Forse qualche lettore avrà qualche reminiscenza scolastica di questo termine. Sui libri di scuola la cartina tornasole è stato da sempre un classico delle pagine di scienze. Del resto quella magica striscia di carta che, a seconda del grado di acidità del liquido nel quale veniva immersa assumeva varie colorazioni, ha sempre colpito la fantasia di molti scolari. La cartina tornasole aveva un pregio: quello di definire univocamente e inconfutabilmente le caratteristiche della sostanza esaminata. Ieri sera, durante il consiglio comunale a Cesano Boscone, abbiamo utilizzato una cartina tornasole politica sull’ambiente. Ieri sera si è infatti discussa la nostra mozione “nuove costruzioni a zero emissioni” che aveva come obiettivo quello di impegnare sindaco e giunta a far ridurre a zero le emissioni inquinanti delle nuove costruzioni, obbligando I costruttori a realizzarle seguendo i criteri delle “case passive”. Per i non addetti ai lavori, con il termine “case passive” si identificano quelle case nelle quali il benessere termico viene assicurato senza, o con una minima fonte energetica interna. La casa passiva riduce quindi quasi a zero l'inquinamento immesso nell'ambiente. In una regione dove la qualità dell'aria è tra le peggiori d'Europa ci sembrava un segnale politico forte e un cambio di passo rispetto al passato. Ebbene, al termine della presentazione della mozione da parte del nostro consigliere Insinsola, la discussione si è sostanzialmente incanalata sull’eccessivo tecnicismo inserito nella mozione, sulla quale l’assemblea non aveva le competenze per votare. Il presidente Bianco, per correttezza, ha chiarito che le mozioni dell'assemblea hanno comunque un valore esclusivamente politico e possono essere modificate oltre che applicate nei successivi tavoli tecnici. Tutti comunque a concordare sul fatto che la mozione era importante e toccava la sensibilità ambientale di tutti coloro che hanno preso la parola. Il tema quindi era condiviso anche tra i banchi della maggioranza ma, purtroppo, ahinoi, così su due piedi non era possibile nemmeno emendarlo. Morale della favola: A favore hanno votato:
Prima della discussione della mozione “nuove costruzioni a zero emissioni” (nota bene, depositata il 6/6/2017) era stata esaminata e discussa un’altra nostra mozione che chiedeva di dare la cittadinanza onoraria al giudice Di Matteo, per la sua attività antimafia. La mozione ha riscosso plauso da parte di tutti i gruppi consiliari, ma non solo: il gruppo PD ha proposto un emendamento per dare la cittadinanza onoraria anche al giudice Gratteri per la sua attività di contrasto alla ‘ndrangheta calabrese. Emendamento accettato da tutti e votato all’unanimità, a dimostrazione del fatto che, se si vuole e se si condividono gli orientamenti, si può lavorare sulle mozioni (che vengono sempre trasmesse a tutti i gruppi consiliari con largo anticipo) per emendarle, prima della discussione in aula. Addirittura, in un impeto di fairplay politico, sarebbe possibile contattare il gruppo proponente e concordare alcune modifiche da votare congiuntamente in consiglio comunale…. ma questo a Cesano è fantascenza. Possiamo ora tornare alla mozione “nuove costruzioni a zero emissioni” e porci le seguenti domande:
Ecco la cartina tornasole. Lasciamo che sia l’intelligenza del lettore a dare le risposte su chi e perché abbia votato NO. Comunque sia tenete a mente l’esito della votazione: chi ha votato a favore, chi ha votato contro e chi …. si è astenuto, senza nemmeno sforzarsi di darne una motivazione. Tenetelo bene a mente quando in periodo di elezioni comunali vi parleranno di sensibilità ambientalista, qualità dell’aria, difesa della salute dei cittadini. … E ricordatevi della cartina di tornasole. Inseriamo qui di seguito la trascrizione dell’intervento del nostro consigliere Insinsola Qualche considerazione sulla mozione appena presentata.
Prima di entrare nello specifico della nostra proposta è bene inquadrare la situazione di Cesano Boscone. Primo dato: L’ Agenzia Europea per l’Ambiente ha classificato nel 2013 la pianura padana, e in special modo la Lombardia, come la zona tra le più più inquinate d’Europa. Secondo dato: L’ARPA della Lombardia, nel suo “Rapporto 2015 sulla qualità dell’aria della città metropolitana di Milano” ha individuato l’area milanese quella con la più alta concentrazione di particelle inquinanti della Lombardia (vedi “” ARPA Lombardia 2015) quali il Biossido di zolfo, gli Ossidi di Azoto, il Monossido di carbonio, l’Ozono, il Benzene, il Particolato atmosferico disperso PM10; Terzo dato: Sempre L’ Agenzia Europea per l’Ambiente, nel suo rapporto Air quality in Europe del 2015, ha individuato come i settori Commerciale, Industriale e Residenziale siano quelli che maggiormente contribuiscono fino al 73% del totale delle emissioni degli agenti inquinanti e fino al 47% delle emissioni di CO2 Quali considerazione trarre da questi tre dati?
La possibilità di costruire ancora, di cementificare ancora è legata a scelte sicuramente politiche ed al PGT vigente, e qualunque sara’ l’esito della Variante al PGT a Cesano si costruirà ancora. Non è questa la sede adatta per discutere di questo tema, ma invece è la sede giusta per prendere una decisione politica chiara e forte. E’ la sede per mandare un segnale forte di cambiamento sul tema dell’ambiente e della qualità degli edifici che dovranno essere costruiti nel futuro a Cesano (tanti o pochi che siano). Alcuni diranno che la realtà di Cesano è troppo piccola per fare la differenza. Pero’ se facciamo questo ragionamento anche fare la differenziata spinta e praticamente inutile se confrontati con citta’ come Palermo di ben 670000 abitanti dove la raccolta differenziata e’ appena al 21% ed altri comuni piu’ grandi non stanno per niente bene. Altri diranno che oramai a Cesano si è costruito quasi tutto… (piccola parentesi: sarebbe utile e interessante sapere quanti metri quadri restano da edificare tra quelli previsti dal PGT. A tal proposito abbiamo fatto una richiesta di accesso agli atti e aspettiamo una risposta dall’ufficio tecnico uffici.) Altri ancora diranno che gli standard di costruzione previsti dalla Regione Lombardia sono già molto elevati. A queste obiezioni si può rispondere chiedendoci perché non può essere una piccola realtà metropolitana a lanciare un segnale coraggioso di cambiamento e di sensibilità ambientale? Perché non può essere Cesano Boscone a lanciare una provocazione alla grande Milano sul tema delle migliori pratiche ambientali? Per inciso sottolineiamo che questa nostra proposta è a costo zero per le casse comunali. Costo zero per le casse di qualunque comune. Anche se gli standard Regionali sono elevati, non è detto che non si possano ulteriormente elevare. Lo sviluppo delle tecnologie e delle tecniche costruttive ci permette fin d’ora di puntare più in alto. Ora entriamo nello specifico della proposta. Cosa sono le case passive? Una casa passiva è un edificio che copre la maggior parte del suo fabbisogno di energia per riscaldamento e raffrescamento ambientale interno ricorrendo a dispositivi passivi. Una casa passiva è dunque un'abitazione che assicura il benessere termico senza o con una minima fonte energetica di riscaldamento interna all'edificio. Non sono necessari impianti di riscaldamento e raffrescamento "convenzionali", niente caldaie e termosifoni, niente condizionatori o sistemi analoghi. Si tratta dunque di una casa che massimizza l'efficienza energetica. Una casa passiva, o a energia quasi zero è quindi una costruzione che, utilizzando materiali e tecnologie adatte, criteri di progettazione bioclimatica, tecnologiche sostenibili è in grado di raggiungere quello standard di emissioni quasi zero previste dalla nostra proposta. E’ in grado quindi di lasciare un'impronta energetica e di emissioni uguale a zero. Ma facciamo un esempio quantitativo: Un edificio in classe “A” consuma circa 30 kwh/mq all’anno. Immaginiamo che siano da edificare 40.000 mq di nuove costruzioni tutte in classe “A”. Avremo quindi un consumo annuo totale di 120.000 litri di gasolio, che a sua volta produce 318.000 kg di CO2. Circa 320 tonnellate. 320 tonnellate di CO2 prodotte ogni anno, che si sommano a quelle dell’anno precedente e degli anni precedenti. O se preferite avremmo 394.000 mc di metano bruciato nell’aria. O se preferite un cubo di 73 metri di lato alto come un palazzo di 24 piani pieno di metano. Sempre ogni anno. E stiamo parlando solamente di emissioni di gas serra (CO2) senza considerare le relative emissioni di Biossido di zolfo, gli Ossidi di Azoto, il Monossido di carbonio, l’Ozono, il Benzene, il Particolato atmosferico disperso PM10. E qui scatta subito l’obiezione: ma io ho il riscaldamento e il condizionamento elettrico e non inquino. In realtà, in Italia la produzione di energia elettrica “pulita” e cioè generata da fonti rinnovabili, si attesta attorno al 33% del totale prodotto in Italia. Anche utilizzando energia elettrica non faremmo quindi altro che spostare la produzione di CO2 e altri inquinanti da Cesano in un’altra parte d’Italia. Questo è un errore di miopia ambientale che non dobbiamo fare. I problemi non si risolvono scaricandoli da un’altra parte. Come forse chi ha avuto la curiosità e la pazienza di leggere la nostra mozione si sarà reso conto, abbiamo lasciato un residuo di consumo energetico pari a 3 kwh/mq/anno che può essere autoprodotto con pannelli fotovoltaici o altre forme di generazione di energie da fonti rinnovabili. Questo ci porta ad un’altra importante considerazione. Con questo provvedimento il Comune di Cesano potrebbe portarsi all’avanguardia in Italia per la realizzazioni di edifici “off grid” ovvero di edifici che generano autonomamente l’energia di cui necessitano senza essere collegati alle reti di distribuzione nazionali. Anche qui lo sviluppo di tecnologie legate allo stoccaggio locale dell’energia prodotta ha fatto passi da gigante negli ultimi anni, tali da consentire l’autoproduzione e stoccaggio dell’energia necessaria a costi economicamente sostenibili. Per comprendere il potenziale di questa proposta è necessario avere una visione d’insieme che va oltre la contingenza quotidiana delle richieste particolari di questo o quel portatore di interessi, oltre le normali dinamiche della ricerca del consenso utile ai fini elettorali. E’ necessario uscire dalle logiche di schieramento e pensare in termini di bene comune. E’ necessario immaginare un futuro diverso per Cesano Boscone. Non si tratta quindi di decidere se costruire ancora o no. Si tratta di costruire sempre meglio e in maniera sempre più efficiente, rispettando il territorio urbano e l’ambiente naturale in cui viviamo. Possiamo farlo. Possiamo decidere assieme tempi e modi per implementare questa proposta incardinandola, ad esempio, in Commissione Territorio per modificare il Regolamento Edilizio Comunale nelle relative Norme Tecniche di Attuazione. Quello che dobbiamo registrare oggi è la volontà politica di andare avanti su questa strada, volontà che ognuno di voi consiglieri dovrà esprimere, prendendosi le proprie responsabilità verso le future generazioni. Questo è il motivo per cui oggi abbiamo la speranza di coinvolgere tutti coloro che in questo consiglio hanno una forte sensibilità ambientale, a prescindere dal gruppo politico di appartenenza, tutti quelli che hanno la capacità di guardare avanti, di preparare un futuro migliore per Cesano e di tracciare la strada per gli altri Comuni dimostrando che l’utopia, smette di esserlo quando si comincia a fare qualcosa per raggiungerla. Grazie
0 Commenti
Lascia una risposta. |
Categorie
Tutto
Archivio
Giugno 2020
|