Bandi e Appalti Comunali
La nostra proposta
La proposta è quella di elaborare un nuovo modello buone prassi da seguire per qualsiasi forma, sia di Appalto Pubblico che di forniture di beni e servizi che l’Amministrazione Comunale si dovesse trovare ad attivare.
Occorre che tutto il processo sia Pubblico, Trasparente e, ove possibile, Partecipato dalla Cittadinanza.
Occorre che tutto il processo sia Pubblico, Trasparente e, ove possibile, Partecipato dalla Cittadinanza.
La questione degli appalti, della loro stesura, delle modalità di partecipazione e del tipo scelto, rappresenta un nodo importante e decisivo nella gestione dei soldi pubblici (dei nostri soldi).
Attorno agli appalti, e ai soldi che ci girano intorno, si muove tutto un universo di aziende, gruppi di interesse, società più o meno trasparenti, personaggi e professionisti che legittimamente gareggiano per aggiudicerseli.
Sappiamo anche che gli appalti sono degli strumenti pubblici e legali per distribuire denaro e lavoro.
Sappiamo per di più che l’amministrazione comunale, a qualsiasi orientamento politico appartenga, tende ad utilizzare questi strumenti (fino ai limiti che la legge consente) per gestire il suo potere e il consenso incassandone un vantaggio in termini di consenso elettorale.
Sappiamo purtroppo che molte volte il consenso elettorale e il bene comune non coincidono.
Ecco perché diventa importante stabilire delle regole molto chiare e semplici che regolino questo delicato campo.
Perché questa proposta?
Tutto ciò per mettere al sicuro sia i cittadini, ma soprattutto gli amministratori, da critiche, dubbi, sospetti che necessariamente si generano ad appalto aggiudicato.
Per questo motivo, cominciamo ad ispirarci alle leggi che sono già in vigore in Italia e in Europa. I criteri di trasparenza e di pubblicità sono infatti ampliamente definiti dalle nostre leggi, come ad esempio dal DL nr. 33 del 14 marzo 2013:
Articolo 1
La nostra proposta è quella di elaborare un nuovo modello buone prassi da seguire per qualsiasi forma, sia di Appalto Pubblico che di forniture di beni e servizi che l’Amministrazione Comunale si dovesse trovare ad attivare.
Occorre che tutto il processo sia Pubblico, Trasparente e, ove possibile, Partecipato dalla Cittadinanza.
Attorno agli appalti, e ai soldi che ci girano intorno, si muove tutto un universo di aziende, gruppi di interesse, società più o meno trasparenti, personaggi e professionisti che legittimamente gareggiano per aggiudicerseli.
Sappiamo anche che gli appalti sono degli strumenti pubblici e legali per distribuire denaro e lavoro.
Sappiamo per di più che l’amministrazione comunale, a qualsiasi orientamento politico appartenga, tende ad utilizzare questi strumenti (fino ai limiti che la legge consente) per gestire il suo potere e il consenso incassandone un vantaggio in termini di consenso elettorale.
Sappiamo purtroppo che molte volte il consenso elettorale e il bene comune non coincidono.
Ecco perché diventa importante stabilire delle regole molto chiare e semplici che regolino questo delicato campo.
Perché questa proposta?
Tutto ciò per mettere al sicuro sia i cittadini, ma soprattutto gli amministratori, da critiche, dubbi, sospetti che necessariamente si generano ad appalto aggiudicato.
Per questo motivo, cominciamo ad ispirarci alle leggi che sono già in vigore in Italia e in Europa. I criteri di trasparenza e di pubblicità sono infatti ampliamente definiti dalle nostre leggi, come ad esempio dal DL nr. 33 del 14 marzo 2013:
Articolo 1
- La trasparenza è intesa come accessibilità totale delle informazioni concernenti l’organizzazione e l’attività delle pubbliche amministrazioni, allo scopo di favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull’utilizzo delle risorse pubbliche.
- La trasparenza, nel rispetto delle disposizioni in materia di segreto di Stato, di segreto d’ufficio, di segreto statistico e di protezione dei dati personali, concorre ad attuare il principio democratico e i principi costituzionali di eguaglianza, di imparzialità, buon andamento, responsabilità, efficacia ed efficienza nell’utilizzo di risorse pubbliche, integrità e lealtà nel servizio alla nazione. Essa è condizione di garanzia delle libertà individuali e collettive, nonché dei diritti civili, politici e sociali, integra il diritto ad una buona amministrazione e concorre alla realizzazione di una amministrazione aperta, al servizio del cittadino.
- Le disposizioni del presente decreto, nonché le norme di attuazione adottate ai sensi dell’articolo 48, integrano l’individuazione del livello essenziale delle prestazioni erogate dalle amministrazioni pubbliche a fini di trasparenza, prevenzione, contrasto della corruzione e della cattiva amministrazione, a norma dell’articolo 117, secondo comma, lettera m), della Costituzione...
- Tutti i documenti, le informazioni e i dati oggetto di pubblicazione obbligatoria ai sensi della normativa vigente sono pubblici e chiunque ha diritto di conoscerli, di fruirne gratuitamente, e di utilizzarli e riutilizzarli ai sensi dell’articolo 7.
- L’obbligo previsto dalla normativa vigente in capo alle pubbliche amministrazioni di pubblicare documenti, informazioni o dati comporta il diritto di chiunque di richiedere i medesimi, nei casi in cui sia stata omessa la loro pubblicazione.
- La richiesta di accesso civico non è sottoposta ad alcuna limitazione quanto alla legittimazione soggettiva del richiedente non deve essere motivata, è gratuita e va presentata al responsabile della trasparenza dell’amministrazione obbligata alla pubblicazione di cui al comma 1, che si pronuncia sulla stessa......”
La nostra proposta è quella di elaborare un nuovo modello buone prassi da seguire per qualsiasi forma, sia di Appalto Pubblico che di forniture di beni e servizi che l’Amministrazione Comunale si dovesse trovare ad attivare.
Occorre che tutto il processo sia Pubblico, Trasparente e, ove possibile, Partecipato dalla Cittadinanza.