Il Cambiamento fa paura a tanta gente, perché cambiare vuol dire modificare le proprie abitudini, le proprie certezze, vuol dire mettere in discussione quei pochi punti di riferimento ai quali, specialmente in tempi di crisi, ci si aggrappa come a una ciambella di salvataggio. Molti hanno paura del cambiamento, perché temono di perdere quello che hanno costruito in anni di lavoro e di sacrifici: perdere il posto di lavoro, perdere la pensione, perdere la casa, perdere la salute…
Ognuno, a modo suo, ha qualcosa da perdere e teme che cambiando lo possa perdere. E’ una reazione umana. Ma siamo sicuri che lasciando stare le cose cosi come stanno riusciremo a salvare i nostri veri interessi? La società di oggi è già completamente diversa da quella in cui siamo nati. La società di oggi è già cambiata. E’ cambiato il modo di lavorare, di produrre, di consumare, di guadagnare, di fare affari, di arricchirsi. Sono cambiate le regole, le banche, è cambiato il mondo della finanza, la borsa. I poteri “veri” si sono trasferiti dalle istituzioni che noi cittadini eleggiamo (parlamento nazionale ed europeo) a quelle istituzioni economiche di cui, magari, sentiamo solo il nome e non sappiamo nemmeno che potere hanno: la BCE, La Banca Mondiale, L’OCSE, il WTO, e via dicendo in un tripudio di sigle che perdono giorno dopo giorno il loro significato, ma che purtroppo accrescono giorno dopo giorno il loro potere di decidere il nostro destino, alla faccia di noi semplici cittadini. Le multinazionali, la globalizzazione, la delocalizzazione, lo spread, sono tutte parole che oramai fanno parte del nostro vocabolario e ci provocano inquietudine, quella “di pancia”, quella istintiva che ci dice che “niente di buono” sta accadendo. L’unica cosa che non è cambiata, da almeno 150 anni, è il modo di fare politica. Come mai? Senza un vero cambiamento siamo destinati a perdere tutto, tutti. Saremo costretti, nostro malgrado, a cambiare per sopravvivere: cambiare lavoro, cambiare stile di vita, anche cambiare Paese e tornare a emigrare. Allora non c’è più speranza? Non c’è più alcuna certezza? La certezza è che bisognerà cambiare per riprendersi il controllo di una vita che non è più nelle nostre mani. Ce l’hanno scippato. Bisognerà cambiare per fare in modo che i sacrifici e il sangue versato dai nostri genitori per costruire questa società, non sia stato versato inutilmente. Bisogna per forza cambiare perchè sarà questione di vita o di morte. Attenti a chi vi propone il Cambiamento! In questo periodo la parola Cambiamento è sulla bocca di molti. Troppi. Il Cambiamento è una merce che di questi tempi si vende da sola, visti i disastri che questa classe politica ha combinato in più di trent’anni di malgoverno e malaffare. Tutti ormai sono concordi sul fatto che sia giunta l’ora di cambiare, ma fatevi questa domanda: tutti questi partiti e personaggi che oggi si riempiono la bocca di “Cambiamento”, sono credibili? Sono forse credibili quelli che ci hanno portato fino a questo punto ed ora ci propongono una ricetta miracolosa per curare una malattia che essi stessi hanno creato? Il vero Cambiamento deve passare attraverso un rovesciamento del rapporto tra il cittadino e il politico che lo rappresenta nelle sedi istituzionali. Il potere deve necessariamente tornare nelle mani dei cittadini, che devono farsene carico senza più delegare qualcuno con “assegni in bianco” che durano cinque anni firmati nella cabina elettorale. Al giorno d’oggi ci sono tutti i mezzi, le possibilità e le condizioni per farlo e chi vi dice il contrario mente sapendo di mentire. Il vero Cambiamento deve passare solamente attraverso la mobilitazione di tutti i cittadini, la loro partecipazione e il loro diretto e costante controllo sull’operato degli eletti. Allora, sei pronto a cambiare?
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Giugno 2020
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