Vogliamo spendere due parole sull'Ucraina?
Noi italiani siamo continuamente distratti dai nostri sporchi affarucci di politica interna, ma poco più in là succedono cose importanti. Succede che un paese recentemente svincolatosi dall'asfissiante controllo della Russia sia abitato da due etnie di simile peso percentuale sul totale degli abitanti, una con una storia intrecciata a quella della Polonia, che guarda Mosca con sospetto, l’altra abitata da molti russi e russofoni, che vuole sostanzialmente agganciarsi a Mosca. Succede che questo paese è fondamentale per il trasporto del gas russo in Europa, succede che questo paese è appetito dalla Germania - dominante non solo nella UE ma anche nell'est europeo - come mercato di sbocco dei propri prodotti, succede che siamo sull'orlo della guerra civile con cecchini, squadre speciali e morti, morti, sempre morti. La Russia è il paese più compromesso finanziariamente con l’Ucraina. Finora ha mantenuto il paese a galla con un prestito di 3 miliardi di dollari, ma ulteriori prestiti sono stati attivati da banche private russe – così come dall’onnipresente FMI - per finanziare il debito sovrano ucraino di 60 miliardi di euro. Praticamente si trova di fronte alla scelta tra subire grandi perdite da un default o spendere sempre di più per sostenere l’economia dell’Ucraina. La stessa Russia è già vicina alla recessione; in realtà non si è mai completamente ripresa dal crollo post-Lehman nel 2008-2009 e ha posto un eccessivo affidamento su petrolio (ne produce tanto quanto i sauditi) e gas a discapito della produzione manifatturiera. Il tempismo dei moti di protesta è eccezionale: un mese prima delle Olimpiadi esplode il rancore ucraino contro il governo e le televisioni europee stigmatizzano come il “regime” sia finito, prossimo alla caduta. Vien da chiedersi, chissà chi sta finanziando la protesta contro Yanukovich, che “regime” non è … forse un po’ corrotto e sprecone, (noi italiani in questo campo non abbiamo niente da imparare da nessuno) ma queste sono caratteristiche che noi conosciamo e, purtroppo, sopportiamo bene. Oggi, nel corso dei giochi Olimpici, il governo filo russo dell’Ucraina non può reagire alla provocazioni, questione di orgoglio per la Russia: chi conosce i russi sa come l’orgoglio sia un elemento esistenziale del carattere della gente della steppa. L’altra parte è forse interessata a sostenere l’Europa e l’euro, prima di un’elezione europea cruciale per il futuro della ormai discutibile moneta unica a trazione tedesca, facendo riverberare sui media il messaggio che c’è ancora qualcuno disposto a combattere per entrare nel progetto europeo. Loro non sanno che in questo modo l’Ucraina rinuncerebbe alla sovranità politica ed economica e si trasformerebbe in una “colonia” dell’UE, ricevendo in cambio tutta una serie di impegni e nessun diritto. In linea di massima tutto quello che i commissari europei possono promettere all’Ucraina consiste nel perfezionare la democrazia e migliorare l’economia, in una prospettiva molto vaga, e che come al solito prevede un forte peggioramento nel breve periodo in cambio di effetti positivi presunti di lungo termine. La verità è che alla UE delle multinazionali serve solo avere nuovi acquirenti, nuovi target di mercato da curare; nuovi clienti cui piazzare beni e servizi. L’importante – pertanto – è chiudere l’accordo di associazione, indipendentemente dal contesto sociale, economico ed umano. Poteva fermarsi giusto adesso il processo di ampliamento del “territorio di caccia”? No di sicuro! E' quindi chiaro cosa sta succedendo? La Germania soffia sul fuoco della ribellione per far dell'Ucraina un obiettivo per i propri prodotti, la Russia tiene strette le briglia del governo ucraino per non avere impatti economici e finanziari e la Polonia ... beh, i polacchi per i tedeschi restano "stupidi", per i russi "inutili" ... ah ecco, sono degli inutili idioti come gli amici di Berlusconi per Alfano! Per concludere: è possibile morire per l'economia del profitto? Noi la risposta ce l'abbiamo, e voi? Post Scriptum. vediamo poi cosa succederà lunedì quando finiscono i Giochi di Sochi, che Putin si svegli con l'umore storto? I movimenti di truppe in Russia sono molto simili a quelli verificatisi durante la guerra in Georgia, nel 2008. I mercati stanno già scontando il rischio di un intervento russo e qualsiasi dispiegamento di truppe russe per sostenere il governo ucraino – anche se dietro invito del presidente Viktor Yanukovich – potrebbe finire fuori controllo, portando ad uno stallo nei rapporti Est-Ovest che non si vedeva dai tempi della guerra fredda. Potrebbe anche essere visto come una riedizione dell’intervento russo in Ungheria del 1956...
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Giugno 2020
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