Nei prossimi mesi leggerete e sentirete promesse e progetti di ogni tipo. Per tutti, ma proprio tutti, ci sarà un occhio di riguardo, una strizzatina d’occhio, una pacca sulla spalla, un “non ti preoccupare che per quella cosa ci penso io”.... Sentirete proclami sulla corretta amministrazione, sul patto di stabilità, su quanto questo Paese sia cresciuto, sull’attenzione ai deboli e ai più poveri, all’ambiente, alla salute, agli anziani e ai bambini…. Vi diranno che ci sono già in cantiere nuove meravigliose idee per renderci la vita migliore, come per incanto svaniranno tutte le buche nelle strade e le aiuole rifioriranno come mai le avete viste. Vi diranno che questo comune virtuoso, da sempre, è stato amministrato con coscienza e capacità e che nessun altro sarebbe stato in grado di farlo meglio. I più furbi, poi, vi diranno che oggi le cose sono cambiate e che, pur nella continuità, c’è bisogno di dare un deciso segnale di discontinuità con il passato. Ma comunque non preoccupatevi, perchè una nuova classe dirigente esperta ed attrezzata è pronta a prendere il comando di questa nave in tempesta, con l’obiettivo di portarla nel porto sicuro del buon governo e della buona amministrazione. Insomma, preparatevi quindi ad ascoltare il solito mantra di promesse. Vi suggeriamo una chiave di interpretazione e di lettura di quello che, molto probabilmente accadrà da oggi alla data delle prossime elezioni: Immaginate che l’amministrazione comunale sia una vecchia auto, magari un diesel Euro3, che ha fatto tantissimi chilometri e che, per raggiunti limiti di età e per usura naturale, consuma molto e inquina moltissimo. Bene, tutti i partiti (ma proprio tutti) cercheranno di convincervi che il proprio candidato sindaco è in grado di guidare meglio degli altri quell’auto, quell’altro candidato vi dirà che lui è un campione di rally che che con quella macchina può fare anche le gare, quell’altro ancora dirà che questa è la macchina che abbiamo e che più lontano di Abbiategrasso non ci possiamo andare. Il problema di fondo, comunque, rimane: chiunque vada alla guida di quella macchina, consumerà un sacco e inquinerà ancora di più. … E poi ci siamo noi. Noi, molto semplicemente, vi proponiamo di CAMBIARE L’AUTO. Capita la differenza? Purtroppo questa vecchia politica sta lasciando dietro di se una scia di desolazione, macerie e distruzioni, materiali, morali e sociali. Il vero rinnovamento deve ripartire dalla ricostruzione delle pre-condizioni che possano permettere un corretto dibattito democratico. Purtroppo siamo così a terra che la prima cosa da fare è quella di ridefinire le regole del gioco, ristabilire un modo corretto e civile di proposta, discussione ed approvazione delle azioni di governo. Il potere e il controllo deve ritornare saldamente nelle mani dei cittadini. Noi pensiamo che la rivoluzione in grado di produrre vero cambiamento non avviene tanto sui progetti o sulle singole proposte o, peggio ancora, sulla scelta di un uomo solo al comando che abbia capacità di leader massimo. La vera innovazione sta nel processo di produzione delle idee e non nelle idee stesse. E’ il modo di produrre le idee, di discutere le proposte e di approvarle che deve cambiare. Ecco perché le nostre proposte sono quasi tutte concentrate sul “come” e non sul “cosa”. Noi vogliamo cambiare il modo di prendere le decisioni, vogliamo cambiare il modo di discutere le idee e i progetti, vogliamo che siano i cittadini ad avere l’ultima parola sulle decisioni. Noi crediamo che la maggioranza dei cittadini sia molto più informata, intelligente e dotata di buon senso di quanto ci vogliono far credere. Se ci sono pochi soldi da gestire, vogliamo essere noi a decidere dove destinarli. Se ci sono dei problemi, vogliamo sentire persone esperte in grado di spiegarci il problema e, magari in grado di fornirci un ventaglio di soluzioni all’interno delle quali scegliere quella che riteniamo migliore per tutta la collettività. Vogliamo essere in grado di decidere ciò che è giusto fare per la collettività e non ciò che conviene elettoralmente a quella lobby o quell’altro partito. La vecchia politica ha già ampiamente dimostrato di non essere capace di pensare al bene comune. C’è quindi bisogno di trovare nuovi modi affinchè le decisioni vengano prese. Ma la politica, allora è morta? Niete affatto, anzi! Andando nella direzione da noi indicata la politica riacquisterà la sua dignità che in questi anni le è stata rubata. Nella nostra rivoluzione ci sarà ancor più bisogno della politica e dei buoni politici, i quali avranno la missione e il compito di convincere tutti noi cittadini attivi e responsabili, idea per idea, progetto per progetto, problema dopo problema, con argomenti solidi, validi e inconfutabili che la loro proposta è quella giusta per la collettività. Tutto avverrà alla luce del sole e alla luce del sole i cittadini saranno chiamati a dare il loro parere e il loro contributo di critiche e proposte costruttive. Alla fine di questo percorso, sempre alla luce del sole, tutti i cittadini voteranno e la cosa fantastica sarà che con quel voto potranno davvero decidere. Sogno impossibile? Utopia? Noi lo stiamo già facendo e, anzi, tutto il nostro programma elettorale che leggerete su queste pagine è stato pensato, discusso, migliorato e votato proprio in questo modo. Forse non ce lo ricordiamo più, ma tutto questo ha un nome: è la democrazia, baby...
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Il Cambiamento fa paura a tanta gente, perché cambiare vuol dire modificare le proprie abitudini, le proprie certezze, vuol dire mettere in discussione quei pochi punti di riferimento ai quali, specialmente in tempi di crisi, ci si aggrappa come a una ciambella di salvataggio. Molti hanno paura del cambiamento, perché temono di perdere quello che hanno costruito in anni di lavoro e di sacrifici: perdere il posto di lavoro, perdere la pensione, perdere la casa, perdere la salute…
Ognuno, a modo suo, ha qualcosa da perdere e teme che cambiando lo possa perdere. E’ una reazione umana. Ma siamo sicuri che lasciando stare le cose cosi come stanno riusciremo a salvare i nostri veri interessi? La società di oggi è già completamente diversa da quella in cui siamo nati. La società di oggi è già cambiata. E’ cambiato il modo di lavorare, di produrre, di consumare, di guadagnare, di fare affari, di arricchirsi. Sono cambiate le regole, le banche, è cambiato il mondo della finanza, la borsa. I poteri “veri” si sono trasferiti dalle istituzioni che noi cittadini eleggiamo (parlamento nazionale ed europeo) a quelle istituzioni economiche di cui, magari, sentiamo solo il nome e non sappiamo nemmeno che potere hanno: la BCE, La Banca Mondiale, L’OCSE, il WTO, e via dicendo in un tripudio di sigle che perdono giorno dopo giorno il loro significato, ma che purtroppo accrescono giorno dopo giorno il loro potere di decidere il nostro destino, alla faccia di noi semplici cittadini. Le multinazionali, la globalizzazione, la delocalizzazione, lo spread, sono tutte parole che oramai fanno parte del nostro vocabolario e ci provocano inquietudine, quella “di pancia”, quella istintiva che ci dice che “niente di buono” sta accadendo. L’unica cosa che non è cambiata, da almeno 150 anni, è il modo di fare politica. Come mai? Senza un vero cambiamento siamo destinati a perdere tutto, tutti. Saremo costretti, nostro malgrado, a cambiare per sopravvivere: cambiare lavoro, cambiare stile di vita, anche cambiare Paese e tornare a emigrare. Allora non c’è più speranza? Non c’è più alcuna certezza? La certezza è che bisognerà cambiare per riprendersi il controllo di una vita che non è più nelle nostre mani. Ce l’hanno scippato. Bisognerà cambiare per fare in modo che i sacrifici e il sangue versato dai nostri genitori per costruire questa società, non sia stato versato inutilmente. Bisogna per forza cambiare perchè sarà questione di vita o di morte. Attenti a chi vi propone il Cambiamento! In questo periodo la parola Cambiamento è sulla bocca di molti. Troppi. Il Cambiamento è una merce che di questi tempi si vende da sola, visti i disastri che questa classe politica ha combinato in più di trent’anni di malgoverno e malaffare. Tutti ormai sono concordi sul fatto che sia giunta l’ora di cambiare, ma fatevi questa domanda: tutti questi partiti e personaggi che oggi si riempiono la bocca di “Cambiamento”, sono credibili? Sono forse credibili quelli che ci hanno portato fino a questo punto ed ora ci propongono una ricetta miracolosa per curare una malattia che essi stessi hanno creato? Il vero Cambiamento deve passare attraverso un rovesciamento del rapporto tra il cittadino e il politico che lo rappresenta nelle sedi istituzionali. Il potere deve necessariamente tornare nelle mani dei cittadini, che devono farsene carico senza più delegare qualcuno con “assegni in bianco” che durano cinque anni firmati nella cabina elettorale. Al giorno d’oggi ci sono tutti i mezzi, le possibilità e le condizioni per farlo e chi vi dice il contrario mente sapendo di mentire. Il vero Cambiamento deve passare solamente attraverso la mobilitazione di tutti i cittadini, la loro partecipazione e il loro diretto e costante controllo sull’operato degli eletti. Allora, sei pronto a cambiare? |
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Giugno 2020
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