Noi tutti viviamo in un mondo glocal, dove gli eventi globali si mescolano sempre più con quelli locali. E così in pochi giorni assistiamo impotenti davanti alla tv o su internet a quello che sta diventando sempre più un esodo biblico di intere popolazioni di paesi colpiti da guerre, feroci dittature, pulizie etniche e religiose, carestie, povertà assolute che cercano una disperata via di uscita in una fuga verso l’ignoto, verso l’Europa. Per loro la denominazione di “migranti” non è più applicabile: costoro sono profughi che scappano dalla loro terra per cercare di sfuggire alla morte. Giorno dopo giorno, allo steso tempo, assistiamo ugualmente impotenti all’inesorabile e inarrestabile depauperamento (economico, sociale, culturale, morale) delle nostre comunità. Fenomeno che ci tocca sempre da più vicino tanto da sfiorarci quasi fisicamente se non colpendoci direttamente alla bocca dello stomaco, oltre che al portafoglio. Siamo anche noi vittime di guerra, futuri profughi di una guerra non combattuta a suon di cannonate, ma egualmente rovinosa e devastante. Siamo anche noi vittime di bombardamenti esattamente come quella umanità sofferente che vediamo morire nelle acque del mediterraneo. Le bombe di quelle guerre distruggono la città mettendole a ferro e fuoco e lasciando solo macerie. Qui da noi la guerra invisibile sta distruggendo il nostro tessuto economico e sociale facendo chiudere oggi un panifico, domani una gelateria…. giorno dopo giorno, silenziosamente le serrande di imprese, società, artigiani, si abbassano per non alzarsi più il giorno dopo. Muoiono e spariscono silenziosamente nel caos della vita quotidiana. Ogni tanto, però, queste bombe colpiscono qualche palazzo importante, qualche industria, qualche centro commerciale in cui lavorano centinaia di persone. Allora, questa bomba economica invisibile, il rumore lo fa eccome e tutti, per un attimo, restano pensierosi e sbigottiti, prima di rituffarsi nel caos della battaglia quotidiana per la sopravvivenza. Ognuno per se e dio per tutti. Ma qual'è il legame tra queste due realtà appena descritte? Qual’è la connessione che tiene insieme queste due tragedie? Cosa hanno in comune i profughi e i licenziati? Da uno studio di Oxfam emerge che nel 2016 l’uno per cento della popolazione mondiale sarà più ricco del restante novantanove per cento. In altre parole l’1% della popolazione mondiale avrà concentrata nelle sue mani il 51% dell’intera ricchezza del pianeta. Oxfam, in una nota, chiede ai governi di adottare un piano di sette punti per affrontare la disuguaglianza: dal "contrasto all'elusione fiscale di multinazionali e individui miliardari" all'introduzione "di salari minimi". Se lo scorso anno, sempre secondo Oxfam, "gli 85 paperon dè paperoni del mondo detenevano la ricchezza del 50% della popolazione più povera (3,5 miliardi di persone). Quest'anno il numero è sceso a 80, una diminuzione - sottolinea - impressionante dai 388 del 2010. La ricchezza di questi 80 è raddoppiata in termini di liquidità tra il 2009-2014. Il problema che sta alla base di tutto è quindi la sempre più squilibrata distribuzione della ricchezza nel mondo. Questo vuol dire che la stragrande maggioranza di tutti noi lavora e produce ricchezza che non resta nel territorio o nella nazione in cui vive, ma “se ne va” a ingrassare quei pochi conti correnti dei grandi paperon de paperoni planetari. E’ evidente ormai, ad un occhio attento, a un orecchio allenato e a un cervello in grado di fare due + due che la nostra civiltà, che tanto ha dato in termini di progresso, scienza, tecnologia, arte, filosofia e di cultura, sta arrivando al capolinea e lo sta facendo ormai a passi sempre più veloci. Il debito pubblico mondiale oramai ha superato i 55 trilioni di dollari: 55 mila miliardi di dollari ($55.000.000.000.000) un debito inesigibile. Tanto per capirci il debito pubblico italiano ad oggi è di 2 mila e 361 miliardi di dollari ($2.361.000.000.000). Quello che sta avvenendo in Europa, ossia il disperato tentativo da parte delle banche centrali e della BCE di tenere in piedi un sistema destinato all’implosione, associato alla completa subalternità della politica dei diktat dei grandi organismi finanziari mondiali (= quel famoso 1% di cui sopra…), ci ricorda molto la storia del Titanic. Le banche, dal 2016, "devono informare la clientela del fatto che potrebbero dover contribuire al risanamento di una banca", ha detto il Governatore della Banca d'Italia, Ignazio Visco, durante un'audizione alla commissione Finanze del Senato. Vuol dire in parole povere che se una banca fallisce i creditori possono prendere i soldi dei nostri risparmi depositati nei conti correnti per ripianare i debiti che hanno prodotto le banche stesse. Cominciano a mettere le mani avanti, perché gli scenari di default non sono solo più ipotesi, ma concrete possibilità. Ma torniamo ai profughi. Qualche anno fa, parlando di questo argomento con un amico ghanese, mi disse alcune brevi ma significative parole: i poveri e i disperati vanno dove ci sono i soldi e se non vuoi che vengano a casa tua devi portare i soldi a casa loro. In questa breve frase è contenuta l’essenza dell’intero problema: la redistribuzione equa della ricchezza prodotta. Il nostro sistema di vita, di consumi e di sprechi ce lo siamo potuti permettere (e ce lo stiamo ancora permettendo) perché qualcun altro ha pagato e sta pagando sulla sua pelle il prezzo al posto nostro. La nostra qualità di vita, anche quella che noi consideriamo al più basso livello della nostra piramide sociale, per la stragrande maggioranza delle persone del pianeta rappresenta un traguardo da raggiungere, un sogno per cui lottare e rischiare. Quei morti nel mare sono quindi il prezzo che stiamo pagando per permetterci il nostro stile di vita. Quei morti non sono la causa dei problemi, ma rappresentano il tragico effetto delle nostre scelte quotidiane e del nostro modo di vivere e consumare. Alcuni di noi si riempiono la bocca di solidarietà, altri di buonismo ipocrita, altri di paura, altri di rabbia, altri ancora di infantile egoismo, ma in realtà nessuno di noi è disposto a ridurre drasticamente il proprio standard di vita per condividerlo con la stragrande parte dell’umanità che giustamente richiede la sua parte. Allora, che fare? Bene, cominciamo a chiedere, anzi no, a pretendere, a quel famoso 1% di paperon de paperoni di “mollare l’osso” e di redistribuire in modo equo la ricchezza da loro accumulata. Cominciamo a chiedere ai nostri politici di difendere la ricchezza prodotta nella nostra nazione, a farla rimanere nella nostra terra e allo stesso tempo di rispettare le ricchezze prodotte dai popoli nelle altre nazioni. Cominciamo a rispettare i diritti umani di tutti, ma proprio di tutti, perché esiste una sola razza: quella umana. Cominciamo a rispettare le economie, le ricchezze e le materie prime degli altri Paesi e se le vogliamo acquistare paghiamole un prezzo equo. Cominciamo a far valere il diritto sul sopruso, il giusto sul conveniente, l’uguaglianza di tutti di fronte alla legge. Cominciamo a pensare di vivere secondo le nostre possibilità, i nostri mezzi e le nostre risorse. Cominciamo a riordinare la nostra scala dei princìpi, magari mettendo davanti al denaro la dignità, il rispetto, l’umanità, la compassione. Cominciamo a considerare il valore delle cose e delle persone invece che il loro prezzo. Cominciamo a pensare che non tutto sia negoziabile e che sia sempre solo una questione di soldi. Cominciamo a pensare che il fine non può essere sempre e comunque una giustificazione e un alibi per i mezzi che usiamo. Cominciamo a pensare che un’azione giusta, molte volte, non è conveniente al singolo ma lo è per l’intera comunità e smettiamo di muoverci solo quando “ce ne viene in tasca” qualche cosa. Cominciamo a salvare gli esseri umani prima di salvare le banche. Cominciamo a pensare. Cominciamo, magari, a non appoggiare governi e dittature compiacenti solo perché utili per i nostri business. Cominciamo a considerare “potenziali mercati” quei paesi in cui i diritti umani vengono rispettati e promossi. Cominciamo, dato che ne abbiamo i mezzi e le tecnologie, a produrre energia rinnovabile e a ridurre drasticamente la nostra sete di petrolio e di gas raggiungendo così la nostra indipendenza energetica (=indipendenza politica). Cominciamo insomma a prenderci le nostre responsabilità per le azioni quotidiane e per le scelte che ogni giorno facciamo. Cominciamo a pensare che si può e si deve trovare il modo di vivere in un altra maniera, perché questa qui proprio non funziona più. Tempi molto duri si stanno prospettando all’orizzonte e, almeno per una volta, cerchiamo di non vedere il dito, ma di guardare la luna. Solo questo, forse, ci salverà. Forse è già troppo tardi, ma vale ancora la pena di tentare. In caso contrario i prossimi profughi saremo proprio noi.
1 Commento
Il cittadino informato è da sempre una nostra priorità. Il cittadino deve avere la possibilità di seguire i consigli comunali, gli interventi di tutti consiglieri e tutte le discussioni, senza dover affrontare le ore piccole e uscire di casa. Oggi è infatti possibile, a costi irrisori, videoregistrare tutte le sedute del consiglio comunale e pubblicarle sul web, mettendole a disposizione di tutti i cittadini. Per far questo, occorre però un regolamento che disciplini tutta la materia. Ci siamo quindi la briga di stilarne uno e a breve lo sottoporremo a tutti gli altri gruppi consiliari. Nel frattempo ve lo anticipiamo qui sotto. Come sempre, prima i cittadini e poi i politici. Buona lettura. TITOLO I – DISPOSIZIONI GENERALI Articolo 1 - Finalità
riprese effettuate da terzi e nell'esercizio del diritto di cronaca.
Articolo 2 – Informazione sull'esistenza di strumenti di ripresa
Articolo 3 - Gestione delle sedute consiliari e tutela dei dati sensibili
Articolo 4 - Sospensione delle riprese
Articolo 5 - Limiti di trasmissione e commercializzazione
Articolo 6 – Trattamento dei dati e rispetto della normativa privacy
TITOLO II - RIPRESE EFFETTUATE DIRETTAMENTE DAL COMUNE Articolo 7 - Attività di comunicazione e diffusione da parte del Comune di Cesano Boscone
TITOLO III – Riprese effettuate da terzi e nell'esercizio del diritto di cronaca Articolo 8 – Attività di ripresa da parte di terzi
b) il contenuto specifico e dettagliato della trasmissione o delle iniziative proposte in relazione all'ordine del giorno del dibattito consiliare, ovvero la destinazione d'uso e scopo della ripresa; c) l'identità e la sottoscrizione del richiedente, del presidente o del rappresentante legale dell'organismo/associazione; d) la dichiarazione del firmatario di rispettare il presente regolamento e la normativa in materia di privacy ai sensi del D.lgs n.196/2003, s.m.i nonché di aver assunto la responsabilità' agli effetti civili e penali della diffusione delle immagini ovvero del programma, ai sensi dell'articolo 6, quinto comma, della legge 14 aprile 1975,n.103; e) il consenso del firmatario al trattamento dei propri dati personali, anche sequalificabili come dati sensibili, nonché la dichiarazione di aver ottenuto analogo consenso dal rappresentante legale e degli altri aderenti all'organismo/associazione, qualora essi siano individuabili in base alla documentazione prodotta.
Articolo 9 – Esercizio del diritto di cronaca
Articolo 10 . Modalità di ripresa
Articolo 11 - Interviste
TITOLO IV – DISPOSIZIONI FINALI Articolo 12 – Norma di rinvio
Articolo 13 – Entrata in vigore
---------------------------------------------------------------------------------- Come sempre, Fatti e non Parole. Con riferimento a quanto indicato nel nostro programma elettorale, abbiamo sviluppato questa proposta di piccola modifica al Regolamento per le Associazioni presenti e operanti nel nostro territorio comunale. Questo documento rappresenta la nostra proposta che a breve presenteremo in Commissione Istituzionale. Invitiamo tutti i cittadini a leggerla per informarsi e soprattutto invitiamo TUTTI i gruppi consiliari a prenderne visione in vista della futura discussione in Commissione. Ognuno ovviamente è libero di avere differenti visioni e di proporre differenti documenti. Questo vuole essere il nostro contributo allo sviluppo di una discussione seria e propositiva su questo tema. Obiettivi
La nostra Proposta Titolo I - FINALITÀ E DIFFUSIONE Art. 1 - Oggetto La concessione di contributi, sovvenzioni, sussidi e benefici economici di qualunque natura ad enti ed associazioni pubbliche e private viene effettuata dal Comune, nell'esercizio della propria autonomia, secondo le modalità, le procedure ed i criteri stabiliti dal presente regolamento per dare attuazione all’art.12 della legge 7 agosto 1990, n. 241 ed all'art.22 della legge 30 dicembre 1991, n. 412 e successive modificazioni, assicurando equità, imparzialità e trasparenza all'azione amministrativa e realizzando il miglior impiego delle risorse destinate al conseguimento di utilità sociali per la comunità amministrata ed alla promozione del suo sviluppo. Il Regolamento disciplina altresì i requisiti e le modalità per l’iscrizione all’Albo delle Associazioni, in conformità a quanto previsto dallo Statuto Comunale I sussidi ed ausili finanziari diretti alle associazioni per scopi socio assistenziali e quelli di supporto alla qualificazione delle attività scolastiche sono disciplinati da altri specifici atti dell'Ente. Art. 2 – Osservanza L'osservanza delle procedure, dei criteri e delle modalità stabiliti dal presente regolamento è condizione necessaria per la legittimità degli atti con i quali vengono disposte le concessioni di cui al precedente articolo. Art. 3 - Pubblica diffusione L'Amministrazione dispone le iniziative più idonee ad assicurare la più ampia e diffusa conoscenza del presente regolamento agli Enti, alle Istituzioni pubbliche e private ed all'intera comunità. Questo Albo delle Associazioni dovrà essere pubblicato e aggiornato annualmente a cura dell’Amministrazione Comunale sulle pagine del sito del Comune di Cesano Boscone e su qualsiasi altro mezzo ritenuto idoneo per assicurarne la massima pubblicità. Le Associazioni sono tenute a comunicare tempestivamente all’Amministrazione comunale qualsiasi variazione avvenuta nei dati e documenti pubblicati sul Registro. Titolo II - ALBO DELLE ASSOCIAZIONI, DEGLI ENTI E DELLE ISTITUZIONI Art. 4 - Finalità generali
L’Albo delle Associazioni è suddiviso nelle seguenti sezioni: A. Associazioni di impegno civile, tutela e promozione dei diritti umani; B. Associazioni socio assistenziali; C. Associazioni formative ed educative; D. Associazioni culturali; E. Associazioni di valorizzazione e tutela dell’ambiente; F. Associazioni sportive; G. Associazioni ricreative; Art. 6 - Iscrizione all’Albo Le Associazioni di cui al precedente articolo 5 indirizzano al Sindaco domanda di iscrizione all’Albo indicando il tipo di attività svolta, la sezione cui vogliono essere iscritte e allegando i seguenti documenti :
Il diniego di iscrizione può essere disposto qualora : a) vengano prodotti documenti falsi o incongruenti; b) la Giunta comunale, con motivato provvedimento, non ravvisi nella richiedente le caratteristiche di cui al comma 2 dell’art. 4 . Il diniego all'iscizione o la cancellazione dall’Albo avviene con motivato provvedimento della Giunta Comunale quando vengano a mancare, per qualsivoglia ragione, gli elementi essenziali necessari per l’iscrizione o quando si verifichi il caso di manifesta indegnità. L’aggiornamento dell’Albo delle Associazioni, degli Enti e delle Istituzioni viene disposto annualmente dalla Giunta Comunale. Gli iscritti all’Albo sono tenuti ogni anno alla presentazione del Bilancio consuntivo e preventivo e alla relazione sull’attività sociale. Ogni eventuale modifica od integrazione dei documenti di cui all’Art.6 dovrà essere tempestivamente comunicata. La mancanza di tale aggiornamento è ragione sufficiente per l’eventuale deliberazione di cancellazione dall’Albo e in ogni caso impedisce le facilitazioni di cui al comma 3 dell’art.4. Art.6 bis Status delle Associazioni richiedenti l’iscrizione all’Albo Viene istituito un database che fotografa e definisce lo status delle Associazioni richiedenti l’iscrizione all’Albo delle Associazioni. Il database dovrà contenere tutte le informazini utili a comprendere lo status della pratica e le eventuali criticità riscontrate: la data di presentazione della domanda, i documenti prodotti e quelli eventualmente mancanti, il responsabile del procedimento. Il database sarà pubblicato su una apposita pagina del sito del Comune e sarà pubblico. Titolo III - CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI Art.7 Consulta delle Associazioni Viene creata una Consulta Permanente delle Associazioni il cui compito è quello di:
La Consulta delle Associazioni è così costituita:
Viene poi data la possibilità a tutte le Associazioni di proporre progetti che, nel rispetto delle proprie competenze, attitudini e vincoli statutari, siano funzionali al raggiungimento degli Obiettivi Generali prescelti. Ai fini dell’erogazione dei contributi, la valutazione della qualità dei progetti presentati avverrà tramite una griglia di valutazione che sarà definita dalla Consulta volta per volta in relazione agli Obiettivi Generali determinati. A titolo puramente indicativo elenchiamo alcuni criteri di valutazione che potrebbero essere inseriti nella griglia di valutazione:
Tutti i progetti presentati saranno pubblicati integralmente sul sito web del Comune. Sulla base del Budget a disposizione, della qualità dei progetti proposti, e dei risultati della griglia di valutazione, il rappresentante dell’Amministrazione Comunale nella Consulta provvederà a proclamare i progetti aventi diritto al finanziamento. Tutti I finanziamenti, sotto qualsiasi forma (contributi, sovvenzioni, sussidi e benefici economici), verranno comunque erogati dal Comune rispettando le direttive e indicazioni della Consulta delle Associazioni. Art.7bis Statuto e Regolamento della Consulta delle Associazioni Lo statuto e il regolamento della Consulta delle Associazioni verrà redatto dalla Commissione Istituzionale entro 90 giorni dalla data di approvazione del presente Regolamento. Titolo III CONCESSIONE DI BENEFICI FINANZIARI E VANTAGGI ECONOMICI AD ENTI ED ASSOCIAZIONI CAPO I - Principi, criteri, destinatari Art. 8 - Finalità degli interventi Il Comune, per mezzo della Consulta delle Associazioni, può intervenire con la concessione di contributi, sovvenzioni, sussidi e benefici economici, nei limiti delle risorse previste in bilancio, a favore di Enti ed Associazioni pubbliche e private che operano per le seguenti finalità, elencate in ordine alfabetico: 1. assistenza e sicurezza sociale; 2. iniziative di solidarietà, di impegno civile, tutela e promozione dei diritti umani; 3. istruzione, formazione e cultura; 4. promozione della pratica dello sport e di attività ricreative del tempo libero; 5. sviluppo dell'economia e dell'occupazione; 6. tutela dell'ambiente e del paesaggio 7. valorizzazione e conservazione dei beni artistici e storici; La definizione delle finalità di cui al precedente comma non preclude al Comune la possibilità d’interventi di carattere straordinario, quando gli stessi siano motivati da fatti eccezionali o da esigenze di particolare interesse per la comunità o che costituiscano, da parte della stessa, testimonianza di solidarietà verso popolazioni colpite da gravi eventi. Art. 9 - Destinatari La concessione di contributi, sovvenzioni, sussidi e benefici economici viene disposta per le Associazioni iscritte all’Albo delle Associazioni da almeno un anno. Art. 10 - Interventi straordinari e cooperazione internazionale Nei casi particolari previsti dal secondo comma dell’art.7, l’attribuzione a carattere straordinario di contributi economici può essere effettuata dal Comune ad enti pubblici e privati, associazioni e comitati, per sostenere specifiche iniziative di aiuto e solidarietà verso comunità italiane colpite da calamità od altri eventi eccezionali. Il Comune può destinare, in conformità a quanto previsto dal comma 1 bis dell’art.19 della legge 19 marzo 1993, n. 68, un importo non superiore allo 0,80% della somma dei primi tre titoli delle entrate correnti del bilancio annuale, per sostenere programmi di cooperazione allo sviluppo ed interventi di solidarietà internazionale. CAPO II - CONDIZIONI GENERALI DI CONCESSIONE Art. 11 - Tipologia dei contributi La concessione di contributi, benefici su manifestazioni inerenti l'attività delle Associzioni è di esclusiva competenza della Consulta delle Associazioni. Art. 12 - Contributi annuali ad enti ed associazioni Non è contemplata in alcun caso la concessione di contributi annuali al sostegno della normale attività sociale delle Associazioni. I contributi comunali sono erogati esclusivamente a sostegno di progetti approvati dalla Consulta delle Associazioni. Art. 13 - Patrocini Il patrocinio di manifestazioni, iniziative, progetti consiste nell’informazione alla cittadinanza dell’apprezzamento e del pubblico riconoscimento del valore degli stessi da parte dell’Amministrazione Comunale e deve essere richiesto dal soggetto organizzatore e concesso formalmente ai sensi dell’art. 10 del presente Regolamento. Il patrocinio del Comune non può essere accompagnato dall’erogazione di contributi economici, per manifestazioni, iniziative, progetti deve essere richiesto dal soggetto organizzatore almeno 30 giorni prima dello svolgimento della manifestazione. La richiesta dovrà essere redatta su apposito modulo e sottoscritta dal legale rappresentante dell'ente o associazione richiedente, inoltrata al Sindaco attraverso il Protocollo Generale. La richiesta di patrocinio dovrà contenere la descrizione dettagliata dell'iniziativa, date, luoghi, finalità, presenza di sponsor, finanziatori o altri patrocini. La risposta scritta del Comune dovrà essere tassativamente inviata al richiedente entro 15 giorni dalla data di presentazione della domanda. Tale risposta potrà essere inviata anche via email all’indirizzo indicato nella domanda presentata dal richiedente. Il diniego motivato dovrà comunque essere comunicato per iscritto al richiedente. La concessione di patrocinio può realizzarsi anche mediante le seguenti facilitazioni:
Il patrocinio viene concesso per singole iniziative e implica l’obbligo ai soggetti organizzatori di citarlo in tutte le forme di pubblicità attraverso l'uso dello stemma municipale e la dicitura "Patrocinio del Comune di Cesano Boscone". Le modalità d’uso dello stemma andranno preventivamente concordate con i responsabili dei vari procedimenti. Il diniego motivato dovrà essere comunicato al richiedente. Art. 14 - Utilizzo di immobili, strutture e beni Laddove non sia regolato da apposite convenzioni, l'utilizzo gratuito o agevolato di immobili o strutture pubbliche da parte di Enti o Associazioni senza scopo di lucro costituisce vantaggio economico a favore dei soggetti utilizzatori e rientra quindi nelle competenze della Consulta delle Associazioni. Esso potrà essere concesso con i criteri e le modalità previsti per l'assegnazione di contributi in relazione alle reali disponibilità ed alle attività programmate dal Comune e alle linee guida determinate dalla Consulta delle Associazioni. Il Comune può consentire l'uso di beni immobili o mobili da parte di Enti o sodalizi organizzati per lo svolgimento di attività a rilevanza sociale. L'uso di tali beni è disposto su istanza dei soggetti interessati alla quale dovrà essere allegata documentata relazione sulla attività da svolgere nonché sull'uso specifico del bene richiesto, nonché la documentazione di cui al successivo art. 19, integrata da copia dello Statuto. La giunta Comunale delibera sulle richieste. L'uso può essere consentito a titolo gratuito ovvero agevolato previa sottoscrizione di apposito atto che garantisca l'integrità e la correttezza dell'uso del bene di pubblica proprietà ed indichi la durata della concessione. Nel caso di utilizzo non occasionale, riferibile ad un uso continuativo, seppure non esclusivo della struttura le spese ordinarie di gestione e manutenzione non dovranno gravare sul Bilancio Comunale, fatte salve specifiche convenzioni. In questo caso è la Consulta delle Associazioni a deliberare. Questo tipo di concessioni dovranno, di volta in volta, essere normate da specifici provvedimenti tesi a disciplinare i rapporti tra le parti. Art. 15- Condizioni generali che regolano gli interventi del Comune L'intervento del Comune non può essere concesso per eventuali maggiori spese impreviste che si verificano per le manifestazioni ed iniziative organizzate dai soggetti di cui all'art. 12, e non può essere accordato per la copertura di disavanzi di gestione delle attività ordinarie degli enti di cui all'art. 11. Il Comune rimane comunque estraneo a qualsiasi rapporto od obbligazione che si costituisca fra persone, enti pubblici o privati, associazioni, fondazioni o comitati nei confronti di soggetti terzi per forniture di beni e prestazioni di servizi, collaborazioni professionali e qualsiasi altra prestazione. Il Comune non assume responsabilità alcuna in merito all'organizzazione ed allo svolgimento di manifestazioni, iniziative e progetti ai quali ha accordato contributi finanziari, così come non assume responsabilità relative alla gestione degli enti pubblici, privati ed associazioni che ricevono dal Comune contributi annuali, anche nell'ipotesi che degli organi amministrativi del soggetto beneficiario facciano parte rappresentanti dallo stesso nominati. Nessun rapporto od obbligazione di terzi potrà esser fatto valere nei confronti del Comune il quale, verificandosi situazioni irregolari o che comunque necessitino di chiarimenti, può sospendere l'erogazione delle quote di contributi non corrisposte e, a seguito dell'esito degli accertamenti, deliberarne la revoca nei limiti predetti. La concessione dell'intervento è vincolata all'impegno del soggetto beneficiario di utilizzarlo esclusivamente per le finalità per le quali è stato accordato. Gli interventi del Comune relativi all'attività ricorrente o straordinaria dei soggetti previsti dal presente regolamento possono avvenire soltanto attraverso l'assegnazione di contributi finanziari o la concessione dell'uso agevolato di immobili, impianti, strutture od attrezzature comunali. Le spese di ospitalità, rappresentanza e simili, effettuate dagli enti predetti sono finanziate dagli stessi nell'ambito del loro bilancio o del budget delle singole manifestazioni, senza oneri per il Comune. Le spese per queste finalità possono essere sostenute dal Comune soltanto per le iniziative o manifestazioni dallo stesso direttamente organizzate o cui direttamente partecipa, nell'ambito dei fondi per le stesse stanziati, direttamente gestiti dall'amministrazione comunale. Art. 16 - Pubblicizzazione degli interventi del Comune Gli enti pubblici e privati e le associazioni che ricevono contributi annuali per l'espletamento della loro attività sociale o per realizzare manifestazioni, iniziative e progetti sono tenuti a far risultare dagli atti attraverso i quali le realizzano o le manifestano all'esterno, che esse vengono realizzate con il concorso del Comune. Art. 17 - Albo dei beneficiari di provvidenze di natura economica Il Comune, adempiendo a quanto prescritto dall’art. 22 della legge 30 dicembre 1991, n. 412 e successive modificazioni, provvede alla tenuta dell'albo dei soggetti, comprese le persone fisiche di cui ad apposito regolamento, cui siano stati erogati in ogni esercizio finanziario contributi, sovvenzioni, crediti, sussidi e benefici di natura economica a carico del proprio bilancio. Il Comune provvede anche alla pubblicazione del suddetto Albo sul sito web ufficiale del Comune. CAPO III - PROCEDURE Art. 18 - Modalità e documentazione richiesta per la presentazione delle domande di contributo riferiti ai progetti presentati alla Consulta delle Associazioni. Tutti i progetti presentati dovranno inderogabilmente contenere le seguenti informazioni:
Nelle richieste di contributo e nei rendiconti andranno altresì indicati tutti gli eventuali introiti derivanti da vendita di biglietti, sponsor, contributi da altre associazioni od enti, proventi vari. Nel caso il rendiconto evidenzi una minore spesa rispetto a quella prevista e su cui è stato calcolato l’anticipo il beneficiario è tenuto a rifondere al Comune entro 30 giorni dalla verifica del rendiconto la quota eccedente oppure a vedersi riconosciuta una quota minore di saldo. Sarà cura delle Associazioni inviare alla Consulta delle Associazioni il rendiconto a consuntivo, la quale provvederà entro 15 giorni dal ricevimento alla sua pubblicazione sul sito web del Comune. Le istanze e le proposte per contributi annuali a sostegno dei progetti devono essere presentate dalle associazioni iscritte all’Albo entro 100 giorni dalla data di approvazione degli Obiettivi Generali da parte della Consulta delle Associazioni. Entro i 30 giorni successivi la Consulta delle Associazioni è tenuta a dare formale risposta. Art. 19 - Rendiconto e liquidazione dei contributi Per la liquidazione dei contributi erogati ai progetti approvati dalla Consulta delle Associazioni, in base alle caratteristiche e ai dati del progetto approvato (art.18 comma 4) il soggetto beneficiario presenterà, la seguente documentazione:
Nel caso il rendiconto regolarmente documentato sia inferiore a quanto previsto la liquidazione del contributo sarà ridotta nella proporzione “spesa prevista sta a contributo assegnato come rendiconto documentato sta a contributo effettivamente liquidato”. In caso di revoca per colpa accertata per anomalie o per mancata o irregolare presentazione dei documenti richiesti, i soggetti beneficiari sono tenuti a restituire il contributo eventualmente percepito a titolo di anticipazione. In caso di colpa accertata per anomalie o per mancata o irregolare presentazione dei documenti richiesti, l’associazione beneficiaria non potrà presentare altri progetti o richiedere qualsiasi forma di finanziamento per i successivi due anni. CAPO IV - NORME FINALI Art. 20- Esclusioni Sono esclusi dalla presente disciplina i costi sociali che il Comune assume per i servizi dallo stesso gestiti o che sono eseguiti per suo conto da altri soggetti, essendo gli stessi regolati:
Beh, di certo a Cesano Boscone non ci si annoia mai. Partiamo dallo Statuto della Festa Patronale, che prevede un "Consiglio Esecutivo" composto da 16 membri che ha come compito quello di coinvolgere e organizzare cittadini, associazioni di commercianti, le istituzioni ecclesiastiche, volontari, ecc. ecc. per creare una festa patronale decorosa. Di questo Consiglio secondo lo statuto fanno parte 3 membri la cui nomina spetta al Sindaco, 2 che fanno riferimento alla maggioranza e 1 all’opposizione con il compito di supervisionare e controllare lo svolgimento delle operazioni. Abbiamo appreso dal Blog del Sindaco che sono stati nominati i rappresentanti del Comune nel consiglio esecutivo della festa patronale. Per lo strumento potremmo anche essere contenti e tirare un sospiro di sollievo, il ns Sindaco comunica dal Blog, un po’ come fa Beppe Grillo, se non fosse che il Grillo nazionale non riveste nessuna carica istituzionale e non e’ tenuto ad un comportamento da garante anche nei confronti di chi non l’ha votato…. quisquilie. In realta’ la mancanza di una comunicazione ufficiale del Sindaco ricalca uno stile annuncio che non convince neanche chi la comunicazione la fa, figuriamoci gli altri. Ormai le cose si dicono prima a “Porta a Porta” da Vespa e poi in Parlamento e il nostro Sindaco, nel suo piccolo, non si fa mancare nulla arrangiandosi su facebook. Ma non c’e’ da preoccuparsi, il Consiglio, che gode della più’ ampia autonomia nella gestione della Festa, sta prendendo forma e invitiamo tutti a dormire sogni tranquilli, stiamo sereni, tanto il manovratore continuera’ ad agire indisturbato. Il perché' ve lo spieghiamo qui di seguito, se avrete la pazienza di continuare la lettura. Partiamo da un piccolo inciso: la festa patronale è attualmente, e come storicamente è sempre avvenuto, un evento generato dalle comunità parrocchiali, quindi religioso, cui si è aggiunto l'aspetto laico (orami ridondante) al quale si è infine unito anche il Comune con patrocinio, contributi e con tutti gli annessi e connessi del caso. Come forse sanno gli osservatori più attenti, le forze presenti all’opposizione a Cesano sono Cesano2020, CesanoCambia!, Forza Italia, Fratelli d’Italia e il Movimento 5 Stelle. Quindi in totale sono 5 gruppi consiliari. Tra questi cinque gruppi, quattro (Cesano2020, Forza Italia, Fratelli d’Italia e M5S) avevano concordato su un nominativo, mentre CesanoCambia! aveva proposto al Sindaco, motu proprio e senza nemmeno interpellare gli altri quattro gruppi dell’opposizione, un altro nominativo. Alla fine della fiera, il nostro Sindaco Simone-Matteo si è trovato quindi con due nomi tra cui dover decidere: uno espresso da quattro gruppi e un altro espresso da un solo gruppo. Mumble mumble, un bel problema e una decisione difficile…. Beh, questa volta il sindaco renzie-de-noartri ha superato se stesso. Questo è il ragionamento che, a nostro avviso, il Sindaco ha utilizzato per decidere: Siccome il nome proposto da CesanoCambia! è l’espressione di una minoranza all’interno della minoranza, essa è ancora più minoranza - una specie di super-minoranza - e quindi ha più valore di una minoranza che però all’interno di tutta la minoranza rappresenta una maggioranza… Prendetevi un attimo di tempo e rileggete il paragrafo sopra, perché alla prima lettura si fa fatica…. e poi fatevi una bella risata. eh no, dài ragazzi, questa signori non è farina del sacco di Simo. Qui c’è la mano del maestro…. qui dietro c’è proprio Renzie-the-Original che gliel’avrà twittata tra una slide, un gelato, una strizzata d’occhio e una fiducia alla camera. Si scherza e si ride (per non piangere) per carità… Scherzi a parte, complimenti comunque al Sindaco che ha installato con successo a Cesano e reso operativa la modalità Renzie-PD-Comando-io e sta già producendo i suoi frutti. Tutto ciò ci ricorda molto il modo con cui abbiamo visto il Matteo nazionale “dialogare” con la delegazione del Movimento 5 Stelle sulla legge elettorale. “Questa è la legge elettorale che ho scelto e ci farebbe piacere se lo votaste anche voi. Non sono ammesse modifiche perché la legge è già perfetta così, visto che l'ho scritta io: che ne dite?” Qui a Cesano il copione si ripete: “Care minoranze è vostro diritto esprimere un nome… ah… è questo? 4 su 5 gruppi indicano questo? …. Va beh (uffa!) allora scelgo quest’altro, perché….. perché lo dico io…..” Da oggi quindi “stiamo più sereni” e dormiamo sonni tranquilli perché il nostro Sindaco veglia sui nostri bisogni e protegge tutte le minoranze… e più piccole sono e più saranno protette. Leggiamo nel frattempo su facebook alcuni interventi del consigliere Stefano Cella [CesanoCambia!] che difende la sua scelta dicendo “...al di là del metodo la persona di Nicola Pignataro [il nome proposto dalla super-minoranza CesanoCambiese] è la più qualificata per il ruolo…..bla bla bla. E no, caro Cella, l’incipit è sbagliato. Non si può prescindere dal metodo. Specialmente in politica, la forma ha il compito di garantire il valore stesso della sostanza. Non può essere che “la legge è uguale per tutti, ma per qualcuno è ancora più uguale” (cit. di George Orwell ne “La fattoria degli animali” un libro che sta diventando sempre più attuale ahinoi...) e quindi la scelta di Nicola Pignataro è la cosa giusta da fare “a prescindere”. Le regole, anche quelle non scritte, e le procedure vanno sempre rispettate da tutti, la legge va rispettata sia quando fa comodo che quando lo fa un po’ meno e chi vuol fare il furbino paga pegno. Comprendiamo bene che in una Italia com’è quella dei nostri giorni, i concetti di legge, di rispetto, di istituzioni sono oramai superati e desueti, ma noi siamo dei rompiballe pignolini, le regole le rispettiamo TUTTE e quando qualcuno vuol fare il furbo non ce la facciamo proprio a stare zitti. Una paio di domande sorgono spontanee:
Ma perché in Italia non si possono mai fare le cose alla luce del sole e si devono sempre tendere agguati, temere trabocchetti, piantare coltelli nella schiena? Allora, tanto per non passare per quelli che protestano sempre e basta, proponiamo a CesanoCambia!, al PD-Futuro in Comune e a tutte le altre opposizioni di passare dalle parole ai fatti con un paio di azioni da discutere in Commissione Istituzionale quanto prima:
Prendetevi le vostre responsabilità e decidete di cambiare le cose una buona volta. Per quanto ci riguarda pubblicheremo a breve la nostra proposta di nuovo regolamento per le Associazioni di Cesano Boscone e daremo appuntamento in Commissione Istituzionale a tutti i gruppi consiliari per sentire le loro proposte e commenti in merito. I cittadini leggeranno e valuteranno. Nel frattempo l’unica cosa che CesanoCambia! è riuscita a fare è stata quella di deteriorare l’immagine dell’incolpevole Nicola Pignataro e di gettare su di lui una ingiustificata e immeritata ombra di sospetto, qualsiasi cosa adesso deciderà di fare all’interno del comitato. Conosciamo bene Nicola e sappiamo che spenderà tutto se stesso per far si che le cose vadano per il meglio, ma ripetiamolo qui fino alla noia, il problema non è affatto la persona, il problema è stato il metodo sia di CesanoCambia! che del Sindaco. La democrazia e la convivenza civile si basano sul rispetto delle regole. Se saltano quelle ci rimane la giungla. A meno che…… A meno che lo scoppiettante laboratorio politico cesanese non abbia partorito una nuova forma di aggregazione politico-istituzionale: fino ad oggi esistevano solamente la maggioranza e l’opposizione…. che noia! Ma da oggi finalmente è venuta alla luce un’altra figura: la quasi-maggioranza [o la quasi-opposizione]. Dovremo quindi pensare di modificare la geografia del consiglio comunale e disporre i posti seguendo il seguente schema:
P.S. detto tra noi, ma se facessimo decidere ai cittadini cosa vogliono fare di questa festa? naaa! fantascenza. Uffa ‘sti grillini che pizza! |
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Giugno 2020
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