale. Questa segnalazione vuole soltanto evidenziare una carenza e un vuoto che però deve essere colmato al più presto per mettere le cose in regola. A questo punto sarebbe utile sapere anche se sono state effettuate le relative verifiche sismiche: per le strutture scolastiche vi è infatti l'obbligo di procedere a verifica sismica entro cinque anni dalla data del 20 marzo 2003 (DPCM 21-10-2013). Anche se i termini sono ampiamente scaduti, corre l'obbligo di effettuare questa verifica quanto prima in modo da attuare le necessarie misure antisismiche in occasione di eventuali futuri interventi di manutenzione straordinaria. Considerazione nr.1
Perché in 40 e passa anni nessuno si è preso la briga di verificare se tutti i documenti fossero in ordine? Perchè in 40 e passa anni è venuto in mente solo a noi? Come può un’amministrazione pubblica chiedere e pretendere (giustamente) che tutte le leggi e i regolamenti vengano rispettati quando è prima essa stessa a non rispettarli? Considerazione nr.2 Forse le nostre scuole stanno diventando un pò vecchiotte. Progettate e costruite quando non esisteva il problema del riscaldamento globale e delle emissioni nocive (sono quasi tutte in classe energetica “G”, con un dispendio energetico pari circa a sei volte quello di una scuola in classe energetica “A”), quando la provincia di Milano non era una delle zone più inquinate d’Europa, quando l’Apollo 11, che ci ha portati sulla luna aveva un computer con la potenza di calcolo di gran lunga inferiore a quella di un qualsiasi smartphone che abbiamo in tasca, quando internet non esisteva… è realistico ipotizzare che oggi queste strutture possano presentare criticità non più trascurabili, vista anche la delicatissima “destinazione d’uso” a cui sono destinate. Forse anche la scuola è cambiata e forse queste strutture non sono più funzionali e adatte alla nuova didattica e agli attuali percorsi formativi… Promemoria bipartisan per tutti i governanti a qualsiasi livello e di qualsiasi partito o movimento: se davvero vogliamo cambiare questo paese dobbiamo seminare oggi per raccogliere tra 30 anni. E nel frattempo per quello che si può….. vediamo di limitare i danni. Considerazione nr.3 “Se il tuo obiettivo è un anno, pianta il riso Se il tuo obiettivo sono 10 anni, pianta un albero Se il tuo obiettivo sono 100 anni, apri una scuola.” (Proverbio cinese) Meditate gente, meditate…. Cesano Boscone: la gestione delle aree pubbliche orientata al lusso penalizza un verde diffuso in salute al servizio dei quartieri e di tutti i cittadini. Quando si inaugura un giardino o un parco c’è sempre da festeggiare. Gli alberi, gli arbusti e i prati hanno effetti positivi sulla qualità della vita della cittadinanza e in particolare sui bambini e sugli anziani. Gli scienziati lo hanno messo nero su bianco. La vegetazione urbana abbassa la temperatura durante le estati sempre più torride, assorbe gli inquinanti, combatte il cambiamento climatico, favorisce la biodiversità, migliora il paesaggio e crea spazi che favoriscono la socialità e il gioco (servizi ecosistemici). La festa finisce quando le aree localizzate nel centro della città sono interessate da progettualità molto dispendiose che assorbono gran parte delle risorse economiche dell’ente pubblico a scapito dell’abbandono delle aree più periferiche dove il verde potrebbe, invece, portare grandi benefici. È quello che sta succedendo a Cesano Boscone. I giardini della Costituzione inaugurati in pompa magna nel centro storico il 2 giugno scorso sono un esempio di verde di lusso. Buona parte del “giardino” verso l’ingresso da via Nazario Sauro è ricoperto da pavimentazione in pietra (circa 730 metri quadri senza considerare la superficie adibita a parcheggio) per una spesa che supera gli 80 mila euro solo per la fornitura e la posa della pietra (circa 110 euro per metro quadro). A questi vanno aggiunti i costi di realizzazione del massetto sottostante. Le pavimentazioni in pietra non consentono i corretti scambi gassosi con l’atmosfera da parte degli apparati radicali degli alberi più grandi che non solo assorbono acqua e nutrienti dal terreno ma anche ossigeno. I tre cedri di prima grandezza qui radicati avrebbero sicuramente gradito un’impermeabilizzazione del terreno meno estesa e più discreta attorno ai propri colletti. Il tappeto erboso a rotoli già formato posizionato all’indomani dell’inaugurazione su buona parte dell’area è uno degli elementi di lusso del verde urbano. Si tratta di zolle già radicate allevate da professionisti in altro luogo in condizioni di coltivazione ottimali. Tagli, innaffiature e concimazioni frequenti aumentano il consumo di acqua, di carburanti e di prodotti chimici rilasciati nell’ambiente. E molto spesso questo non basta a garantire l’effetto voluto perché in ambito pubblico la manutenzione puntuale non è sempre garantita. Ed ecco spuntare erbacce, ingiallimenti e macchie di terra nuda dove magari l’impianto d’irrigazione non riesce ad arrivare in modo puntuale anche per colpa di un piccolo guasto riparato dopo pochi giorni. E non finisce qui. Passeggiando lungo il perimetro della nuova area cani si osservano diversi giovani alberi diseccati: Liriodendron, carpini e Lagerstroemia. La messa a dimora di alberi a ridosso del mese di giugno è più che un azzardo, soprattutto se non si provvede ad un adeguato piano acqua durante l’estate che integra l’impianto d’irrigazione. L’effetto pronto a ridosso delle inaugurazioni è sempre molto gradito ma la gestione sostenibile del verde (anche da un punto di vista economico) è un’altra cosa! Dovrebbe prevedere una programmazione che tiene conto dell’alternarsi delle stagioni e le esigenze del benessere vegetale. A tanti input (acqua, carburanti per i frequenti tagli, concimi e nuove piante) utilizzati per i giardini della Costituzione e la relativa inaugurazione corrisponde un vero e proprio stato di abbandono per altre aree verdi, pure strategiche. Un approccio “business class” molto simile è stato adottato per le aiuole vicino al monumento dei caduti in via Repubblica dove arbusti di un certo pregio di non meno di 25-30 anni di età sono stati estirpati, pur ancora in salute, per lasciare il posto a composizioni vegetazionali moderne e molto costose (a causa delle molte piantine per metro quadro). Vogliamo mettere il valore ambientale della bellissima Lagerstroemia che qui era radicata con la distesa di piantine visibile ora? E ancora la pacciamatura di lapillo su tutta la grande aiuola della cabina Enel di via Roma con tanto di erbacee tappezzanti è una delle classi di verde urbano più costose che di solito si progettano per piccolissime superfici dove non vi sono alternative. Eppure in questi spazi un prato fiorito rustico poteva risollevare la situazione a costi molto più contenuti. Spostiamoci gradualmente in “periferia”. La barriera verde lungo la Nuova Vigevanese all’altezza della fermata del 327 costituita da un filare alberato di Lyquidambar e Liriodendron è in condizioni pessime. Molti alberi sono diseccati dall’estate del 2016. Altri ancora sono irreversibilmente piegati. Si tratta di una barriera verde fondamentale in una delle vie più inquinate d’Europa al servizio di una dei quartieri più popolosi di Cesano: questa è una priorità! La sostituzione di alberi di quelle dimensioni e di quella specie è largamente più economica che posare zolle di tappeto erboso a rotoli o di qualsiasi altra pavimentazione di pregio. Restando sempre ai “margini”, il giardino di via Trento davanti alla struttura dei giovani non mostra la presenza neanche di un piccolo arbusto! Passeggiando nei mesi estivi si aveva la sensazione di essere in un vero e proprio deserto! Anche in questo caso il valore economico della messa a dimora di qualche albero e arbusto secondo le buone pratiche è piuttosto modesto! Non finisce qua! Il parco di Boscoquattro nel mezzo del Quartiere Giardino è molto frequentato soprattutto durante i pomeriggi e i fine settimana. Al centro del parco (che purtroppo pochi cesanesi conoscono) c’è un campo da calcio con delle porte danneggiate e del tutto arrugginite. Chissà quanti giovani ringrazierebbero della sistemazione di queste porte e della conseguente migliore vivibilità dell’intero parco. E il Parco Patellani? Un cedro di prima grandezza a pochi metri dalle abitazioni di via Repubblica del tutto diseccato attende da mesi di essere rimosso (e sostituito). Non si tratta di interventi costosi ma “ordinari” che pure condizionano moltissimo il valore ambientale e paesaggistico del patrimonio arboreo cesanese. Sempre il Parco Patellani mostra alberi maturi molto ravvicinati con un evidente effetto bosco. È importante intervenire restituendo luminosità e ariosità alle chiome degli alberi appesantite dal trascorrere del tempo per mezzo di leggere potature di selezione e contenimento. Tutti gli interventi qui descritti che coinvolgono i quartieri e le aree periferiche di Cesano Boscone hanno un valore economico inferiore a quanto speso per la sola realizzazione della pavimentazione dei Giardini della Costituzione!
Quali alternative? Se il tappeto erboso a rotoli fosse stato sostituito da un prato fiorito da seme molto più rustico e meno bisognoso di manutenzione, unitamente alla scelta di camminamenti in materiali economici e filtranti su una superficie più contenuta (visto che accanto c’è già un parcheggio) si sarebbe garantito un buon effetto ambientale paesaggistico rispettando maggiormente i criteri di economicità e magari riservando qualche risorsa in più al verde cesanese diffuso negli altri parchi e nei quartieri. Così come la messa a dimora degli alberi di alto fusto nella stagione corretta avrebbe evitato ulteriori sostituzioni che invece avrebbero potuto interessare altre aree di Cesano più bisognose. Sono scelte importanti che condizionano la città e la qualità della vita dei cesanesi. Gli alberi, gli arbusti e i prati non sono un bene di lusso ed è profondamente sbagliato investire in modo così disforme le risorse su un territorio comunale che non arriva a quattro chilometri quadrati! La stagione della messa a dimora degli alberi e la festa dell’albero sono alle porte. La barriera verde del Tessera sarà ripristinata? L’area verde di via Trento vedrà un poco di ombra la prossima estate? Gli alberi morti dal Parco Patellani saranno rimossi e sostituiti? A Cesano Boscone si sta ammodernando l’illuminazione pubblica. Si sostituisce la vecchia illuminazione con un sistema a LED più efficiente e meno costoso per le casse comunali.
Il progetto iniziale è stato aggiornato per poter rientrare in un bando regionale molto interessante denominato LUMEN, che se approvato, ne finanzierebbe il 30%. E’ un progetto valido che approviamo, utile per l’intera collettività. Alcuni freddi dati: Il bando, vagliato da apposita commissione costituita anche con componenti esterni al Comune, e’ stato assegnato alla LEGGIO IMPIANTI SRL con sede Via Stazione, 2C, 98060 Oliveri (Messina) per un importo netto di € 1.759.576,18 oltre ad € 55.031,79 per oneri relativi alla sicurezza per complessivi € 1.814.607,97 oltre iva di legge. Inoltre, con determinazione n. 128/2018, e’ stato conferito allo Studio Tecnico Franzese di Cosenza un “incarico professionale per la direzione lavori e coordinatore in materia di salute e sicurezza durante l’esecuzione dei lavori” per un importo pari a € 45.600,00, oltre oneri e spese per complessivi € 67.000,00. Un progetto così importante per Cesano, non poteva non avere dal Movimento 5 Stelle un “occhio di riguardo” e un monitoraggio particolarmente attento, come istituzionalmente richiesto ad un gruppo consiliare della opposizione. Già dall'aprile 2018, abbiamo fatto formale richiesta di accesso agli atti per richiedere documentazione relativa all'appalto come contratti, documentazione di gara del primo e secondo classificato, copia dei sub-appalti, polizza fideiussoria in favore del Comune, crono-programma delle opere, verbale di coordinamento per la sicurezza di cantiere, verbali dei sopralluoghi effettuati dal responsabile della sicurezza. In alcuni casi non abbiamo ricevuto alcuna documentazione (come nel caso del crono-programma aggiornato e il verbale di coordinamento per la sicurezza) in altri casi abbiamo ricevuto la documentazione fuori tempo massimo - ben oltre i 30 giorni di legge - e per di più scarsamente accurata, come nel caso della richiesta dei “verbali di sopralluogo di cantiere” del responsabile per il coordinamento alla sicurezza, che facevano riferimento al cantiere del 23/4/2018 (vie Nilde Iotti/Cavour); successivamente abbiamo ricevuto le copie dei verbali degli altri cantieri, ma senza il numero di protocollo. Stiamo ancora cercando di capire come questi verbali siano giunti ufficialmente in Comune e nelle mani del RUP dato che non v’è traccia del loro passaggio attraverso gli uffici del protocollo generale… Nei mesi scorsi, durante lo svolgimento dei lavori, abbiamo cominciato a ricevere delle segnalazioni di cittadini Cesanesi riguardanti lo stato dei cantieri e così ci siamo premurati di richiedere l’attenzione delle autorità competenti per monitorare e verificare che le attività dei cantieri rispettassero le normative vigenti. Lo abbiamo fatto con una segnalazione protocollata dall’ATS in data 14 giugno 2018, corredata da documentazione fotografica fornitaci dagli stessi cittadini cesanesi e inviata per conoscenza e trasparenza anche al Sindaco Simone Negri, al RUP (Responsabile Unico del Procedimento) Arch. Michela Merlini e al professionista incaricato dal Comune per la Direzione Lavori e Coordinamento della Sicurezza, ing. Nicola Franzese (con Studio situato a Cosenza). Ha questa nostra segnalazione sortito qualche effetto? Noi pensiamo di si. Un primo effetto lo possiamo riscontrare nel primo “ordine di servizio” che il Coordinatore della Sicurezza ha poi emesso e con il quale si rimarcano le misure di protezione da seguire da parte degli addetti attivi sui cantieri. Un altro “effetto collaterale” lo possiamo interpretare in conseguenza di quanto accaduto a fine giugno, sulla pagina facebook del M5S di Cesano Boscone: abbiamo ricevuto invettive e “avvertimenti” da parte anche del capo cantiere della Leggio Impianti che qui di seguito riportiamo testualmente: “L’unico avvertimento è quello di non superare la legittimità dei vostri interventi. Perché nel malaugurato caso voi lo fareste, state pur certi che vi faremo pagare le conseguenze”; alla nostra richiesta di chiarire il senso di queste parole, il capo cantiere rispondeva che non si trattava di minacce ma di azioni legali come concordato con la direzione lavori. Pensiamo che qualsiasi commento sia superfluo e che il lettore sia in grado di farsi un'opinione a riguardo. Quando si parla di Ambiente ormai, lo sanno tutti, il Movimento 5 Stelle è sempre in prima linea e proprio per questo motivo, sempre con riferimento ai cantieri di questo progetto, in data 21-giugno-2018 abbiamo effettuato un’altra interrogazione al Sindaco in merito alla gestione del materiale da scavo. Il materiale di risulta dello scavo è soggetto a una ben precisa e stringente normativa di tracciabilità che, nel caso non venga rispettata, può arrivare ad avere addirittura dei risvolti penali. La risposta del Sindaco è stata purtroppo deludente e lacunosa. Come risposta ci viene inviata una relazione redatta dall’ingegnere di Cosenza (che il Sindaco dichiara di sottoscrivere in toto) nella quale si dice in buona sostanza che è tutto regolare, è tutto a posto, è tutto “a norma di legge”. Peccato che l’ingegnere che ha redatto questa relazione si sia dimenticato di indicare a quali normative di legge abbia fatto riferimento... Nessun documento ufficiale che comprovasse quanto dichiarato nella relazione. A questo punto abbiamo richiesto formalmente:
Quando avremo acquisito la documentazione investiremo le autorità competenti per un parere sulla regolarità della gestione della terra da scavo prodotta dal cantiere di cui trattasi. Aspettando che il Comune ci fornisca la documentazione mancante e la famigerata copia della “quarta pagina” dei FIR, su sollecitazione del ns portavoce regionale Gregorio Mammi’, abbiamo ricevuto una risposta allo stesso fornita dal Dipartimento ATS (ex ASL) competente per territorio, in relazione alla nostra segnalazione del 14 giugno 2018. Nella risposta si afferma che, data la breve durata dei cantieri, essi non erano più “attivi” al momento del sopralluogo dei tecnici ATS e i 2 sopralluoghi effettuati in altri nuovi cantieri non hanno evidenziato problemi di sicurezza dei lavoratori. Prendiamo atto con piacere di quanto dichiarato da ATS. Allo stesso tempo rimaniamo fermamente convinti che la ns attenzione e il nostro interessamento abbiano portato l’impresa ad adottare tutti i dispositivi di prevenzione degli infortuni previsti dalle leggi vigenti. Vi aggiorneremo sugli sviluppi della vicenda. Forse qualche lettore avrà qualche reminiscenza scolastica di questo termine. Sui libri di scuola la cartina tornasole è stato da sempre un classico delle pagine di scienze. Del resto quella magica striscia di carta che, a seconda del grado di acidità del liquido nel quale veniva immersa assumeva varie colorazioni, ha sempre colpito la fantasia di molti scolari. La cartina tornasole aveva un pregio: quello di definire univocamente e inconfutabilmente le caratteristiche della sostanza esaminata. Ieri sera, durante il consiglio comunale a Cesano Boscone, abbiamo utilizzato una cartina tornasole politica sull’ambiente. Ieri sera si è infatti discussa la nostra mozione “nuove costruzioni a zero emissioni” che aveva come obiettivo quello di impegnare sindaco e giunta a far ridurre a zero le emissioni inquinanti delle nuove costruzioni, obbligando I costruttori a realizzarle seguendo i criteri delle “case passive”. Per i non addetti ai lavori, con il termine “case passive” si identificano quelle case nelle quali il benessere termico viene assicurato senza, o con una minima fonte energetica interna. La casa passiva riduce quindi quasi a zero l'inquinamento immesso nell'ambiente. In una regione dove la qualità dell'aria è tra le peggiori d'Europa ci sembrava un segnale politico forte e un cambio di passo rispetto al passato. Ebbene, al termine della presentazione della mozione da parte del nostro consigliere Insinsola, la discussione si è sostanzialmente incanalata sull’eccessivo tecnicismo inserito nella mozione, sulla quale l’assemblea non aveva le competenze per votare. Il presidente Bianco, per correttezza, ha chiarito che le mozioni dell'assemblea hanno comunque un valore esclusivamente politico e possono essere modificate oltre che applicate nei successivi tavoli tecnici. Tutti comunque a concordare sul fatto che la mozione era importante e toccava la sensibilità ambientale di tutti coloro che hanno preso la parola. Il tema quindi era condiviso anche tra i banchi della maggioranza ma, purtroppo, ahinoi, così su due piedi non era possibile nemmeno emendarlo. Morale della favola: A favore hanno votato:
Prima della discussione della mozione “nuove costruzioni a zero emissioni” (nota bene, depositata il 6/6/2017) era stata esaminata e discussa un’altra nostra mozione che chiedeva di dare la cittadinanza onoraria al giudice Di Matteo, per la sua attività antimafia. La mozione ha riscosso plauso da parte di tutti i gruppi consiliari, ma non solo: il gruppo PD ha proposto un emendamento per dare la cittadinanza onoraria anche al giudice Gratteri per la sua attività di contrasto alla ‘ndrangheta calabrese. Emendamento accettato da tutti e votato all’unanimità, a dimostrazione del fatto che, se si vuole e se si condividono gli orientamenti, si può lavorare sulle mozioni (che vengono sempre trasmesse a tutti i gruppi consiliari con largo anticipo) per emendarle, prima della discussione in aula. Addirittura, in un impeto di fairplay politico, sarebbe possibile contattare il gruppo proponente e concordare alcune modifiche da votare congiuntamente in consiglio comunale…. ma questo a Cesano è fantascenza. Possiamo ora tornare alla mozione “nuove costruzioni a zero emissioni” e porci le seguenti domande:
Ecco la cartina tornasole. Lasciamo che sia l’intelligenza del lettore a dare le risposte su chi e perché abbia votato NO. Comunque sia tenete a mente l’esito della votazione: chi ha votato a favore, chi ha votato contro e chi …. si è astenuto, senza nemmeno sforzarsi di darne una motivazione. Tenetelo bene a mente quando in periodo di elezioni comunali vi parleranno di sensibilità ambientalista, qualità dell’aria, difesa della salute dei cittadini. … E ricordatevi della cartina di tornasole. Inseriamo qui di seguito la trascrizione dell’intervento del nostro consigliere Insinsola Qualche considerazione sulla mozione appena presentata.
Prima di entrare nello specifico della nostra proposta è bene inquadrare la situazione di Cesano Boscone. Primo dato: L’ Agenzia Europea per l’Ambiente ha classificato nel 2013 la pianura padana, e in special modo la Lombardia, come la zona tra le più più inquinate d’Europa. Secondo dato: L’ARPA della Lombardia, nel suo “Rapporto 2015 sulla qualità dell’aria della città metropolitana di Milano” ha individuato l’area milanese quella con la più alta concentrazione di particelle inquinanti della Lombardia (vedi “” ARPA Lombardia 2015) quali il Biossido di zolfo, gli Ossidi di Azoto, il Monossido di carbonio, l’Ozono, il Benzene, il Particolato atmosferico disperso PM10; Terzo dato: Sempre L’ Agenzia Europea per l’Ambiente, nel suo rapporto Air quality in Europe del 2015, ha individuato come i settori Commerciale, Industriale e Residenziale siano quelli che maggiormente contribuiscono fino al 73% del totale delle emissioni degli agenti inquinanti e fino al 47% delle emissioni di CO2 Quali considerazione trarre da questi tre dati?
La possibilità di costruire ancora, di cementificare ancora è legata a scelte sicuramente politiche ed al PGT vigente, e qualunque sara’ l’esito della Variante al PGT a Cesano si costruirà ancora. Non è questa la sede adatta per discutere di questo tema, ma invece è la sede giusta per prendere una decisione politica chiara e forte. E’ la sede per mandare un segnale forte di cambiamento sul tema dell’ambiente e della qualità degli edifici che dovranno essere costruiti nel futuro a Cesano (tanti o pochi che siano). Alcuni diranno che la realtà di Cesano è troppo piccola per fare la differenza. Pero’ se facciamo questo ragionamento anche fare la differenziata spinta e praticamente inutile se confrontati con citta’ come Palermo di ben 670000 abitanti dove la raccolta differenziata e’ appena al 21% ed altri comuni piu’ grandi non stanno per niente bene. Altri diranno che oramai a Cesano si è costruito quasi tutto… (piccola parentesi: sarebbe utile e interessante sapere quanti metri quadri restano da edificare tra quelli previsti dal PGT. A tal proposito abbiamo fatto una richiesta di accesso agli atti e aspettiamo una risposta dall’ufficio tecnico uffici.) Altri ancora diranno che gli standard di costruzione previsti dalla Regione Lombardia sono già molto elevati. A queste obiezioni si può rispondere chiedendoci perché non può essere una piccola realtà metropolitana a lanciare un segnale coraggioso di cambiamento e di sensibilità ambientale? Perché non può essere Cesano Boscone a lanciare una provocazione alla grande Milano sul tema delle migliori pratiche ambientali? Per inciso sottolineiamo che questa nostra proposta è a costo zero per le casse comunali. Costo zero per le casse di qualunque comune. Anche se gli standard Regionali sono elevati, non è detto che non si possano ulteriormente elevare. Lo sviluppo delle tecnologie e delle tecniche costruttive ci permette fin d’ora di puntare più in alto. Ora entriamo nello specifico della proposta. Cosa sono le case passive? Una casa passiva è un edificio che copre la maggior parte del suo fabbisogno di energia per riscaldamento e raffrescamento ambientale interno ricorrendo a dispositivi passivi. Una casa passiva è dunque un'abitazione che assicura il benessere termico senza o con una minima fonte energetica di riscaldamento interna all'edificio. Non sono necessari impianti di riscaldamento e raffrescamento "convenzionali", niente caldaie e termosifoni, niente condizionatori o sistemi analoghi. Si tratta dunque di una casa che massimizza l'efficienza energetica. Una casa passiva, o a energia quasi zero è quindi una costruzione che, utilizzando materiali e tecnologie adatte, criteri di progettazione bioclimatica, tecnologiche sostenibili è in grado di raggiungere quello standard di emissioni quasi zero previste dalla nostra proposta. E’ in grado quindi di lasciare un'impronta energetica e di emissioni uguale a zero. Ma facciamo un esempio quantitativo: Un edificio in classe “A” consuma circa 30 kwh/mq all’anno. Immaginiamo che siano da edificare 40.000 mq di nuove costruzioni tutte in classe “A”. Avremo quindi un consumo annuo totale di 120.000 litri di gasolio, che a sua volta produce 318.000 kg di CO2. Circa 320 tonnellate. 320 tonnellate di CO2 prodotte ogni anno, che si sommano a quelle dell’anno precedente e degli anni precedenti. O se preferite avremmo 394.000 mc di metano bruciato nell’aria. O se preferite un cubo di 73 metri di lato alto come un palazzo di 24 piani pieno di metano. Sempre ogni anno. E stiamo parlando solamente di emissioni di gas serra (CO2) senza considerare le relative emissioni di Biossido di zolfo, gli Ossidi di Azoto, il Monossido di carbonio, l’Ozono, il Benzene, il Particolato atmosferico disperso PM10. E qui scatta subito l’obiezione: ma io ho il riscaldamento e il condizionamento elettrico e non inquino. In realtà, in Italia la produzione di energia elettrica “pulita” e cioè generata da fonti rinnovabili, si attesta attorno al 33% del totale prodotto in Italia. Anche utilizzando energia elettrica non faremmo quindi altro che spostare la produzione di CO2 e altri inquinanti da Cesano in un’altra parte d’Italia. Questo è un errore di miopia ambientale che non dobbiamo fare. I problemi non si risolvono scaricandoli da un’altra parte. Come forse chi ha avuto la curiosità e la pazienza di leggere la nostra mozione si sarà reso conto, abbiamo lasciato un residuo di consumo energetico pari a 3 kwh/mq/anno che può essere autoprodotto con pannelli fotovoltaici o altre forme di generazione di energie da fonti rinnovabili. Questo ci porta ad un’altra importante considerazione. Con questo provvedimento il Comune di Cesano potrebbe portarsi all’avanguardia in Italia per la realizzazioni di edifici “off grid” ovvero di edifici che generano autonomamente l’energia di cui necessitano senza essere collegati alle reti di distribuzione nazionali. Anche qui lo sviluppo di tecnologie legate allo stoccaggio locale dell’energia prodotta ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, tali da consentire l’autoproduzione e stoccaggio dell’energia necessaria a costi economicamente sostenibili. Per comprendere il potenziale di questa proposta è necessario avere una visione d’insieme che va oltre la contingenza quotidiana delle richieste particolari di questo o quel portatore di interessi, oltre le normali dinamiche della ricerca del consenso utile ai fini elettorali. E’ necessario uscire dalle logiche di schieramento e pensare in termini di bene comune. E’ necessario immaginare un futuro diverso per Cesano Boscone. Non si tratta quindi di decidere se costruire ancora o no. Si tratta di costruire sempre meglio e in maniera sempre più efficiente, rispettando il territorio urbano e l’ambiente naturale in cui viviamo. Possiamo farlo. Possiamo decidere assieme tempi e modi per implementare questa proposta incardinandola, ad esempio, in Commissione Territorio per modificare il Regolamento Edilizio Comunale nelle relative Norme Tecniche di Attuazione. Quello che dobbiamo registrare oggi è la volontà politica di andare avanti su questa strada, volontà che ognuno di voi consiglieri dovrà esprimere, prendendosi le proprie responsabilità verso le future generazioni. Questo è il motivo per cui oggi abbiamo la speranza di coinvolgere tutti coloro che in questo consiglio hanno una forte sensibilità ambientale, a prescindere dal gruppo politico di appartenenza, tutti quelli che hanno la capacità di guardare avanti, di preparare un futuro migliore per Cesano e di tracciare la strada per gli altri Comuni dimostrando che l’utopia, smette di esserlo quando si comincia a fare qualcosa per raggiungerla. Grazie Domanda: Quanti di noi sanno di vivere in una delle zone più inquinate d’Europa? La solita sparata allarmistica dei grillini? Non proprio. L’ARPA Lombardia, nel suo “Rapporto sulla qualità dell’aria della città metropolitana di Milano” ha decretato che quella Milanese è diventata l’area con la più alta concentrazione di particelle inquinanti della Lombardia con presenze di inquinanti quali il Biossido di zolfo, gli Ossidi di Azoto, il Monossido di carbonio, l’Ozono, il Benzene, le polveri sottili (PM10 e PM2,5). Ma ahinoi non deteniamo solamente il primato dell’inquinamento lombardo, dato che la Lombardia risulta l’area più inquinata dell’intera Europa (fonte: European Environmental Agency - Air quality in Europe del 2016). La stessa Agenzia Europea ha individuato come i settori Commerciale, Industriale e Residenziale siano quelli che maggiormente contribuiscono fino al 73% del totale delle emissioni degli agenti inquinanti e fino al 47% delle emissioni di CO2. CI Governi italiani che via via in questi anni si sono succeduti, hanno tutti confermato la volontà di mettere mano alla questione. Lo testimoniano i numerosi trattati e impegni internazionali che l’Italia ha preso. Ne ricordiamo solo alcuni, come ad esempio l’adesione al Protocollo di Kyoto, il Piano Europa 2020 approvato dalla Unione Europea, la Conferenza sul Clima di Parigi, tutti accordi e impegni in materia ambientale volti a ridurre le emissioni dei gas serra, aumentare l’efficienza energetica, con l’obiettivo di limitare il riscaldamento globale dell’intero pianeta.
Tutte le istituzioni sono quindi chiamate a fare la loro parte per fronteggiare questo problema che, come abbiamo letto qui sopra, è ancora più grave nei nostri territori. Dallo stato nazionale fino all’ultimo comune italiano, ognuno, nelle sue possibilità, deve muoversi e FARE qualcosa per arrestare questo disastro ambientale. Che cosa può fare in concreto il comune di Cesano Boscone? Solo un breve rimando alla Legge Regionale 12/2005, che prevede che i Comuni debbano redigere il Piano di Governo del Territorio (PGT), lo strumento di pianificazione comunale che ha sostituito il vecchio Piano Regolatore Generale (PRG). Il PGT delinea lo sviluppo futuro della città in tutti i suoi ambiti fondamentali: i servizi per i cittadini, gli spazi verdi, la residenza pubblica e privata, i beni paesaggistici e naturali, i settori produttivi e commerciali, ecc. Il PGT a Cesano Boscone è già in vigore e ciò di cui si sta parlando in questi giorni è la variante 2016/2017. Siamo sicuri che in sede di PGT locale sentirete proclami e auspici provenire sia dai banchi della maggioranza che da quelli della minoranza del tipo “consumo zero del territorio”, “basta cemento”, “non un mattone in più a Cesano, lo giuro” “vogliamo una Cesano più verde” e così via. Il sindaco, dal canto suo, molto probabilmente proclamerà che non verrà costruito un metro cubo in più di quanto previsto dal vecchio PGT. E molto probabilmente dirà la verità. Quello che il nostro sindaco si dimenticherà di puntualizzare è che il PGT attuale non è completamente realizzato, il che vuol dire che esistono a Cesano proprietari i cui terreni hanno acquisito legalmente il diritto a costruire secondo le prescrizioni regolamentari e di legge, ma non hanno ancora costruito. Se in futuro quindi vedrete altri cantieri di edifici in costruzione, sappiate che il sindaco non vi ha mentito. Si è solo scordato di dirvi che quel palazzo aveva già acquisito il diritto a costruire, ma doveva essere ancora costruito. Avremo così altre costruzioni che, del tutto legalmente, aumenteranno la produzione di particelle inquinanti aggravando la situazione già pericolosamente compromessa. Vi chiederete, ma allora cosa può fare il sindaco? Ha le mani legate? Non può certo cancellare un diritto acquisito a costruire di un proprietario di un terreno… E’ vero, non può bloccare la costruzione delle volumetrie già concesse, ma può benissimo bloccare le emissioni di inquinanti che queste nuove costruzioni produrranno. Come fare? Basta inserire nel Regolamento Edilizio Comunale (o nel Piano delle Regole del PGT, va bene lo stesso...) una norma che obbliga a realizzare tutte le nuove costruzioni a emissioni Zero, ossia che l’energia da loro consumata dovrà essere prodotta interamente da fonti rinnovabili e ancora meglio se in loco. Tutte le nuove costruzioni, inoltre, (residenziale, terziario, commerciale, industriale) non potranno superare un consumo energetico massimo di 3 kwh/mq/anno. In questo modo, almeno, ridurremo praticamente a zero l’aumento degli inquinanti nella nostra aria cesanese, anche con l’edificazione delle nuove costruzioni già previste dal PGT. E’ una iniziativa che non costa nulla all’amministrazione comunale e si muove in linea con tutte le direttive e accordi internazionali firmati negli ultimi 15 anni dal governo italiano e soprattutto fa un gran bene ai polmoni di tutti i cittadini Cesanesi. Il Movimento 5 Stelle di Cesano Boscone ha presentato in tal senso una mozione che va esattamente in questa direzione e sarà discussa in uno dei prossimi consigli comunali. Sarebbe bello se questa giunta e questa maggioranza avesse la sensibilità e la lungimiranza di prendere una volta tanto una decisione saggia nel nome della salute dell’intera comunità. Sarebbe bello….. E comunque se non lo facesse, questa proposta sarà uno dei nostri primi punti del nostro prossimo programma di governo di Cesano Boscone. Cominciate a prendere appunti. E’ dal 2014 che interroghiamo l’Amministrazione del Sindaco Simone Negri sulla questione amianto a Cesano Boscone.
Di “carta” ne abbiamo prodotta anche troppa, come per esempio … la mozione poi diventata interrogazione del 03 novembre 2014: https://drive.google.com/…/0B_kRFCTWKU16WjlpQmhYbmg1M…/view… l’interrogazione del 19 giugno 2015: https://drive.google.com/…/0B_kRFCTWKU16TlRHVEZ5Y1Azb…/view… e l’interrogazione del 28 novembre 2015: https://drive.google.com/…/0B_kRFCTWKU16MEpPMWk2TlZfT…/view… Abbiamo anche provato ultimamente a reperire documentazione ufficiale, tramite un accesso agli atti, con scarsissimo successo. Perché facciamo tutto ciò? L’abbiamo fatto perché l’amianto è un pericolo per la salute e la sua pericolosità sta nella capacità che il materiale ha di rilasciare fibre altamente cancerogene potenzialmente inalabili dall'uomo; se non sai dov’è e se non monitori lo stato dello stesso, come puoi predisporre, se necessarie, eventuali azioni di messa in sicurezza (o anche di rimozione)? Ecco perchè abbiamo ripetutamente chiesto agli Amministratori cesanesi di affrontare il problema e di mettere in atto quelle azioni di verifica e ove necessario, di monitoraggio e messa in sicurezza, previste dalle normative vigenti in materia. Ed ecco finalmente una bella notizia … Finalmente l’Amministrazione si è mossa; con determinazione 50/2017 il 3 febbraio 2017 l’Amministrazione ha infatti affidato un incarico professionale esterno per il censimento amianto negli edifici comunali (http://cedaf.comune.cesano-boscone.mi.it/…/vrqpc…/148170.pdf). Aspetto importante dell’incarico risulta a nostro avviso anche l’input che è stato dato di pubblicare (e aggiornare) tutti i documenti relativi alla procedura nella sezione “Amministrazione trasparente” all’indirizzo http://www.comune.cesano-boscone.mi.it Come nostro compito istituzionale dell'opposizione, controlleremo che ciò venga effettivamente realizzato. Speriamo vivamente di vedere a breve tutta la documentazione sul sito del Comune, quale per esempio: - la documentazione elativa ai censimenti amianto eseguiti negli edifici comunali e, ove necessario, per ogni plesso, comprendente:
- Il programma periodico di ispezione da parte di personale esperto per valutare lo stato di conservazione dei materiali contenenti amianto e, in particolare, delle superfici delle lastre in cemento amianto assieme alla documentazione comprovante la messa in atto di tale programma (rapporti, analisi, altro). - La documentazione che attesti l’avvenuta formazione ed informazione sui potenziali rischi e sui conseguenti comportamenti da seguire, da fornirsi al personale afferente ai plessi ed agli utilizzatori dell´edificio . - La procedura di autorizzazione e di gestione di interventi in aree e/o superfici con amianto. Se poi l’Amministrazione fosse così efficiente da pubblicare anche l’elenco degli interventi di messa in sicurezza e/o rimozione di amianto negli edifici comunali per il periodo 2014-2015-2016, sarebbe molto gradito. Il compito di una forza di opposizione seria, a cui sta a cuore il benessere e la salute di tutti i cittadini, è proprio questo: controllare e pungolare la maggioranza. Per questo caso specifico, riteniamo che finalmente il bicchiere possa iniziare a considerarsi “mezzo pieno”. Cos’è il PM10? Caro lettore, se pensi di essere sufficientemente informato sull’argomento puoi tranquillamente proseguire nella lettura di questo editoriale. Se pensi invece che sarebbe interessante approfondire l’argomento e capire meglio la differenza tra PM10 e PM2,5, chi lo produce e come viene disperso nell’ambiente, oppure come attivare strategie per difendersi e limitare i danni, ti consigliamo, prima di proseguire nella lettura di questo editoriale, di CLICCARE SU QUESTO LINK.
Alla luce di queste considerazioni generali, una valida strategia per ridurre nel breve periodo le emissioni di polveri sottili nelle grandi aree metropolitane si dovrebbe basare sull’accelerazione dei seguenti processi: Interventi a breve termine
Interventi a medio termine
Conclusioni Di provvedimenti da prendere come hai letto ce ne sono molti e alcuni anche a costo zero. Resta il problema della volontà politica di attuarli. Questa classe politica (destra-sinistra-lega) che ci ha governato ad ogni livello negli ultimi trenta anni, ci ha portato fino a questo stato di degrado, con politiche di investimenti suicide e senza alcun respiro verso una visione globale e sistemica. Secondo te, onestamente, è questa la classe politica in grado di cambiare veramente le cose? Secondo te, è questa la classe politica che ha la forza, la cultura, la consapevolezza, la competenza e soprattutto la volontà di elaborare azioni e proposte per un radicale cambio di passo e per una cultura ambientale a loro da sempre totalmente estranea se non avversa? Secondo te, sinceramente, ti sembrano queste le forze politiche in grado di tagliare il cordone ombelicale di interessi, scambi di favori, di appalti e di leggi che li ha fatti nascere, crescere e prosperare in tutti questi anni, per avviare un vero rinnovamento e nuove politiche che vadano in direzione del bene comune? Questi sono problemi che non si risolvono con interventi spot da inserire magari su qualche slide. Sono problemi che si affrontano e si risolvono mettendo in campo una serie innumerevoli di azioni interdisciplinari che vanno tutte nella direzione di un cambio radicale del nostro modo di lavorare, consumare, spendere, spostarci, divertirci, informarci, istruirci.... in una parola sola un altro modo di vivere. Sono cambiamenti strutturali che per ottenere effetti concreti hanno bisogno di tempi medio-lunghi per poter essere attuati e "digeriti" da tutti i cittadini. Sono vere e proprie mutazioni genetiche dell'intera società e possono essere gestite e regolate solamente da una forza politica che, come il Movimento 5 Stelle, ha come unico obiettivo quello del cambiamento per il bene comune. Venghino signori venghino!.... Ne vedrai e sentirai di tutti i colori durante la campagna elettorale per il prossimo sindaco di Milano e saranno pure bravi a convincerti. Ci permettiamo di darti un consiglio: ogni volta che ascolti qualche politico che vuole convincerti, fatti questa domanda: "Ma chi è che lo finanzia? Quale lobby lo sta sostenendo? Quali interessi economici e finanziari sta rappresentando e difendendo? A quale banca è legato?". Come dicono gli americani "Follow the money" "segui i soldi" e capirai chi è il vero burattinaio delle marionette della politica. E così, dopo il fumo.... troverai l'arrosto. Comunque tranquillo, alla prima pioggia tutto svanirà nel nulla…. come al solito. Fino alla prossima emergenza. |
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