Dove eravamo rimasti? Nel precedente editoriale (http://m5s.weebly.com/editoriali/la-deforma-della-costituzione-prima-puntata) ci eravamo “lasciati” con la considerazione che per poter ben comprendere gli effetti che avrà la RIFORMA COSTITUZIONALE è necessario analizzare anche la nuova legge elettorale che sarà operativa solo con l’eventuale introduzione della nuova Costituzione. Andiamo quindi avanti … facendo un passo indietro! Chiariamo un aspetto secondo noi rilevante … Oggi, se si andasse alle elezioni, con quale sistema elettorale si voterebbe? In questo momento, non essendo ancora attuabile l’ITALICUM per i motivi sopra esposti, sarebbe ancora in vigore la legge elettorale n. 270 del 21 dicembre 2005, comunemente nota come Legge Calderoli o, con connotazione dispregiativa, come PORCELLUM; questa legge ha però un problema, il 4 dicembre 2013 la Corte Costituzionale ha dichiarato l'incostituzionalità di alcune sue parti annullandole formalmente il 16 gennaio 2014. Le motivazioni della sentenza della Corte Costituzionale hanno chiarito che ad essere incostituzionali erano – semplificando molto – l’eccessivo premio di maggioranza, che produceva una «sovra-esposizione della lista di maggioranza relativa» e la mancanza delle preferenze, che secondo la Corte rendeva il voto «sostanzialmente “indiretto”». Quindi, nel caso in cui si dovesse andare a votare oggi si voterebbe con un PORCELLUM senza premio di maggioranza e quindi con una suddivisione proporzionale dei seggi … Perché vi raccontiamo questo? Ve lo raccontiamo, cari concittadini, perché l’incostituzionalità del PORCELLUM ha creato un grosso problema …quanto infatti è stato dichiarato incostituzionale del PORCELLUM è ancora in parte contenuto nell’ITALICUM quindi la modifica della Costituzione renderà operativa una legge che si sa già che sarà in parte incostituzionale. Chi ha scritto l’ITALICUM sa però che il governo che è stato eletto col PORCELLUM è rimasto in carica anche dopo la dichiarazione di incostituzionalità. Come dire, cosa fatta capo ha. Oppure, altro giro altro regalo. Ed ora parliamo dell’ITALICUM! Andiamo quindi ad analizzare la nuova legge (ITALICUM), che entrerà in vigore solo dopo la riforma della Costituzione … e, come detto, sarà verosimilmente bocciata in parte dalla Corte Costituzionale. La versione finale dell’ITALICUM licenziata dal Senato e poi approvata definitivamente dalla Camera prevede: · premio di maggioranza di 340 seggi (54%) alla lista in grado di raggiungere il 40% dei voti al primo turno; · ballottaggio tra le due liste più votate se nessuna dovesse raggiungere la soglia del 40%, senza possibilità di apparentamento tra liste. Il vincitore ottiene 340 seggi; · soglia di sbarramento unica al 3% su base nazionale per tutti i partiti, non essendo più previste le coalizioni; · suddivisione del territorio nazionale in 100 collegi plurinominali, da designare con un decreto legislativo che il governo è delegato a varare entro due mesi dall'entrata in vigore della legge; · designazione di un capolista "bloccato" in ogni collegio da parte di ciascun partito, con possibilità per i capilista di candidarsi in massimo 10 collegi; · possibilità per gli elettori di esprimere sulla scheda elettorale due preferenze "di genere" (obbligatoriamente l'una di sesso diverso dall'altra, pena la nullità della seconda preferenza) da scegliere tra le liste di candidati presentate; · per favorire l'alternanza di genere, l'obbligo di designare capilista dello stesso sesso per non più del 60% dei collegi nella stessa circoscrizione (regione) e di compilare le liste seguendo l'alternanza uomo-donna. Come si potrà notare a prima vista la distorsione della rappresentanza che la Corte Costituzionale ha ravvisato nella legge Calderoli (PORCELLUM) è pienamente confermata dalla proposta Renzi/Berlusconi (ITALICUM). Parimenti la possibilità dell’elettore di scegliere il proprio candidato continua ad essere parziale, in quanto nei 100 collegi i partiti che otterranno i voti necessari eleggeranno automaticamente il loro capolista, che è bloccato e deciso quindi dal Partito. Quindi anche il secondo rilievo di incostituzionalità sollevato dalla Corte non viene risolto dall’ITALICUM. Quindi, quando questo sistema elettorale diventerà operativo, ci troveremo di fronte ad una proposta che riprodurrà gli effetti del PORCELLUM e i vizi di incostituzionalità dello stesso. Non male eh? Vi anticipiamo che l'ITALICUM andrà sicuramente all'esame della Corte Costituzionale in quanto il Tribunale di Messina ha accolto un ricorso presentato contro questa legge. Il ricorso è stato fondato su dubbi di costituzionalità della legge che riguardano: il “vulnus al principio di rappresentanza territoriale“; il “vulnus al principio di rappresentanza democratico“, punto connesso col premio di maggioranza; la “mancanza di soglia minima per accedere al ballottaggio”; la “impossibilità di scegliere direttamente e liberamente i deputati”, questione legata ai capilista bloccati e quindi nominati dalle segreterie dei partiti; le “irragionevoli soglie di accesso al Senato residuate dal PORCELLUM”; la “irragionevole applicazione della nuova normativa limitata solo alla Camera dei Deputati, a Costituzione invariata“, e non al Senato. E’ importantissimo a nostro avviso che, oltre ad essere quindi fortemente a rischio di incostituzionalità, la nuova legge porterà al governo un Premier con una maggioranza schiacciante composta esclusivamente da parlamentari fedeli al Partito e non sicuramente agli elettori andando ben oltre a quanto mai accaduto in Italia basti pensare che la maggior parte della critica “competente” ha definito questa nuova legge peggiore in tal senso della famigerata legge Acerbo, del 1924, varata dopo la marcia su Roma e fortemente voluta dall’allora Presidente del Consiglio. N.B. come l’Italicum anche la legge Acerbo fu approvata nel 1923 in parlamento con l’utilizzo della fiducia; all’epoca il Presidente del Consiglio non si chiamava Matteo Renzi, bensì Benito Mussolini. Arriviamo al dunque…
L’obiettivo di questa legge elettorale è quindi a nostro avviso chiaro, dirigere il Paese verso uno pseudo-presidenzialismo o in questo caso assolutismo, attribuendo pieni poteri al vincente. Trasferendo il potere legislativo dal parlamento al governo che ha già anche il potere esecutivo e… avete mai sentito parlare di attacchi di Berlusconiani/Renziani ai giudici? Il Presidenzialismo, intendiamoci, di per se non è “cattivo” però solo a patto che sia bilanciato da un organo di controllo o da, chiamiamolo, un “contrappeso”, cosa che non avverrà in Italia a seguito di elezioni con l’ITALICUM e soprattutto con la nuova Costituzione a regime; negli Stati Uniti per esempio il Parlamento, eletto indipendentemente dal Presidente, è il solo titolare del potere legislativo. Per controbilanciare il grande potere politico affidato al Presidente, infatti, sempre negli Stati Uniti, ai deputati viene affidata l'esclusiva potestà di iniziativa legislativa cosa che invece il Presidente non può fare. In Italia invece ci troveremo ad avere un Presidente del Consiglio con ampi poteri che ha anche al suo servizio una maggioranza assoluta in parlamento composta da suoi “nominati” … il Presidente del Consiglio potrà quindi nominare il Presidente della Repubblica (dal nono scrutinio basterà la maggioranza assoluta) senza dover rispondere a nessuno … le due più alte cariche dello stato nonché il potere legislativo saranno quindi totalmente nelle mani della stessa persona … un piccolo grande passo verso una dittatura a nostro avviso. … ora è opportuno fermarci nuovamente … vi lasciamo nella speranza di avervi chiarito gli aspetti principali dellaNUOVA LEGGE ELETTORALE (ITALICUM) … Nelle prossima “puntata” parleremo delle modifiche che intende apportare il Partito Democratico alla COSTITUZIONE ITALIANA ...Stay tuned!
1 Commento
Flavio
21/5/2016 12:06:30 am
Fa impressione vedere la foto di Mussolini e delle sue camicie nere sui banchi del governo.
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