Nel nostro editoriale “La tempesta perfetta” relativo all’affaire della piscina incompiuta, abbiamo espresso dei concetti di buon senso che qui di seguito elenchiamo: 1. La scarsa trasparenza si traduce sempre in un danno per i cittadini e per la collettività. 2. Prima di dare giudizi sulle persone e sui loro comportamenti è necessario accertare i fatti. 3. Per accertare i fatti occorre creare una Commissione d’Inchiesta Comunale che stili un libro bianco su tutta la vicenda. 4. La ricerca di eventuali infrazioni e/o comportamenti censurabili spetta alla magistratura. 5. Sarebbe un segnale di civiltà quello che gli amministratori che si sono avvicendati in questi anni, dessero la loro versione dei fatti, dato che fino ad oggi nessuno si è preso la briga di farlo. Il fragoroso silenzio del neosindaco e di tutta la giunta al governo lascia molto perplessi. La maggioranza asserisce che al momento non si deve “alzare alcun polverone” sulla faccenda per non compromettere la posizione e la strategia degli avvocati della difesa che stanno lavorando per opporsi al decreto ingiuntivo della banca (i famosi 4 milioni circa da sganciare). La preoccupazione principale resta, per loro, quella di tutelare l’Ente (il Comune e/o i suoi precedenti amministratori?). Sempre secondo la maggioranza non si deve attivare alcuna commissione d’indagine a qualsiasi livello, per carità. Dopo, forse e a cose fatte (ma quando? con la giustizia italiana passeranno anni!) la cosa si potrà studiare all’interno delle Commissioni Territorio ed Economica, commissioni che, sottolineiamo, sono saldamente in mano alla maggioranza, ossia allo stesso partito che ha governato da quando questo progetto è nato. Come dire: vai a chiedere all’acquaiolo se l’acqua è fresca. Qualche considerazione è d’obbligo: La tutela dell’Ente (il Comune o i suoi precedenti amministratori?) pare funzionale allo spostamento dell’accertamento dei fatti a tempo indeterminato e francamente puzza di insabbiamento. La tutela dell'Ente doveva essere LA PREOCCUPAZIONE ben prima di trovarsi nell'attuale situazione. Ora purtroppo non ci resta che attendere gli effetti di quella che è invece stata una mancata tutela dell'Ente. Anche la linea dell'Avvocato non ci convince granché: gli avvocati, infatti, non sono certo le figure che mirano ad un disvelamento della verità, quanto piuttosto ad una minimizzazione della pena per il cliente quale che sia stata la sua colpa. Questa è una vicenda che presenta parecchi lati oscuri. Su queste zone d’ombra è necessario fare piena luce, proprio per salvaguardare il buon nome degli amministratori che hanno avuto la sfortuna di gestirla. Se questo non avverrà, il dubbio e il sospetto resteranno sempre come macchie indelebili e su di loro si scateneranno le iene e i maldicenti. E la cosa più grave sarà che non avranno modo di difendersi, anzi più si affanneranno a farlo e più verranno segnati come colpevoli. Questa vicenda, ripetiamo, presenta parecchi passaggi non chiari, passaggi in cui potrebbero nascondersi errori o incompetenze, colpevoli leggerezze o interessi sotterranei. In qualsiasi azienda privata, si sarebbe da tempo attivata un’inchiesta per stabilire l’esistenza di eventuali responsabilità ed appurare possibili punti di debolezza in modo da evitare che tali incidenti possano ripetersi. Anche questa è una considerazione di buon senso, non la ricerca di una vendetta politica da far pagare al povero sindaco neoeletto e alla sua giunta. Facciamo notare che il MoVimento 5 Stelle è appena entrato in Consiglio Comunale e facciamo notare che noi, per definizione, siamo curiosi e pignoli. I documenti li leggiamo fino in fondo e prima di votare ci preoccupiamo di capire bene l’oggetto della votazione. Non abbiamo nessuna vendetta da consumare nei riguardi di chicchessia, tanto meno del neoeletto sindaco. Vogliamo solo farci spiegare dai diretti interessati, guardandoli negli occhi, come sono andati i fatti e successivamente, da bravi pignoli, verificare le loro versioni richiedendo gli adeguati e mirati “accessi agli atti”. Ci meravigliamo molto che proprio il sindaco neoeletto, paladino (in campagna elettorale) di Trasparenze e di Carte di Pisa (rif. punto 11), non sia proprio lui il primo promotore di questa Commissione. Ma d’altronde si sa: un conto è la campagna elettorale e un conto sono le regole della realpolitik... D'accordo, si fa presto però a dire Commissione d’Indagine. Bisogna stabilire le sue finalità, i suoi poteri, il suo modus operandi, la sua composizione. ecc. ecc. Siamo aperti a definire con gli altri gruppi consiliari tutto ciò e per fare questo esiste un luogo istituzionale perfetto: la Commissione Istituzionale. La Commissione Istituzionale è costituita da tre rappresentanti dell’opposizione e tre della maggioranza. Equilibrio perfetto. Lì si potrà discutere e parlare di partecipazione, deleghe, specialisti, tecnici, ecc. Ma questa (La Commissione d'Indagine) è solamente la prima parte del percorso: l’accertamento dei fatti. Esiste un altro canale che deve viaggiare parallelo: trovare una exit strategy soddisfacente a questo pasticcio. La situazione infatti non si risolverà con il pagamento di quanto dovuto. Sulle spalle dei cittadini cesanesi rimarrà un'opera incompiuta, una delle tante cattedrali nel deserto di cui l'Italia è purtroppo piena. Uno dei tanti monumenti all'incapacità, alla faciloneria, all'incompetenza e ci fermiamo qua per carità cristiana. Dobbiamo quindi trovare un modo con cui portare a termine questa opera (altri denari da sborsare) così come era stata concepita oppure cambiandone la sua destinazione di uso. Per fare questo occorre sfruttare tutte le energie e competenze che la comunità è in grado di esprimere. A nostro parere occorre aprire appena possibile un Tavolo di Lavoro Pubblico aperto ai contributi di idee e di professionalità dei cittadini. Competenze legali, tecnico-progettuali, finanziarie, contabili, business promoters, pubbliche relazioni, fund rising, ecc. competenze che una amministrazione, per quanto ben fornita, non può avere al suo interno e che non può permettersi di pagare. Tutto ciò ci ricorda molto da vicino quello che sono state delle nostre proposte inserite nel programma elettorale: il Tavolo di Lavoro e il Database delle Competenze. Come fare a dire di no a delle proposte che sono parte del nostro programma elettorale? Ci fa quindi piacere che altri comincino a percorrere il nostro stesso sentiero, vuol dire che i tempi e le coscienze stanno maturando. Sarebbe finalmente un nuovo modo di intendere la partecipazione attiva dei cittadini alla vita comunitaria, una ventata di aria nuova che entrerebbe nelle stanze del potere dove ormai l’aria è diventata irrespirabile.
1 Commento
michela invernizzi
4/11/2014 06:39:32 pm
Grazie pre l'articolo, ma io non userei come aggettivi "curiosi" e pignoli" per definire gli attivisti del M5S; due parole utilizzate nell'accezione comune con significato negativo...ma persone impegnate e desiderose di conoscere la verità, di acquisire tutte le informazioni in modo preciso e rigoroso al fine di essere in grado di esprimere una critica (analisi e valutazione di qualsisi situazione) volta al problem solving. Scusate, perchè gli articoli non sono firmati?
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